Piantedosi minimizza il video dell’aggressione di Almasri: “È vecchio”. Cosa sappiamo del filmato

Il video diffuso dal collettivo Refugees in Libya ritrae davvero il torturatore libico Osama Najeem, noto come Almasri, a capo del lager di Mitiga in Libia, ricercato dalla Corte penale internazionale per torture e crimini contro l'umanità. Nel filmato, la cui autenticità è stata confermata anche dalle autorità libiche, si vede effettivamente il generale libico Almasri, arrestato e poi rimpatriato dal governo italiano otto mesi fa, colpire violentemente un civile, disarmato, in strada a Tripoli. Poco dopo sull'asfalto, le immagini mostrano una lunga scia di sangue.
Secondo la versione della milizia di Tripoli che controlla l'aeroporto e la prigione di Mitiga, la Rada Force libica, a cui appartiene il generale libico, l'uomo colpito non sarebbe morto, sarebbe stato solo ferito, non gravemente, al contrario da quanto affermato da Refugees in Libya e dai media libici, e in particolare dalla testata Almasdar Media, fortemente ostile alla milizia libica, che per prima aveva denunciato "il barbaro omicidio commesso nelle strade di Tripoli"
La Rada ha spiegato che l'aggressione, avvenuta nel 2021 o 2022 (per Refugees in Libya l'episodio sarebbe stato più recente), sarebbe scaturita da un litigio su un parcheggio, e la vittima avrebbe tirato fuori un’arma. Secondo le ricostruzioni della milizia libica, Almasri si trovava nelle vicinanze della sua abitazione e aveva chiesto al conducente di una autovettura di spostare il mezzo perché sarebbe stato parcheggiato male. In risposta il conducente aveva mostrato una pistola e Almasri aveva reagito per disarmarlo. Dopo i fatti, sempre secondo quanto riferito dalla Rada, l'uomo – che non avrebbe riportato lesioni di rilievo – era stato anche denunciato alla Procura. Secondo i media libici invece la brutale violenza sarebbe scoppiata senza un valido motivo.
La questione della datazione del documento video non è secondaria, su questo punto restano dubbi. Secondo le notizie fornite a Palazzo Chigi da esponenti di primo piano della Rada, il video sarebbe stato girato nel 2021 o nel 2022, mentre secondo il network Almasdar, l'episodio sarebbe avvenuto in questi giorni, quindi dopo il rilascio di Almasri da parte del governo italiano.
"Stiamo ancora lavorando per confermare la data esatta del fatto, ma è accaduto di recente. Si tratta dello stesso criminale ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra, sottratto alla giustizia dal governo italiano all'inizio di gennaio", scriveva Refugees in Libya diffuso prima delle dichiarazioni della Rada.
Piantedosi minimizza: "Video di 5 anni fa, in corso accertamenti"
Ma quanto accaduto non sembra scalfire il governo italiano, e in particolare il ministro dell'Interno Piantedosi minimizza, dicendo di aver visto il filmato sui social ma sottolineando che "le ricostruzioni sembrano attribuire quel video a molti anni fa. Nessuno ha mai pensato che quel personaggio fosse meritevole di qualche considerazione", ha detto ieri il ministro dell'Interno interpellato a margine del Meeting di Rimini. "Io ho firmato un decreto di espulsione" che si fondava in parte "anche sugli elementi di pericolosità. Sono stato anche un po' discusso per questo. Fa parte di considerazioni di giustizia, tutelare l'interesse degli italiani in Italia e all'estero".
Sul video, ha aggiunto successivamente Piantedosi, "sono in corso gli accertamenti, sulla veridicità e sulla collocabilità temporale. Si è parlato semplicisticamente di una ripresa di un massacro che poi ha portato alla morte della persona che ne era vittima. Altri dicono che non è vero. Credo che ci siano giudizi un po' affrettati pur di andare contro al governo".
"Inoltre, pare che la collocazione temporale del video sia di 5 anni fa. Di quello che è stato trattato come un ‘caso', abbiamo riferito in Parlamento. Si vedrà dagli atti giudiziari".