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Ponte sullo Stretto di Messina

Ponte sullo Stretto, Corte dei Conti stoppa il progetto: “Governo chiarisca su costi e violazione vincoli ambientali”

È arrivata la bocciatura da parte della Corte dei Conti sulla delibera Cipess che ha approvato il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto: i magistrati contabili ravvisano una mancanza di trasparenza nelle procedure e chiedono al governo di chiarire, alla luce anche delle ultime lettere inviate da Bruxelles a Roma.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nuovo stop per il Ponte sullo Stretto di Messina. Questa volta ci pensano i giudici della Corte dei Conti a esprimersi negativamente sul progetto e sull'iter, sottolineando dei vizi nelle procedure.

Il giudizio della Corte era atteso, e rappresenta uno degli step fondamentali, dopo l'ok del Cipess al progetto definitivo arrivato ad agosto, per poter avviare i cantieri. La Corte dei Conti sottolinea "la necessità di acquisire chiarimenti ed elementi informativi" sulla recente delibera del Cipess che ha dato il via libera all'infrastruttura.

In un documento alla presidenza del Consiglio la magistratura contabile scrive che "risulterebbe non compiutamente assolto l'onere di motivazione difettando, a sostegno delle determinazioni assunte dal Cipess, anche in relazione a snodi cruciali dell'iter procedimentale, una puntuale valutazione degli esiti istruttori". Dunque la delibera del Cipess "si appalesa più come una ricognizione delle attività intestate ai diversi attori istituzionali del procedimento che come una ponderazione delle risultanze di dette attività, sotto il profilo sia fattuale che giuridico".

Tra gli aspetti procedurali i magistrati sottolineano come "date le peculiari modalità – condivisione di link che rimanda al sito istituzionale della società Stretto di Messina – con le quali sono stati trasmessi a questo Ufficio alcuni degli atti oggetto di controllo e la documentazione a corredo, si chiedono chiarimenti in ordine alla formale acquisizione di detti atti da parte del Mit e di codesto Comitato in vista della successiva approvazione".

La Corte dei Conti ricostruisce poi i diversi passaggi della delibera e la tempistica di trasmissione alla stessa Corte e sottolinea: "Si chiedono chiarimenti al riguardo anche con riferimento alla tempistica osservata per la trasmissione del provvedimento Mit-Mef con cui è stato assentito il terzo atto aggiuntivo".

"Parimenti – si legge nel documento – sotto il profilo procedurale, in disparte le considerazioni in punto di legittimità, si chiedono chiarimenti in merito alle valutazioni svolte da codesto Comitato in relazione all'efficacia della delibera del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2025 con la quale: è stata approvata la relazione relativa ai motivi imperativi di interesse pubblico; è stato preso atto dell'assenza di idonee alternative progettuali; è stata dichiarata la sussistenza di motivi imperativi di interesse pubblico legati alla "salute dell'uomo e sicurezza pubblica o relative conseguenze positive di primaria importanza per l'ambiente"".

Inoltre "Alla luce di recenti notizie di stampa si chiedono, inoltre, aggiornamenti in merito all'interlocuzione che sembra avviata, sul punto, con la Commissione europea anche a seguito della informativa relativa all'operazione effettuata in data 11 giugno 2025 dalla Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione europea".

Sugli oneri del piano economico la Corte incalza: "Perplessità si manifestano, inoltre, in merito al disallineamento tra l'importo asseverato dalla società Kpmg in data 25 luglio 2025 – quantificato in euro 10.481.500.000 – e quello di euro 10.508.820.773 attestato nel quadro economico approvato il 6 agosto 2025. Si chiedono chiarimenti".

Tra le moltissime richieste compare anche: "Quanto alle stime di traffico – al piano tariffario di cui allo studio redatto dalla TPlan Consulting – poste a fondamento del Pef si chiedono chiarimenti in ordine alle valutazioni svolte da codesto Comitato in merito alle modalità di scelta della predetta società di consulenza e agli esiti di detto studio anche in relazione agli approfondimenti istruttori svolti in occasione della riunione preparatoria del Cipess".

