Reddito di libertà 2026, rifinanziato in manovra il sostegno per le donne vittima di violenza: come funziona

Resta in vigore anche per il prossimo anno il reddito di libertà, il sostegno economico di 500 euro per le donne vittime di violenza che si trovano in condizioni di disagio e che sono seguite da entri antiviolenza o servizi sociali. Dalla bozza della legge di bilancio circolata nelle ultime ore dopo l'approvazione del Consiglio dei ministri, si apprende che il fondo verrà rifinanziato con 500mila euro nel 2026 e altri 4 milioni l'anno a partire dal 2027. Ma vediamo nel dettaglio come funziona e cosa può cambiare.
A chi spetta il reddito di libertà e come funziona: i requisiti
Il reddito di libertà consiste in un contributo economico che può essere erogato per 12 mensilità e che viene riconosciuto alle donne vittime di violenza. Oggi l'importo è di 500 euro al mese, fino a un massimo di 6mila euro l'anno, destinati alle donne che si trovano in condizioni economiche difficili e che hanno subito delle violenze per sostenerle nel percorso di fuoriuscita da situazioni tossiche e nel tentativo di riacquisire la propria autonomia. Chi lo richiede deve risultare seguita da un centro antiviolenza riconosciuto dalla Regione e dai servizi sociali. Non sono previsti requisiti di reddito né limiti legati al numero di figli: può fare domanda anche chi non ne ha.
Lo scorso anno il reddito era stato finanziato con 10 milioni e l'erogazione era prevista fino ad esaurimento fondi. Quest'anno le risorse a disposizione sono di meno, 500mila euro secondo quanto si apprende dalla bozza di bilancio. Nel testo infatti, si legge che "per le finalità di cui all’articolo 105-bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, la dotazione del Fondo di cui all'articolo 19, comma 3, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, è incrementata di 0,5 milioni di euro per l’anno 2026 e di 4 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027". Dal momento che lo stanziamento è stato notevolmente ridimensionato, non è detto che l'importo per il prossimo anno resti lo stesso. Potrebbe essere abbassato per consentire a più donne di beneficiarne. Al contrario, se venissero confermati i 500 euro al mese, la platea di potenziali beneficiarie verrebbe sensibilmente ridotta.
Come richiedere il reddito di libertà
La domanda viene gestita dall'Inps e dal Comune in cui è avvenuta la presa in carico del centro antiviolenza. Innanzitutto occorre compilare il modulo scaricabile dal sito dell'Inps con i propri dati anagrafici e l'Iban e allegarvi le attestazioni rilasciate dal centro antiviolenza o dai servizi sociali presso cui si è seguite. Questi documenti andranno inviati al Comune di riferimento che si occuperà di gestire la procedura. Per quest'anno è possibile fare domanda fino al 31 dicembre 2025 ma come ricordavamo prima, l'assegno viene erogato fino ad esaurimento fondi, quindi è consigliabile muoversi per tempo.