Ponte sullo Stretto, Salvini dice che non serve una nuova gara e che lo vuole l’Ue: ma non è vero

Dopo che la Corte dei Conti ha pubblicato le motivazioni della bocciatura della delibera con cui il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Copes) aveva autorizzato ad agosto il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina, il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini è convinto che di poter andare avanti comunque. Occorre solo riscrivere alcuni atti, spostando avanti l'apertura dei cantieri. Ma il governo non è intenzionato ad avviare una nuova gara.
Salvini ha risposto oggi alla Camera a due interrogazioni parlamentari, dei deputati Bonelli e Costa. "Il Ponte sullo Stretto si farà Milioni di italiani lo vogliono, lo aspettano, lo meritano. Oltretutto la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina non è un capriccio del Ministro Salvini o del governo, è una priorità per la stessa Unione Europea", ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini durante il question time a Montecitorio. "Ricordo che già nel 1984, su proposta dell'allora Commissario dei Trasporti dell'Unione Europea, il Ponte sullo Stretto venne identificato tra gli anelli mancanti per aumentare i collegamenti tra i Paesi dell'Unione".
"Nella consapevolezza che il Ponte sullo Stretto è un'opera che l'intera Ue ci chiede di realizzare – ha aggiunto -, l'intero governo è al lavoro sui primi rilievi della Corte dei conti".
Quando Salvini dice che il Ponte è una richiesta dell'Europa, si riferisce al fatto che il Ponte sullo Stretto di Messina è stato aggiunto, grazie alla spinta della Lega, al cosiddetto corridoio ‘Scandinavo-Mediterraneo', e farebbe parte dunque delle infrastrutture previste da questo corridoio, all'interno del progetto della rete Ten-T, o Trans-European Transport Network. In teoria questo passaggio avrebbe potuto permettere anche di accedere a un fondo dell'Ue, chiamato Cef (Connecting Europe Facility), pensato per finanziare i progetti inseriti nella rete Ten-T.
Ma la scorsa estate la Commissione europea ha presentato il nuovo bilancio per il periodo 2028-2034, e ha stabilito che il Cef (il fondo per finanziare i progetti della rete Ten-T) può essere impiegato solo per le infrastrutture che attraversano più di un Paese. Per l'esecutivo Ue insomma l'opera, essendo un progetto interamente situato in Italia, non può essere finanziato attraverso il programma Cef
Il segretario della Lega ha quindi spiegato che i rilievi dei giudici contabili sono di tre tipi: "Alcuni attengono alle interlocuzioni con la Commissione europea, che si sono svolte sempre in uno spirito di leale collaborazione e che stanno proseguendo in questi giorni – sia stasera che domattina sarò al Consiglio europeo dei trasporti a Bruxelles – ; altri rilievi attengono le procedure amministrative poste in essere per l'adozione della ingente mole di documenti necessari per la delibera Cipe, e su questo sono in corso approfondimenti tecnici, non politici, per comprendere come integrare al meglio il corposo apparato documentale già disponibile; e ci sono, infine, aspetti di merito che riguardano la procedura scelta per la realizzazione dell'opera.
Per Salvini la scelta di "non procedere con una nuova gara non è una scelta di convenienza, ma una scelta di buon senso fondata su uno studio accurato di tutte le carte: c'è anche la consapevolezza che il diritto europeo circoscrive, ma non vieta, le modifiche al contratto volte ad adeguare il prezzo di un appalto nel corso del tempo, modifiche che – come è avvenuto per tutte le opere pubbliche italiane, specialmente se consideriamo lo straordinario incremento dei prezzi registrato nel 2022 e nel 2023 – sono necessarie per garantire l'equilibrio contrattuale".
"Non si chiedono quindi deroghe e interpretazioni strampalate: si propone semplicemente di applicare al Ponte le stesse regole che oggi stiamo utilizzando per altre opere Pnrr e altre opere strategiche"
"Il Ponte quindi porterà sviluppo, lavoro, meno traffico, meno inquinamento, è una infrastruttura che serve all'Italia non a Salvini e farò di tutto perché l'Italia ce l'abbia".
"I contratti con il general contractor e gli altri affidatari riprenderanno efficacia dopo la registrazione della Corte conti – ha aggiunto – La penale per il blocco dei lavori sarebbe del 4% dei lavori non eseguiti che è la metà dell’8% previsti dal codice degli appalti. Sono previste penali a carico anche del general contractor se non rispettasse gli impegni. La realizzazione del Ponte è il più forte volano per gli altri interventi in Sicilia e Calabria. Dobbiamo dare ai cittadini tempi di viaggio migliori tra le due regioni. Il Ponte va avanti insieme a tutte le altre opere", ha detto rispondendo in Aula alla Camera all'interrogazione posta dal M5s sulla sospensione della realizzazione del Ponte sullo Stretto a seguito dei pronunciamenti della Commissione europea relativi all'impatto ambientale.
Secondo Salvini, l'iter per la realizzazione dell'infrastruttura andrà avanti" ma insieme al Ponte vanno avanti anche tutte le altre opere che Sicilia, Calabria e l'Italia attendono da anni: ricordo che se fosse stato per i ‘professionisti del no', oggi non avremmo neanche l'Autostrada del Sole".
La replica di Angelo Bonelli sul Ponte
"Ministro lei ripete le stessa cose da anni. Nemmeno di fronte all’evidenza del fallimento della sua proposta dal punto di vista giuridico, riesce a prenderne atto. Primo: non è vero che l’Unione Europea ce lo chiede. Secondo: non si capisce come faccia a dimostrare che “milioni di italiani” siano d’accordo. Sarebbe interessante fare un referendum: sarebbe l’ennesima sconfitta che lei prenderebbe nel Paese. Le posso però ricordare una cosa: Silvio Berlusconi aveva più a cuore i conti pubblici di quanto li abbia lei. Il suo progetto prevedeva un project financing con il 60% a carico dei privati e il 40% dello Stato. Poi è arrivato lei, ha fatto un grande regalo alla società che ha ottenuto il contratto, portando il costo a carico dello Stato al 100%. Tanto paga Pantalone, pagano gli italiani: questo è il punto. L’appalto era di 3,9 miliardi nel 2006. Oggi siamo a 13,5 miliardi di soldi pubblici. E voi non volete neppure fare una gara"
"Perché non fate le indagini sismiche? Perché non realizzate le trincee sismiche necessarie a capire se a Cannitello la faglia è attiva? Perché non avete messo un coefficiente di accelerazione sismica adeguato? Tutti i tecnici avvertono la stessa cosa: attenzione, perché le fondazioni non reggerebbero a un’accelerazione sismica progettata su valori inferiori a quelli del terremoto di Amatrice. È questo che state facendo. Dovreste fermarvi. Il problema è che state utilizzando 13,5 miliardi di euro degli italiani senza alcuna prudenza. Lei dice che andrà avanti. Anche noi andremo avanti: per questo abbiamo segnalato tutto — compreso il suo operato — alla Corte dei Conti europea".