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Covid 19

Piano tamponi, governo punta a 400mila test al giorno: cosa prevede il progetto di Crisanti

Il governo ha chiesto al microbiologo Andrea Crisanti di preparare un piano per aumentare il numero dei tamponi giornalieri effettuati in ogni Regione: la bozza del progetto prevede la realizzazione di 20 laboratori con la capacità di effettuare 10mila test al giorno. Vediamo come potrebbe funzionare il piano tamponi che verrà esaminato dal Cts.
A cura di Stefano Rizzuti
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Aumentare i tamponi giornalieri per provare a contenere la diffusione del Covid-19. Questo l’obiettivo del piano che il governo ha chiesto al microbiologo Andrea Crisanti. Ora la bozza del progetto deve essere valutata dal Comitato tecnico-scientifico, cercando così di arrivare al piano nazionale entro qualche settimana. Più precisamente l’idea è quella di portare il piano a regime nel momento del picco dell’influenza stagionale, triplicando il numero dei test e arrivando a numeri intorno ai 300mila-400mila al giorno. Triplicando (e anche quadruplicando) l’attuale numero di test giornalieri. Per aumentare la capacità diagnostica una delle possibilità è quella di ricorrere ai centri privati.

Anche per il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, è necessario aumentare i tamponi nel periodo dell’influenza stagionale. Il viceministro aggiunge: “Si propone poi di creare un tavolo di coordinamento nazionale gestito da Roma. Quello attivo in questo momento ha subito un frazionamento regionale che non lo ha reso sempre efficace”. Sui tamponi – aggiunge – “stiamo lavorando a un buon ritmo, ma servirà un aumento. In sostanza l’obiettivo è quello di individuare questo criterio mirato di screening, concordandolo con le Regioni per rendere più omogeneo possibile il quadro dei controlli e tenere sotto controllo i nuovi focolai”.

Il piano tamponi elaborato da Crisanti

Crisanti specifica che il suo piano è “una bozza, ancora informale, e avrei preferito fosse rimasta tale. Confermo che l’obiettivo è aumentare in modo esponenziale i test, fino a quadruplicare il numero attuale di tamponi per affrontare con più sicurezza la riapertura delle scuole e la ripresa di tutte le attività lavorative”. Il progetto è nato dopo una discussione informale con alcuni esponenti del governo.

Il progetto potrebbe partire dalla realizzazione di 20 laboratori, uno per Regione, con la capacità di effettuare 10mila tamponi al giorno ciascuno. A questi si aggiungerebbero altri 20 laboratori mobili in grado di effettuare 2mila tamponi al giorno ciascuno. Il costo stimato di questa operazione è di circa 40 milioni di euro per gli investimenti e poi un milione e mezzo al giorno per i costi di gestione, ovvero quelli relativi a reagenti e personale.

I tamponi e i test da effettuare

Altro aspetto da valutare in questo piano è quello della scelta dei test. Non solo il classico tampone, ma anche i test di ultima generazione che distinguono i sintomi del Covid da quelli dell’influenza. Una delle ipotesi è che a sperimentarli siano prima le regioni del Nord. Per quanto riguarda l’utilizzo sarà il Cts a pensare alle linee guida. La Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) propone, inoltre, un rafforzamento della medicina territoriale, con 30 milioni di tamponi per l’autunno e un risultato da fornire massimo in 24/48 ore. “Sarà importantissimo anche validare i test rapidi”, aggiunge Ernesto Burgio, membro del gruppo specialisti Covid-19 dell’associazione.

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