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Pietro Grasso, da erede di Falcone a Presidente del Senato

La seconda carica dello Stato ha abbandonato definitivamente la magistratura per la politica dopo anni di impegno nella lotta alla mafia che lo ha portato a guidare anche la Procura nazionale che fu di Falcone.
A cura di Antonio Palma
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Pietro Grasso, da erede di Falcone a Presidente del Senato

Dopo quattro votazioni e un ballottaggio il Senato ha scelto come prossimo Presidente dell'assemblea Pietro Grasso. Il neo senatore candidato tra le fila del Partito Democratico nello scrutinio finale ha avuto 137 voti contro i 117 dell'ex Presidente Renato Schifani. Grasso dunque ha preso più voti della coalizione di centrosinistra che lo appoggiava e il sospetto è che ad appoggiare il neo Presidente siano stati anche alcuni senatori del Movimento cinque Stelle in particolare quelli siciliani. Grasso infatti non ha bisogno di presentazioni e soprattutto il suo lavoro da magistrato sull'Isola è ben ricordato dagli attivisti antimafia di qualsiasi colore politico.

Da giudice a latere a Procuratore dell'antimafia – Quando si parla di Pietro Grasso infatti non è possibile non ricordare la sua ultradecennale esperienza nella lotta alla mafia in Sicilia e non solo. Da giudice a latere nel primo maxiprocesso a Cosa nostra agli inizi degli anni '80 Grasso ha percorso tutta la sua carriera nella magistratura combattendo il fenomeno mafioso. Procuratore aggiunto presso la Direzione nazionale antimafia  durante gli anni '90 passa poi a dirigere la Procura di Palermo all'inizio degli anni duemila e infine la Procura nazionale antimafia che fu di Giovanni Falcone. Come ha amato ripetere lui stesso durante la campagna elettorale frequente è stata la sua collaborazione con la politica da tecnico, come consulente delle varie Commissione antimafia parlamentari.

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