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Qatargate News -Inchiesta Qatar-Parlamento Europeo

Qatargate, nuovo sequestro: 240mila euro trovati sui conti di Antonio Panzeri e della figlia Silvia

La procura di Bergamo ha congelato 240mila euro dai conti di Panzeri e della figlia. Il sequestro è arrivato su richiesta dei giudici di Bruxelles. La moglie di Panzeri, intanto, ha fatto ricorso in Cassazione contro l’estradizione in Belgio.
A cura di Luca Pons
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Continuano le indagini sul Qatargate, sia in Belgio che in Italia, e continuano le azioni delle procure per arrivare in fondo allo scandalo di corruzione che ha coinvolto il Parlamento europeo. Il giudice per le indagini preliminari di Bergamo ha congelato sei conti correnti intestati all'ex eurodeputato Antonio Panzeri, a sua figlia Silvia, al suo vecchio collaboratore Francesco Giorgi e all'ex segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati, Luca Visentini.

Il congelamento dei conti è arrivato su richiesta della procura di Bergamo, a sua volta attivata da una richiesta di assistenza giudiziaria internazionale della magistratura di Bruxelles. Tra i fondi bloccati, secondo quanto comunicato dalla procura, sono stati trovati 240mila euro su due conti: 200mila su un conto di Silvia Panzeri e 40mila su un conto del padre. In tutti gli altri conti bloccati sono state trovate cifre inferiori, in alcuni casi poche migliaia di euro.

"Il sequestro non mi è stato notificato e non ne capisco la ragione", ha detto Luca Visentini, "dal momento che sui miei conti non ci sono soldi, ma solo mutui che io pago regolarmente col mio stipendio, che è la mia sola entrata".

Il sequestro è avvenuto nell'ambito dell'indagine portata avanti in Belgio per corruzione pubblica, associazione per delinquere e riciclaggio di denaro. Continua ad aumentare il conto del denaro toccato dalle indagini del Qatargate. Negli scorsi giorni, la Guarda di Finanza italiana ha sequestrato 17mila euro in contanti nella casa di famiglia di Panzeri, in Italia, e 20mila euro a casa di Francesco Giorgi, che è anche il compagno dell'ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili.

Il 9 dicembre, giorno in cui sono scattati i primi arresti dopo mesi di indagini, nella casa di Panzeri a Bruxelles sono stati rinvenuti 600mila euro in contanti. A casa di Kaili e Giorgi i soldi trovati in contanti sono stati 150mila euro, mentre il padre di Kaili è stato fermato con una valigia che conteneva altri 600mila euro in contanti.

Antonio Panzeri, Francesco Giorgi ed Eva Kaili sono attualmente in stato di arresto a Bruxelles. L'udienza di conferma dell'arresto di Kaili si è tenuta il 22 dicembre: le è stata negata la libertà vigilata con braccialetto elettronico, il giudice ha deciso che passerà almeno un mese in carcere preventivo e i legali di Kaili hanno annunciato che non faranno ricorso.

La figlia di Antonio Panzeri, Silvia, si trova in questo momento agli arresti domiciliari in Italia, insieme alla madre, Maria Colleoni. Pochi giorni fa, la Corte d'appello di Brescia aveva stabilito che Colleoni dovesse essere consegnata al Belgio, dato che aveva riscontrato i "gravi indizi di colpevolezza" necessari per autorizzare l'estradizione. Ma gli avvocati della 67enne hanno fatto ricorso in Cassazione.

Il ricorso si fonda sui "problemi persistenti nelle carceri belghe, tra cui il sovraffollamento di lunga data e la carenza di personale". La Cassazione dovrà fissare un'udienza, quindi l'estradizione in Belgio potrebbe essere bloccata per una decina di giorni.

Per lo stesso motivo, ovvero i dubbi sulle condizioni delle carceri in Belgio, la Corte di Brescia ha rinviato al 3 gennaio la decisione sulla consegna di Silvia Panzeri. Il ministero della Giustizia dovrà chiedere approfondimenti alla controparte belga, dopo che i legali della figlia di Panzeri hanno presentato un report stilato dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti.

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