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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Quale è la posizione dei partiti sullo Stato di Palestina, chi vuole riconoscerlo e chi no

La risoluzione approvata dal Parlamento europeo chiede agli Stati Ue di riconoscere la Palestina, tra le altre cose. Hanno votato a favore Pd e Forza Italia, si sono astenuti FdI e Ilaria Salis, mentre hanno votato contro tutti gli altri (Lega, M5s, Verdi. Questa divisione, però, non rispecchia davvero le posizioni dei partiti italiani sulla questione.
A cura di Luca Pons
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Il Parlamento europeo ha votato una risoluzione che, in un passaggio, invita gli Stati membri dell'Ue a "valutare la possibilità di riconoscere lo Stato di Palestina", per avvicinarsi alla "soluzione dei due Stati". I partiti italiani si sono divisi in modo insolito, rispetto alla politica nazionale: da una parte Pd e Forza Italia, dall'altra M5s, Lega e Verdi, in mezzo (astenuti) Fratelli d'Italia e Sinistra italiana. Ma le posizioni dei partiti italiani sul riconoscimento della Palestina sono diverse.

I voti in Europa possono essere complessi da ricostruire perché seguono dinamiche diverse: succede spesso che i partiti che sostengono il governo Meloni votino in modo completamente diverso l'uno dall'altro, per esempio. Al di là di questo, le posizioni dei partiti italiani sullo Stato di Palestina sono abbastanza chiare e delineate. La maggioranza di centrodestra è contraria, chi in modo più estremo e chi lasciando uno spiraglio per il futuro (lontano). Nell'opposizione, invece, quasi tutti concordano sul sì al riconoscimento.

Perché i partiti italiani si sono divisi in Europa sulla Palestina

Innanzitutto va detto che la risoluzione approvata a Strasburgo non si concentra solamente sul riconoscimento dello Stato di Palestina, ma prevede diversi altri punti che hanno spinto i partiti a schierarsi pro o contro. A presentarla sono stati Socialisti, i liberali di Renew e i Verdi. Dopo ore di trattative e compromessi si sono convinti a sostenerla anche i Popolari (centrodestra). Questo spiega perché sia il Partito democratico, che fa parte dei Socialisti, sia Forza Italia che è nei Popolari abbiano votato a favore del testo.

Diversi gruppi però si sono divisi. Fratelli d'Italia si è astenuto perché i contenuti del testo non erano abbastanza "equilibrati". La Lega, che negli ultimi anni ha sottolineato più volte il proprio allineamento con Israele (e quindi con Donald Trump), ha votato contro mentre alcuni altri esponenti dei Patrioti, il suo gruppo, si astenevano.

Anche la sinistra di The Left si è spaccata. Il Movimento 5 stelle ha deciso di opporsi perché la mozione era troppo debole. Tra le altre cose, mancava la parola "genocidio". Ilaria Salis, unica deputata di Sinistra italiana presente, ha optato invece per l'astensione. Leoluca Orlando, che fa parte dei Verdi, è andato contro il suo gruppo e ha bocciato il testo.

Quali sono le posizioni di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega sullo Stato palestinese

Tornando in Italia, come detto, ricostruire le posizioni dei singoli partiti è più semplice. Fratelli d'Italia ha chiarito più volte in questi anni quale sia la sua linea, che poi è quella del governo, sulla Palestina. Sulla carta, sì al riconoscimento, dato che l'Italia continua a dirsi favorevole alla soluzione dei due Stati. Ma lo Stato palestinese va riconosciuto solo se a farlo, per primo, è lo Stato di Israele.

Giorgia Meloni ha detto più volte è che è inutile, anzi "controproducente", riconoscere la Palestina se tanto non ci sono le condizioni per creare veramente quello Stato. Quindi, fin quando non ci sarà un accordo bilaterale tra le autorità palestinesi e quelle israeliane, FdI (e il governo italiano) non cambierà idea.

Questa è in sostanza anche la posizione di Forza Italia (che pure in Europa ha votato la mozione che chiede di riconoscere la Palestina). E, in passato, è stata la posizione di molti dei partiti che sono stati al governo: basta guardare la mozione del Pd approvata nel 2015, quando era guidato da Matteo Renzi.

La Lega di Matteo Salvini è il partito che ha la posizione più spinta sullo Stato palestinese, data la sua fortissima vicinanza con il governo di Benjamin Netanyahu. Quando la Francia ha annunciato l'intenzione di riconoscere la Palestina Salvini ha detto che si trattava di un "regalo ad Hamas", riprendendo esattamente le parole dell'esecutivo israeliano. Anche il segretario del Carroccio comunque in passato ha detto che l'obiettivo è avere "due popoli e due Stati".

Chi vuole riconoscere la Palestina nell'opposizione

Nell'opposizione, i tre partiti principali per consensi si sono schierati nettamente a favore del riconoscimento della Palestina. Pd, Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi-Sinistra hanno presentato ad aprile una mozione unitaria che chiedeva di "riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele". Mozione poi bocciata dal centrodestra.

Per i partiti centristi, anche Azione ha proposto di riconoscere la Palestina. O meglio, leader Carlo Calenda a luglio ha dichiarato sui social che "occorre riconoscere la Palestina e mettere in un angolo la destra israeliana con sanzioni individuali". Un anno prima, alla Camera la mozione di Azione chiedeva invece una "road map credibile per la soluzione politica del conflitto" che fosse "finalizzata all'obiettivo del riconoscimento dello Stato palestinese", quindi con tempi più lunghi.

Italia viva, di Matteo Renzi, sempre un anno fa in Parlamento proponeva di "perseguire con determinazione la soluzione ‘due popoli, due Stati', stabilendo tempistiche chiare e realistiche". A maggio di quest'anno, il centrodestra ha approvato in gran parte una mozione di Italia viva che chiedeva di "favorire lo sviluppo di un’autorità nazionale palestinese moderata", ma non parlava del riconoscimento della Palestina.

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