Più facile sanare gli abusi edilizi degli edifici storici: via libera del Cdm alla riforma

La riforma del Testo unico dell'edilizia è stata approvata dal Consiglio dei ministri. Nel testo si prevede di rendere più semplici le sanatorie per gli abusi edilizi che risalgono a prima del 1° settembre 1967, ma non solo. C'è anche l'allargamento del cosiddetto silenzio-assenso per quanto riguarda i titoli edilizi che devono essere rilasciati o formati.
Si tratta di un disegno di legge-delega, quindi un ddl che ora dovrà andare al Parlamento per essere approvato; solo a quel punto la palla tornerà al governo, che avrà dodici mesi per mettere in atto le modifiche con appositi decreti. Insomma, probabilmente servirà almeno un paio d'anni prima di vedere degli effettivi cambiamenti nelle regole edilizie.
La norma ha sollevato le proteste dell'opposizione, e in particolare di Alleanza Verdi-Sinistra. Da parte sua, il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini ha rivendicato la norma. Il ministro Tajani, prima del Cdm, ha smorzato dicendo che si tratta solo di una "semplificazione", e non di un "condono", per "roba antecedente agli anni Sessanta".
Cosa cambia con la legge delega sugli abusi edilizi
Una delle norme più discusse, nella nuova legge delega, è quella che riguarda le sanatorie edilizie per gli edifici storici. La riforma fa sì che, per tutti gli edifici realizzati prima del 1° settembre 1967, ci saranno procedure diverse se si vuole mettere in regola un abuso edilizio.
Le pratiche saranno più snelle e rapide, o "efficienti", come dice il testo. Le sanzioni da pagare per mettere tutto in regola dovranno essere misurate in base a quanto è grave l'abuso e quanto valgono le opere realizzate. Trattandosi di una legge delega, non si conoscono ancora i dettagli, che arriveranno solo più avanti con i decreti attuativi. L'intenzione sarebbe di permettere di mettere in regola le irregolarità per consentire alle famiglie di vendere o ristrutturare le case.
Ma ci sono anche altre misure. In particolare, per i permessi di costruzioni e lavori (i titoli edilizi che devono essere rilasciati o formati) si dovrebbe allargare l'utilizzo del silenzio-assenso e del silenzio devolutivo. Ovvero, se l'amministrazione pubblica non risponde entro un certo tempo alla richiesta, o il permesso viene concesso in automatico, o la pratica passa subito a un'altra amministrazione.
C'è in programma anche un riordino dei titoli edilizi, per chiarire quali lavori devono rientrare in quale classificazione; e anche una definizione comune di tutte le varie difformità e irregolarità che possono emergere nel corso dei lavori. Si vorrebbero superare le diverse normative che sono nate a livello regionale, e che possono portare ad avere regole diverse in base al Comune in cui ci si trova.
Avs: "Silenzio-assenso per sanare gli abusi e via libera alla speculazione"
Come detto, il vicepremier Tajani ha sminuito l'intervento per quanto riguarda gli abusi negli edifici storici: "Nessun condono, si tratta di semplificazione. Le cose che sono sanate sono roba antecedente agli anni '60, roba del paleolitico inferiore", ha commentato.
Il ministero dei Trasporti ha addirittura detto che la legge "non interviene in alcun modo sugli abusi del passato", nonostante lo stesso Tajani lo abbia confermato. In generale, il Mit ha detto che la riforma punta a "migliorare un impianto normativo di 24 anni" che nel tempo ha portato a "sovrapposizioni e disarmonie". Con l'obiettivo di permettere "a molte famiglie l'accesso ad una abitazione e il pieno esercizio del diritto di proprietà". Matteo Salvini si è detto "molto soddisfatto. In questo modo non avremo più altri casi-Milano, con contenziosi tra enti locali e magistratura che rischiano di paralizzare le città".
Duramente critico Angelo Bonelli, deputato di Avs, che ha definito la norma "un golpe contro il territorio firmato Salvini", che "prevede il silenzio assenso per le sanatorie degli abusi edilizi". Una parte del testo, in più, "prevede che si possano realizzare importanti interventi urbanistici senza il permesso a costruire ma con la sola Scia e senza piani attuativi o di lottizzazione: è il via libera alle speculazioni edilizie e immobiliari nelle città italiane".