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Premierato, c’è l’accordo su secondo presidente del Consiglio e sfiducia: bozza passa ora ai leader

“Sul premierato c’è la bozza di un accordo che ora sottoporremo ai leader”, ha annunciato la ministra Maria Alberti Casellati. L’intesa arriva dopo giorni di trattative, che hanno portato alla mediazione su alcuni dei nodi più difficili da sciogliere: quello del secondo premier e della sfiducia.
A cura di Annalisa Girardi
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Un passo avanti. Così la ministra per le Riforme, Maria Elisabetta Casellati, ha definito l'incontro sul premierato che si è tenuto in Senato con i capigruppo della maggioranza. "C'è la bozza di un accordo che ora sottoporremo ai leader", ha annunciato l'ex presidente di Palazzo Madama. L'intesa arriva dopo giorni di trattative e discussioni, in particolare sul nodo del "secondo premier": si ragionava sulla possibilità – in casi particolari di impedimento a governare, ma anche di dimissioni – per cui al premier eletto potesse succedere un altro presidente del Consiglio, scelto dal presidente della Repubblica tra i parlamentari della coalizione vincente. Se inizialmente Fratelli d'Italia si diceva contrario in toto a queste possibilità, ora è stata trovata una mediazione. Per lo più su pressione della Lega.

Per prima cosa, il secondo premier potrà entrare in scena solo in casi eccezionali di decadenza, morte, impedimento permanente o dimissioni volontarie del primo. In ogni caso, senza la fiducia delle Camere, si torna al voto. Dovrebbe cambiare così la norma "anti-ribaltone", uno dei perni della riforma, anche se l'ultima parola spetterà ai leader, chiamati ora ad esaminare la bozza.

Un altro punto centrale riguarda la possibilità di sfiduciare il premier eletto. Secondo la  bozza, il presidente del Consiglio potrebbe essere sfiduciato dalla sua maggioranza, ma solo attraverso una mozione specifica. Non basta il voto negativo su un provvedimento blindato dalla fiducia, ma serve una mozione ad hoc: in seguito il premier avrebbe a disposizione una settimana per decidere se recarsi al Colle per chiedere lo scioglimento delle Camere o dimettersi, lasciando quindi spazio al secondo premier.

Un'altra novità è quella del tetto di due legislature per il premier eletto. Infine, verrebbe messo in discussione anche il semestre bianco: il capo dello Stato, se questo passaggio della bozza di accordo dovesse essere confermato, potrà sciogliere le Camere fino alla fine del suo mandato.

"Abbiamo raggiunto un accordo all'unanimità tra le forze della maggioranza. La nostra proposta sarà ora sottoposta ai leader e, quando approvata, sarà depositata come emendamenti", ha detto il presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato e relatore al premierato Alberto Balboni.

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