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News su migranti e sbarchi in Italia

Quest’anno +80% di arrivi di migranti dalla Libia, ma Piantedosi parla di “straordinaria collaborazione”

Il ministro dell’Interno Piantedosi, commentando lo stato dei rapporti tra Italia e Libia e la gestione dei flussi migratori, ha parlato di “straordinaria collaborazione” con le autorità libiche. Ma i dati Frontex lo smentiscono: la Libia continua a essere il principale Paese di partenza per gli attraversamenti nel Mediterraneo centrale, con circa 20.800 migranti arrivati in Italia e un aumento dell’80% rispetto al 2024.
A cura di Annalisa Cangemi
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Gli ultimi dati Frontex sugli arrivi di migranti dalla Libia sono clamorosi. Nei primi sei mesi del 2025 "la Libia continua a essere il principale Paese di partenza" per gli attraversamenti irregolari nell'Unione Europea, "con circa 20.800 migranti arrivati in Italia, con un aumento dell'80% rispetto allo scorso anno", fa sapere l'agenzia, che oggi sul proprio sito ha diffuso i dati sulle rotte migratorie.

Proprio due giorni fa il ministro dell'Interno Piantedosi, insieme a una delegazione europea – di cui facevano parte anche il commissario Ue alle Migrazioni Magnus Brunner, e i ministri degli Interni di Grecia e Malta, Thanos Plevris e Byron Camilleri – si era recato il Libia per parlare di immigrazione clandestina e di possibili strategie per il contenimento delle partenze di migranti dal Paese nordafricano. Ma se l'incontro con il governo del premier Ddbeibeh si era svolto regolarmente, la delegazione non è riuscita ad avere alcun colloquio con il governo orientale di Osama Hamad: il gruppo è stato infatti respinto all'aeroporto di Bengasi per decisione del governo della Cirenaica, e i componenti sono state bollati come "indesiderabili" e "persone non gradite", per "mancato rispetto delle procedure di ingresso". Diverse ipotesi sono state formulate sulle cause di questo respingimento: per il Viminale si sarebbe trattato soltanto di "un'incomprensione protocollare non gestita dalla rappresentanza italiana". Ma secondo altre versioni lo stop alla missione diplomatica ci sarebbe un certo risentimento da parte del governo libico orientale nei confronti del governo italiano, troppo timido nel sostenere pubblicamente la causa della Cirenaica e di Haftar.

In ogni cado il ministro Piantedosi oggi un'intervista ha sostenuto che i rapporti dell'Italia con la Libia sarebbero solidi: "Noi consideriamo di grande importanza la collaborazione che stiamo consolidando con entrambe le parti libiche. Su dossier così importanti l'azione del governo è sempre corale e coordinata". Rispetto alla possibilità di una ‘ritorsione' migratoria "non ho nessun motivo per crederlo, anzi – ha proseguito il ministro – Posso testimoniare la straordinaria collaborazione che le autorità della Libia, così come quelle della Tunisia, stanno dimostrando sul fronte del contrasto al traffico di esseri umani e del sostegno ai rimpatri volontari assistiti". Piantedosi ha poi asserito che i numeri degli sbarchi sono diminuiti, "e a questo vorrei aggiungere che aumentano sia i recuperi in mare, sia i rimpatri volontari assistiti fatti direttamente dai libici. Inoltre il ministro dell'Interno ha escluso che vi sia una connessione tra il caso Almasri e i rapporti del governo italiano con Haftar.

Eppure, nonostante gli accordi con Tunisia e Libia, i dati di Frontex segnalano proprio un aumento delle partenze dalla Libia in questi ultimi mesi rispetto all'anno scorso, segno che le politiche del governo italiano non stanno dando buoni frutti.

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Gli ultimi dati Frontex sugli sbarchi nel 2025: +12% di arrivi dal Mediterraneo centrale

Dal rapporto Frontex emerge che nella prima metà del 2025, gli attraversamenti irregolari nell'Unione Europea sono diminuiti del 20%, attestandosi a 75.900, ma la rotta del Mediterraneo centrale ha registrato oltre 29.300 attraversamenti irregolari, il 12% in più rispetto allo stesso periodo del 2024.

Il Mediterraneo centrale rimane la rotta migratoria più trafficata dell'UE, rappresentando il 39% di tutti gli arrivi irregolari. La maggior parte dei migranti arrivati sono benaglesi, egiziani e afghani. La Libia continua a essere il principale paese di partenza per gli attraversamenti in mare, con circa 20.800 migranti arrivati in Italia, con un aumento dell'80% rispetto allo scorso anno.

Nel 2025 aumenti gli arrivi di migranti dalla rotta del Mediterraneo occidentale

Forti cali degli arrivi registrati sulle rotte dei Balcani occidentali (-53%), delle frontiere terrestri orientali (-50%) e dell'Africa occidentale (-41%). Gli attraversamenti attraverso la rotta migratoria del Mediterraneo orientale sono diminuiti di quasi un quarto, attestandosi a 19.600. Ciononostante, la rotta ha registrato un notevole sviluppo negli ultimi mesi con l'emergere del corridoio Libia-Creta. Questo corridoio ora rappresenta il maggior numero di attraversamenti nel Mediterraneo orientale.

Un'altra rotta che ha registrato un aumento è stata la rotta del Mediterraneo occidentale, dove gli arrivi sono aumentati del 19% rispetto alla prima metà del 2024. Solo a giugno, il numero di arrivi su questa rotta è raddoppiato rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. L'Algeria rimane il principale Paese di partenza sulla rotta, con un aumento di circa l'80% rispetto al 2024, a indicare che le reti di trafficanti stanno adattando le loro attività e utilizzano sempre più rotte alternative dal Nord Africa.

Al contrario, la rotta dell'Africa occidentale ha registrato un calo significativo. Gli arrivi sono diminuiti di oltre il 40%, con 11.300 rilevamenti nei primi sei mesi di quest'anno e solo 300 attraversamenti segnalati a giugno. Questa tendenza al ribasso, spiega Frontex, è dovuta in gran parte ai maggiori sforzi di prevenzione da parte dei Paesi di partenza, che lavorano in stretta collaborazione con gli Stati membri dell'UE per affrontare la migrazione irregolare alla fonte.

Nel frattempo, sulla rotta della Manica, i tentativi di attraversamento del canale verso il Regno Unito sono aumentati del 23%, raggiungendo quota 33.200 tra gennaio e giugno. L'aumento è stato determinato da una serie di fattori, tra cui un numero molto più elevato di giorni con buone condizioni meteorologiche quest'anno, il crescente utilizzo di "taxi boat" che eludono i controlli e un maggior numero di persone stipate su imbarcazioni individuali. Nonostante gli sforzi di controllo, la rotta è ancora considerata praticabile dai gruppi di trafficanti che rimangono attivi e si adattano rapidamente, senza preoccuparsi molto della sicurezza dei migranti.

Dietro questi numeri si celano tragiche storie umane, poiché molti migranti intraprendono pericolosi viaggi in mare su imbarcazioni sovraffollate e inadatte alla navigazione, rischiando la vita per attraversare il mare. Secondo le stime dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, 760 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo solo nei primi sei mesi di quest'anno.

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