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Qatargate News -Inchiesta Qatar-Parlamento Europeo

Qatargate, Eva Kaili: “Indagine politica, non hanno prove contro di me. In carcere violati i miei diritti”

In un’intervista su Retequattro l’ex vicepresidente del Parlamento europeo Ev a Kaili parla dell’indagine del Qatargate, un’inchiesta che descrive come “politica” e “senza prove”, e racconta del periodo trascorso in carcere.
A cura di Annalisa Girardi
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Un'indagine politica in cui ci sono state palesi violazioni dei diritti: con queste parole l'ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, descrive l'inchiesta del Qatargate, in cui è stata coinvolta. Rompendo il silenzio su quanto accaduto, in un'intervista a Quarta Repubblica che andrà in onda questa sera su Retequattro, Kaili afferma: "Credo in questa indagine ci siano state delle palesi violazioni della legge europea, mancano del tutto la presunzione di innocenza e l'imparzialità dei magistrati. Sono emersi legami dei giudici con la massoneria, conflitti di interesse, non ci sono state le garanzie che esistono in Italia. Qui c'è stata e c'è solo la presunzione di colpevolezza. Dimostrerò la mia innocenza, non ci sono prove delle accuse che mi rivolgono. Hanno usato me per creare un caso politico".

L'accusa mossa dalla procura di Bruxelles a Kaili è quella di essere di una presunta rete di corruzione tra il Parlamento europeo e l'emirato del Qatar. A capo dell'organizzazione ci sarebbe l'ex eurodeputato Antonio Panzeri, recentemente rilasciato in libertà condizionale. Anche Kaili si trova in libertà condizionale, dopo aver trascorso circa sei mesi tra il carcere e i domiciliari in seguito all'arresto, toccato anche al suo compagno, Francesco Giorgi, ex assistente parlamentare di Panzeri. Ora Kaili racconta quanto successo in carcere, dove secondo lei sarebbe stata spinta a confessare il falso dietro minacce: "Per farmi pressione i primi giorni mi hanno detto che mia figlia sarebbe stata affidata ai servizi sociali. Per portarmi a confessare qualcosa che non ho commesso. È inaccettabile che tali violazioni dei diritti accadano nel cuore dell'Europa".  E ancora: "Ho chiesto di essere sentita al Parlamento europeo, ma questo non è ancora accaduto. Credo che sia giusto che prima delle elezioni europee i cittadini sappiano cosa è accaduto".

La politica greca si sofferma poi sulla figura del giudice istruttore Michel Claise, che ha lasciato le indagini dopo che sono emersi dei sospetti conflitti di interessi: "Penso che di fronte a un magistrato che ha dimostrato di avere delle ambizioni politiche, che si è dovuto ritirare per un conflitto di interesse e che ha condotto tutto il caso in questo modo, si debbano sollevare in tutti i cittadini delle serie domande su tutta l'inchiesta Qatargate".

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