Per rispondere c'è una scadenza ravvicinata: "Nel trasmettere la presente osservazione, si richiama la disposizione di cui all'art. 41, comma 5, del DL n. 201 del 2011, in forza della quale il tempo intercorrente tra la presente richiesta istruttoria e la risposta dell'Amministrazione non può complessivamente essere superiore a 20 giorni. Trascorso detto periodo, la Sezione potrà decidere allo stato degli atti, ferma restando la facoltà di codesta Amministrazione di ritirare il provvedimento in sede di autotutela".

La risposta del ministero dei Trasporti

Secondo il ministero guidato da Salvini, "Tutti i chiarimenti e le integrazioni chieste dalla Corte dei Conti fanno parte della fisiologica interlocuzione tra istituzioni e saranno fornite nei tempi previsti, a maggior ragione per un'opera così rilevante. Il Ponte sullo Stretto non è in discussione e gli uffici competenti sono già al lavoro", si legge in una nota.

Bonelli attacca: "Gravissimi rilievi"

"I rilievi della Corte dei Conti sono importantissimi e confermano quello che sosteniamo da sempre: la progettazione del Ponte sullo Stretto è deficitaria e carente delle informazioni necessarie a renderne sostenibile la realizzazione dal punto di vista economico", ha commentato il leader di Avs Angelo Bonelli.

"I dati sui flussi di traffico presentati dalla società Stretto di Messina e da Webuild sono del tutto irrealistici: per raggiungere l'equilibrio economico si ipotizza un aumento di dieci volte rispetto al traffico attuale, sulla base di un progetto vecchio di oltre vent'anni. La Corte dei Conti richiama inoltre quanto da noi evidenziato sulla delibera IROPI, con cui il governo ha dichiarato il Ponte "opera di interesse strategico militare e di sicurezza" per bypassare i vincoli ambientali europei. Su questo punto la Commissione UE, dopo il nostro esposto, ha chiesto chiarimenti. Non meno grave è la violazione della normativa sugli appalti pubblici, su cui anche il vicepresidente della Commissione europea Sejourné ha chiesto spiegazioni. L'assenza di trasparenza è ormai evidente: la società Stretto di Messina mi ha negato i documenti relativi ai rapporti con Webuild, sostenendo che un parlamentare della Repubblica non avrebbe titolo a visionarli. Una motivazione inaccettabile, soprattutto perché parliamo di 13,5 miliardi di euro di soldi pubblici, con pesanti conseguenze sulla finanza dello Stato".,

"Chiedo alla premier Meloni anche nella sua qualità di presidente del Cipess di rendere pubblici tutti i documenti sul ponte secretati da società stretto di Messina, di consentire ai cittadini di fare le loro osservazioni, e sollevi Salvini dal ministero e lo sostituisca. Non si può andare avanti con un'opera che presenta gravi lacune economiche, ambientali e procedurali".

Pd annuncia interrogazioni parlamentari

Anche il Pd, per bocca di Anthony Barbagallo e Andrea Casu, attacca il ministero dei Trasporti. "La Corte dei Conti ha bocciato la delibera Cipess sul Ponte sullo Stretto con cinque pagine di rilievi tecnici e procedurali. Un fatto che conferma le criticità già emerse sulla sostenibilità economica, sul rispetto delle norme europee e sulle valutazioni ambientali. Non si tratta di un passaggio formale, ma di una sonora bocciatura che mette in discussione l'impianto stesso del progetto. Salvini e il Governo devono smetterla con gli annunci propagandistici e spiegare al Paese cosa sta realmente accadendo. Presenteremo diverse interrogazioni parlamentari perché il Parlamento deve essere informato punto per punto, con la massima chiarezza e trasparenza. È in gioco la credibilità delle istituzioni e l'uso corretto delle risorse pubbliche".

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