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Reddito di cittadinanza, il contratto dei navigator non sarà prorogato: cosa succede adesso

Addio ai navigator. I contratti delle figure professionali create per trovare un lavoro ai percettori del reddito di cittadinanza non saranno rinnovati. Lo fa sapere una nota del ministero del Lavoro. Non sono però mancate le polemiche.
A cura di Annalisa Girardi
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La nota del ministero del Lavoro mette un punto alla discussione che si era creata negli ultimi giorni sul futuro di navigator, le figure professionali create nell'ambito del reddito di cittadinanza. "In relazione alle notizie di stampa circolate in queste ore relative alla proroga degli ex navigator, scaduti lo scorso 31 ottobre, si precisa che detti contratti non sono prorogabili", hanno fatto sapere dal ministero. In attesa c'erano quasi mille persone, precisamente 946. "Eventuali ulteriori utilizzi di queste figure richiederebbero l'approvazione di un'apposita norma, che non è allo studio", ha spiegato la ministra Marina Calderone.

Addio ai navigator, i contratti non saranno prorogati

Addio ai navigator, quindi. Del resto l'intenzione del governo è chiara: rivedere nettamente il reddito di cittadinanza, togliendolo a tutte le persone che potrebbero lavorare e lasciando la misura a sostegno delle persone al di sotto della soglia di povertà e a cui risulta impossibile il lavoro. In questo modo si taglierebbe anche di molto la spesa. È probabile che i primi passi vengano fatti in sede di Consiglio dei ministri venerdì prossimo, quando il governo si troverà ad affrontare il tema della manovra.

Non è chiaro, per ora, che cosa capiterà nei prossimi mesi a queste persone. Anche le Regioni giocano un ruolo importante in tal senso rilevante. A fine aprile per le 1.618 persone rimaste (all'inizio del progetto erano circa 3mila i navigator) era scaduto il contratto di cococo. In parte sono stati ricontrattualizzati da Anpal servizi per alcuni mesi, come già previsto dal dl Aiuti. A quel punto la parole è passata alle Regioni che potevano quindi prorogare i contratti per altri tre mesi, fino appunto al 31 ottobre. In diverse, però, si erano già tirate indietro.

Alla fine solo Molise, Basilicata e Sicilia avevano detto sì al rinnovo. E ora sarebbero intenzionate a traghettare i 946 navigator rimasti fino a fine anno. La comunicazione sarebbe già stata trasmessa al ministero. Che del resto nei giorni scorsi aveva scritto (attraverso la direttrice del ministero Anita Pisarro) alle Regioni che continuavano a usufruire dei navigator nei loro centri per l'impiego cosa avessero intenzione di fare.

Le accuse dall'opposizione

Una comunicazione che aveva anche attirato le critiche da parte dell'opposizione, che aveva accusato il governo di essere intenzionato a prorogare i contratti ai navigatori tra i primi atti ufficiali, dopo aver passato mesi a fare campagna elettorale contro il reddito di cittadinanza. "Se il governo non ha mai avuto intenzione di prorogare i navigator oltre la scadenza del 31 ottobre, perché il Ministero del Lavoro ha chiesto alle Regioni – con questa lettera – se hanno bisogno di prorogare i navigator e di comunicare già la stima dei costi?", ha scritto su Twitter il deputato di Italia Viva Luigi Marattin, pubblicando la nota del ministero. Che, da parte sua, si è limitato a precisare che si trattasse di una mera "ricognizione per conoscere l'orientamento delle Regioni, non una richiesta della ministra né un invito a confermare i navigator".

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