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Quando arriva la Carta Docente per tutti gli insegnanti: ancora ritardi per i precari che hanno vinto i ricorsi

Che fine ha fatto la Carta docente da 500 euro, la cui erogazione avrebbe dovuto in teoria partire già lo scorso 19 novembre? La Flc Cgil denuncia che il bonus è ancora in ritardo, e tantissimi docenti precari, che hanno vinto i ricorsi in tribunale, non hanno ancora ricevuto gli importi dovuti.
A cura di Annalisa Cangemi
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Una settimana fa era arrivato l'annuncio di un anticipo della Carta del docente, almeno per sbloccare l'utilizzo dei residui non spesi relativi all'anno scolastico 2024/2025 e degli importi riconosciuti ai beneficiari di sentenze a cui è stata data esecuzione, cioè per i docenti precari a cui in passato era stata negata l'erogazione dei 500 euro destinati alla formazione e all'aggiornamento.

In teoria, secondo gli annunci, dallo scorso 19 novembre la Carta avrebbe dovuto essere operativa la piattaforma ministeriale e gli insegnanti avrebbero potuto usufruire dell'importo dovuto. "Con la riapertura di domani confermiamo la nostra cura per la formazione e il costante aggiornamento dei docenti", aveva dichiarato il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Ma le cose non sono andate così, come ha denunciato al Flc Cgil, secondo cui "sono migliaia i docenti precari destinatari di sentenze favorevoli e anche dei conseguenti giudizi di ottemperanza a cui il MIM ancora non consente di accedere alla piattaforma e quindi di poter spendere l’importo spettante".

Quando sarà riattivata la Carta Docente e perché l'importo potrebbe diminuire

Nella pagina dedicata sul sito del ministero dell'Istruzione, si legge che "a partire dal 19 novembre 2025 alle ore 12:00, la piattaforma “Carta del docente” è nuovamente accessibile per gli insegnanti che dispongono di eventuali residui dell’anno scolastico 2024/2025 e per i beneficiari di sentenze eseguite dall’Amministrazione". Mentre per la restante parte della platea, per coloro che devono ricevere il bonus per l'anno scolastico 2025-2026, bisognerà aspettare ancora, fino al mese di gennaio 2026. Il motivo di questo ritardo è stato chiarito più volte dallo stesso dicastero di Viale Trastevere, secondo cui questi mesi serviranno per individuare il numero esatto dei beneficiari – cresciuto quest'anno con l'allargamento ai precari con supplenze fino al 30 giugno per eliminare almeno parzialmente le differenze tra docenti precari e docenti di ruolo – e quindi l'entità del singolo bonus, che potrebbe calare dagli attuali 500 euro, nel caso in cui non venisse anche incrementato l'ammontare complessivo della misura. Sul sito del ministero si confermano le tempistiche: "I voucher per l’anno scolastico 2025/2026 saranno disponibili a partire dal mese di gennaio 2026", e viene spiegato che "Tale riapertura terrà conto delle nuove disposizioni che disciplinano l'assegnazione e le modalità di utilizzo del bonus per l'aggiornamento e la formazione professionale, inclusa l'estensione della platea dei beneficiari e l'aggiornamento delle tipologie di spesa ammissibili".

Il problema però è che la Carta risulta ancora inaccessibile ai tanti docenti precari beneficiari di sentenze, per le quali, come ha denunciato l'onorevole Piccolotti (Avs) in un'interrogazione parlamentare presentata la settimana scorsa, il ministero di Valditara sta spendendo più di quanto avrebbe fatto estendendo da subito il bonus a tutti gli insegnanti, senza distinzioni. Secondo i calcoli della deputata, per ogni Carta docente da 500 euro non riconosciuta, il ministero sarebbe stato quasi sempre condannato anche a risarcire spese legali per circa 2000 euro. Negli ultimi tre anni, da quando il governo Meloni si è insediato, la cifra totale dei contenziosi in cui è coinvolto il ministero sarebbero arrivati a un miliardo di euro. Con un evidente spreco di denaro pubblico.

Carta docente: il problema delle sentenze non rispettate

Tra le criticità che sono state riscontrate quest'anno, c'è appunto la questione delle tempistiche. Perché far partire la nuova Carta solo a metà anno scolastico crea naturalmente dei problemi alle scuole, sottolinea la Flc Cgil, perché a metà anno ormai le iniziative di formazione sono stata già programmate negli istituti. "Tale ritardo è stato motivato dall’esigenza di includere nel calcolo anche i supplenti, ma in realtà si tratta di imperizia e incapacità gestionale", scrive il sindacato, che chiede ora al ministero di sbloccare immediatamente il bonus, garantendone la piena fruizione, nel rispetto delle sentenze dei tribunali

"Riteniamo questa modalità di operare del MIM poco rispettosa dei diritti e delle esigenze dei docenti, e, per alcuni aspetti, anche derisoria riguardo le aspettative del personale laddove si annuncia ufficialmente l’accessibilità alla Carta docente per alcune situazioni per poi negarle di fatto".

"Anche da questi particolari, come la possibilità di fruire della Carta docente, si evidenzia l’inefficienza oltre che il disinteresse di questo Ministero verso le concrete esigenze dei docenti. Ancor più grave quando questi comportamenti colpiscono lavoratori precari che per vedersi riconosciuto un diritto hanno dovuto sostenere una vertenza legale".

Già la scorsa estate un altro sindacato, La Gilda degli insegnanti, denunciava a Fanpage.it le decine di migliaia di ricorsi, tutti vinti dai precari, che ora attendono il giusto risarcimento: “Stiamo iniziando a chiedere i giudizi di ottemperanza per far eseguire le sentenze, con ulteriori costi per lo Stato. Stiamo buttando letteralmente denaro pubblico. Ora valutiamo un esposto alla Corte dei Conti”, aveva detto a Fanpage.it Vito Castellana, coordinatore nazionale del sindacato.

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