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Quirinale, Salvini: “Draghi continui a svolgere suo ruolo, Italia non ha bisogno di confusione ora”

“Molti italiani e io fra questi avrebbero piacere che Mario Draghi continuasse a svolgere il ruolo che ricopre, perché ci sono tante cose da fare ancora. Se togli il tassello più importante del governo non so come ne usciremo. E di tutto c’è bisogno in Italia in questo momento tranne che di confusione”: lo ha detto Matteo Salvini a Porta a Porta.
A cura di Annalisa Girardi
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"Molti italiani e io fra questi avrebbero piacere che Mario Draghi continuasse a svolgere il ruolo che ricopre, perché ci sono tante cose da fare ancora": lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando dell'elezione del prossimo presidente della Repubblica durante la registrazione di Porta a Porta, in onda questa sera. "Oggi ho incontrato Draghi al Senato, e lo vedrò a breve, ma con lui non ho parlato di Quirinale, né ne parlerò", ha aggiunto. Per poi avvertire: "Ma se togli il tassello più importante del governo non so come ne usciremo. E di tutto c'è bisogno in Italia in questo momento tranne che di confusione".

Le parole di Salvini arrivano dopo che avrebbe pronunciato, secondo alcune indiscrezioni di stampa, Silvio Berlusconi. L'ex presidente del Consiglio, arrivato oggi a Roma per condurre di persona le trattative sul Quirinale, avrebbe sottolineato che nel caso in cui Draghi salisse al Colle le elezioni anticipate sarebbero praticamente inevitabili. Quello di Berlusconi, al momento, è l'altro nome che più frequentemente circola sui giornali e in ambienti politici quando si parla dell'elezione del prossimo presidente della Repubblica. "Berlusconi ha fatto tre volte il presidente del Consiglio, è conosciuto a livello internazionale, nessuno da sinistra può mettere veti a priori, bisogna aspettare che lui dica cosa vuol fare, sciolga le riserve, ha tutto il titolo e il merito di proporsi e il centrodestra sarà unito e compatto", ha assicurato Salvini.

Il leader della Lega in questi giorni ha avviato i colloqui con le altre forze politiche per trovare una quadra comune prima del primo scrutinio, convocato per il 24 gennaio. "Io in queste settimane non mi unisco al totonomi, ma incontro riservatamente tante persone, perché vorrei offrire agli italiani una scelta veloce e rapida, con un centrodestra compatto, che dopo 30 anni ha la possibilità di fare una scelta culturalmente diversa, ma che unisca, sia di alto profilo", ha spiegato Salvini. Per poi concludere: "Mi piacerebbe che tutti si sedessero attorno a un tavolo per dare una scelta veloce e di alto profilo. Quello che non accetto sono veti. Sbaglia Letta che dice se c'è tizio non mi siedo. Ragioniamoci: il Pd in passato propose Prodi, elesse Napolitano, Mattarella. Hanno svolto egregiamente il loro ruolo. Io penso che altrettanto egregiamente l'area liberale, moderata, sovranista, identitaria, possa esprimere la stessa scelta".

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