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Prove di tregua tra Berlusconi e Meloni: cosa sta succedendo nella coalizione di destra

Fratelli d’Italia non vuole prove di forza con l’alleato. Meloni starebbe mandando messaggi distensivi a Berlusconi, anche con l’aiuto dei figli del leader di FI. L’obiettivo è trovare un accordo sul prossimo governo.
A cura di Biagio Chiariello
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Messaggi di distensione tra Silvio Berlusconi e la "prepotente e arrogante" Giorgia Meloni. Una possibile ricucitura tra il leader di Forza Italia e la possibile nuova premier potrebbe arrivare già domani, sempre che il leader di Forza Italia alla fine dia ascolto a Fedele Confalonieri e a Gianni Letta, impegnati nel ruolo di raccordo con i pontieri di Fratelli d'Italia, che da ore provano a spingerlo per trovare con la Meloni un accordo "il meno doloroso possibile" per l'ex Cav.

Gli appelli dei figli di Berlusconi

Come si legge nel retroscena sul Corriere della Sera di Francesco Verderami, tra i consiglieri più vicini al leader di Forza Italia ci sono anche gli stessi figli dell'ex premier. In particolare la presidente di Fininvest e Mondadori, Marina Berlusconi, che dopo lo strappo degli appunti al Senato avrebbe raggiunto il padre ad Arcore per portarlo a interrompere il clima da ‘guerra fredda' scoppiato durante le elezioni dei presidenti delle Camere per la formazione del nuovo esecutivo.

Da parte sua Meloni si sarebbe rivolta più volte all’ad di Mediaset Pier Silvio Berlusconi, affinché portasse il messaggio di pace al padre, assicurandogli che dietro i No piombati nella trattativa per la scelta dei ministri non ci fossero questioni personali.

Il nodo sui ministri

Così i figli hanno appreso che la reazione del padre era stata "un atto di difesa politica" e null’altro. Che, chiarito il suo ruolo, Forza Italia sarà adeguatamente rappresentata. E dunque, stando alle indiscrezione pubblicata in un altro pezzo del Corsera a firma Paola di Caro, a Forza Italia andrebbero 5 ministeri, di cui due "pesanti". Certamente gli Esteri per Tajani, che diventerebbe vice premier come Salvini a meno che "FI davvero non lo accetti…".

Più difficile la partita per la Giustizia, che Berlusconi reclama. Meloni vorrebbe affidare il dicastero a Nordio. Apertura invece nei confronti di esponenti azzurri come Cattaneo, Pichetto, forse anche per Bernini che pur non avendo votato per La Russa ha tentato di convincere i suoi a farlo.

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