Quali case saranno escluse dal calcolo dell’Isee e chi ci guadagna, la novità nella Manovra 2026

Escludere la prima casa dal calcolo dell'Isee. Questa era l'idea lanciata da ambienti di governo mesi fa, quando la manovra 2026 era ancora in fase di ideazione. Alla fine, come spesso succede, è arrivato un compromesso: saranno escluse tutte le case che hanno un valore catastale fino a 91.500 euro. A seconda della zona, questo può significare un valore di mercato anche tre o quattro volte più alto.
Il numero è riportato nella bozza della legge di bilancio, ancora da inviare al Parlamento. Ci sono anche altri aggiustamenti sul calcolo dell'Isee, sempre per andare incontro alle famiglie. Ad esempio: oggi la soglia di esclusione della prima casa si alza di 2.500 euro per ogni figlio dopo il secondo; la manovra prevede di alzarla di 2.500 euro per tutti i figli dal secondo (incluso) in poi. In più, cambia leggermente la cosiddetta ‘scala di equivalenza' dell'Isee. Questo farà sì che l'Indicatore della situazione economica equivalente risulti più basso per le famiglie che hanno figli.
Come funziona l'esclusione della prima casa dall'Isee nella legge di bilancio 2026
Tornando sulla prima casa, al momento le regole in vigore sono queste: per le famiglie che richiedono l'Isee, e che abitano in una casa di proprietà, il valore di questa casa non viene considerato nel patrimonio fino a 52.500 euro. Come detto, questa soglia aumenta di 2.500 euro per ogni figlio successivo al secondo. In più, se il valore della casa supera i 52.500 euro, la somma extra viene contata solo per due terzi. Prendiamo l'esempio di una famiglia che abita in una casa di proprietà dal valore catastale di 73.500 euro, ovvero 21mila euro oltre il limite. Quella casa ‘pesa' sul patrimonio immobiliare ai fini Isee solo per 14mila euro, cioè i due terzi di 21mila.
In sostanzia, già oggi il valore della prima casa è parecchio ammortizzato. La riforma inserita nella legge di bilancio farà un passo in più, escludendo il valore fino a 91.500 euro e mantenendo comunque il principio che la somma in eccesso vale solo per i due terzi. La famiglia dell'esempio precedente, con una casa da 73.500 euro (si parla sempre di valore catastale) potrà escluderla del tutto dal calcolo dell'Isee. Una famiglia con abitazione dal valore catastale di 100mila euro, se ha anche due figli conviventi – e quindi può alzare ulteriormente la soglia, da 91.500 a 94mila euro – risulterà con un patrimonio immobiliare di appena 4mila euro.
Quanti saranno davvero i beneficiari che ci guadagnano
Il problema è che la riforma potrebbe avere un impatto piuttosto limitato. A sottolinearlo è stato uno studio dei Caf Acli per il Sole 24 ore. Innanzitutto, meno della metà delle persone che richiedono l'Isee abitano in una casa di proprietà: 4,2 milioni di persone su 10 milioni circa nel 2024, mentre nello studio Acli sul 2025 risultava una percentuale del 49,5%.
In più, tra le famiglie con Isee che hanno un casa di proprietà, oltre il 51% ha già un valore catastale al di sotto dei 52.500 euro, ovvero la soglia attuale. Un altro 16% dei proprietari ha una casa che vale tra 52.500 e 75mila euro, e un ulteriore 14% circa si piazza tra i 75mila e i 100mila euro. Lo studio è stato realizzato prima di conoscere il tetto fissato dal governo, a 91.500 euro, quindi non ha una stima esatta su questa cifra.
Il punto è che, anche ipotizzando che la soglia fosse stata alzata fino a 100mila euro, poco meno del 30% delle famiglie che hanno una casa e richiedono l'Isee sarebbe stato interessato. Ricordando che le famiglie con casa di proprietà sono comunque a malapena la metà del totale, si parlerebbe di circa il 15% dei titolari di Isee.