Referendum 2025

Referendum, Magi in Aula vestito da fantasma per protestare contro silenzio del governo: viene espulso

Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, si è presentato in aula alla Camera durante il premier time vestito da fantasma per protestare contro il silenzio del governo sui referendum dell’8 e 9 giugno. Arrivato sotto i banchi del governo, poi è stato fermato dagli assistenti e espulso dal presidente Lorenzo Fontana.
A cura di Giulia Casula
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Il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, è entrato in Aula alla Camera vestito da fantasma mentre il capogruppo della Lega Riccardo Molinari sta intervenendo in occasione del premier time. Magi ha indossato un lenzuolo con la scritta ‘referendum' per protestare contro il silenzio del governo sulla consultazione elettorale dell'8 e 9 giugno.

Arrivato sotto i banchi del governo, poi è stato fermato dagli assistenti e portato di peso fuori dall'aula dopo essere stato espulso dal presidente Lorenzo Fontana. "Si ricorda – ha urlato Magi alla presidente del Consiglio mentre veniva portato via – presidente Meloni quando accusava i governi di silenziare i referendum, di sfavorire la partecipazione?  Se lo ricorda? Era il 2016 e 2022". La premier ha assistito sorridendo.

"Mi aspetto che dalla presidente del consiglio che nella sua retorica al centro ha la volontà del popolo diretta, che deve leggere addirittura direttamente il presidente del consiglio, dica andate a votare, votate come volete ma andate a votare e onorate la centralità del voto popolare nella democrazia. Invece è in silenzio, non hanno ancora detto nulla", ha poi detto Magi parlando con Fanpage.it, fuori da Montecitorio. "Questo è quello che noi avremmo chiesto nel premier time, ma ci è stato impedito dal presidente Fontana, che ha dato una lettura rigida del regolamento". Quest'ultimo prevede che l'interrogazione sia svolta da una sola componente del gruppo misto, di cui fa parte anche +Europa. "Siccome hanno presentato un question time le minoranze linguistiche che sono un'altra componente del misto, noi non abbiamo potuto". Tuttavia Magi ha ricordato come al Senato, "persino il presidente della Russia ha consentito di fare il premier time la scorsa settimana a entrambe le componenti del misto", ovvero Azione e Avs.

Poi il parlamentare è tornato sulla polemica contro l'assenza del referendum dai palinsesti Rai e in generale, dall'informazione istituzionale. "Il tema è la mancanza totale di di informazioni ai cittadini, cioè i referendum si uccidono facendo vincere l'astensione. Il partito è sempre stato così, i governi hanno sempre fatto così perché è chiaro che i referendum danno fastidio, spaccano i partiti a metà, spaccano le coalizioni", ha proseguito. "Se noi chiediamo ai cittadini che cosa voterete l'8 e il 9 giugno? Loro ci dicono : "Perché che c'è l'8 e 9 giugno?" Non sanno neanche che c'è il referendum. La presenza del fantasma del referendum oggi a Montecitorio, per la prima volta, era un allarme rispetto a questa mancanza di informazioni che uccide la democrazia e la partecipazione", ha spiegato.

In aula Meloni ha commentato l'intervento di Magi. "Penso che i cittadini vedano un cambio di passo, con una linea più chiara, anche rispetto al variegato mondo dell'opposizione che, appunto per tornare al fantasma dell'onorevole Magi, quando è al governo fa delle riforme e poi quando è all'opposizione fa il referendum perché vuole abolire", ha dichiarato.

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