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Guerra in Ucraina

Covid, perché il vaccino cubano Soberana 2 può aiutare a proteggere i bambini in fuga dall’Ucraina

Alla Camera sono stati presentati i dati sul vaccino cubano Soberana 2, che ha permesso di vaccinare 3 milioni di bambini tra Cuba e Nicaragua, dai 2 anni in su. Palazzotto a Fanpage.it: “Avere a disposizione questo vaccino è molto importante alla luce della crisi in Ucraina, per proteggere dal Covid soprattutto donne e bambini che arrivano nel nostro Paese”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Con l'arrivo dei profughi dall'Ucraina può diventare sempre più indispensabile avere uno strumento per vaccinare la popolazione pediatrica. Tra gli oltre 2 milioni di rifugiati che sono scappati dalla guerra oltre 20mila sono già arrivati in Italia, e di questi quasi 9mila sono minori. E altri ancora ne arriveranno. Si tratta, come molti esperti hanno sottolineato, per la maggior parte di persone non vaccinate, perché in Ucraina sei cittadini su dieci non sono immunizzati e il Paese è quello meno vaccinato d'Europa, come mostrano i dati della Fondazione Gimbe. Per questo sarebbe necessario che il governo mettesse in campo un piano per le vaccinazioni dei profughi e in particolare per i più piccoli.

I ricercatori dell'Istituto Finlay di Cuba hanno presentato alla Camera i risultati del vaccino anti Covid Soberana 2, che viene utilizzato a Cuba e in Nicaragua anche per i bambini dai 2 anni in su. Il gruppo di scienziati, sostenuto da alcuni parlamentari, chiede all'Italia di prendere in considerazione i dati che sono stati raccolti su Soberana 2, per poterli verificare, per far sì che il farmaco possa essere disponibile alla somministrazione nel più breve tempo possibile per tutti i cittadini, e in particolare per i bambini italiani ed europei.

L'evento è stato aperto dal deputato Erasmo Palazzotto: "Il conflitto in Ucraina ci vedrà affrontare una nuova ondata migratoria molto consistente, forse più grande di tutte quelle che abbiano conosciuto fino ad ora, e quindi abbiamo il dovere di predisporre tutti gli strumenti per l'accoglienza e per la protezione di queste persone, a partire da una campagna vaccinale ad hoc per chi arriva da uno dei Paesi con la più bassa percentuale di vaccinati in Europa. Da questo punto di vista la possibilità per il nostro Paese di avere a disposizione un vaccino come il Soberana 2 che può essere somministrato ai bambini di età inferiore ai 5 anni sarebbe un modo per proteggere sia noi sia tutti coloro che arriveranno in Italia e che si stabiliranno qui".

"Teniamo conto che in questo momento a scappare dalla guerra sono soprattutto donne e bambini molto piccoli che hanno bisogno di assistenza psicologica, sociale e anche sanitaria. In un momento di crisi come questo avere a disposizione tutti gli strumenti per difenderci dal Covid è un interesse nazionale", ha detto Palazzotto a Fanpage.it.

Come funziona il vaccino Soberana 2

Tutti i vaccini attualmente in circolazione in Europa si sono rivelati non adatti ai bambini di età inferiore ai 5 anni. Il Soberana 2 è già stato somministrato a circa 3 milioni di bambini in età pediatrica superiore ai 2 anni senza effetti avversi, a Cuba ed in Nicaragua. Si tratta di un vaccino a base proteica, sviluppato sul modello dei tradizionali vaccini pediatrici, che ha dimostrato un elevato livello di protezione sia per gli adulti che per i bambini senza la manifestazione di effetti avversi rilevanti. Tutti gli studi fin qui effettuati, oltre ai dati forniti dalle autorità sulla somministrazione alla popolazione cubana, confermano l’efficacia ed il livello di sicurezza del vaccino.

3 milioni di bambini vaccinati con Soberana 2

Il vaccino cubano, se fosse approvato dall'Ema e dall'Aifa, potrebbe proteggere una fascia della popolazione che al momento non è protetta dall'infezione. Si tratta però di una fetta di popolazione che si è dimostrata più fragile di quanto si pensasse di fronte alle nuove varianti del virus.

"La pandemia ci ha dimostrato tutte le nostre fragilità. Oggi abbiamo davanti a noi una possibilità. Tutti i vaccini fin qui disponibili hanno dimostrato un limite nella protezione della fascia pediatrica, in particolare nella fascia al di sotto dei 5 anni d'età. Sappiamo che esiste un unico prodotto al mondo che è in grado di proteggere questa fetta di popolazione, e cioè il vaccino Soberana 2", ha detto il deputato Erasmo Palazzotto (Leu), a nome di un gruppo di parlamentari che hanno aderito all'iniziativa.

"Quasi 3 milioni di bambini tra Cuba e Nicaragua sono stati vaccinati e non sono stati riscontrati effetti avversi. Viene utilizzato naturalmente anche per popolazione adulta, a Cuba – ha spiegato ancora Palazzotto – È stato sviluppato sul modello dei vaccini a base proteica che facciamo già ai bambini, come quelli contro il tifo. Noi siamo qui per chiedere al governo italiano di attivare tutti gli strumenti a disposizione di verificare l'efficacia di questo vaccino, attraverso uno studio clinico, in modo da poterlo somministrare anche in Europa, secondo i nostri standard produttivi. Sarebbe utile farsi trovare in vista dell'autunno e della riapertura delle scuole con uno strumento in grado di proteggere la fascia pediatrica". 

Secondo Palazzotto l'assenza di eventi avversi potrebbe superare le diffidenze che ci sono in questo momento attorno alle vaccinazioni pediatriche. La campagna di vaccinazione nella fascia di età tra i 5 e gli 11 anni si sta rivelando infatti più difficile del previsto: abbiamo solo il 30% di vaccinati, proprio per via di una generale diffidenza della popolazione nei confronti dei vaccini ad mRNA.

Fabrizio Chiodo, collaboratore dell'Istituto Finlay di Vaccini (IFV) a Cuba, è uno degli scienziati che hanno sviluppato il vaccino Soberana 2: "È l'unico vaccino al mondo disegnato pensato per la popolazione pediatrica, che può essere utilizzato dai due anni in su. Perché noi non lo abbiamo? Perché ci sono ancora oggi delle barriere che non permettono l'adozione di prodotti che provengono da Paesi più poveri? Perché non possiamo proteggere anche la popolazione adulta, vaccinando la popolazione pediatrica? Noi non chiediamo al governo scorciatoie, chiediamo solo di ragionare sugli standard produttivi: in Europa si ragiona su standard produttivi che non hanno nulla che vedere con la qualità del prodotto. Cuba è l'unico Paese al mondo che ha vaccinato la popolazione pediatrica prima della riapertura della scuola, e questo ha fatto sì che l'ondata di Omicron arrivasse e passasse senza grossi problemi". 

"Dobbiamo veramente vaccinarla la popolazione pediatrica? C'è la percezione che la malattia non è grave per i bambini, ma questo non è vero – ha detto il professor Vicente Vérez Bencomo, direttore dell'Istituto Finlay di Vaccini (IFV) a Cuba – Abbiamo dimostrato che vaccinare la popolazione pediatrica può avere un impatto sull'incidenza dei casi nella popolazione adulta. Con i vaccini contro il Covid-19 sviluppati dal Finlay Institute a l'Avana dopo 5 milioni di dosi somministrate ci sono stati soltanto 340 eventi avversi, tutti di natura lieve e locale".

"Le nuove varianti del virus e quelle che verranno sono state e saranno sempre più pericolose per i bambini. I decessi in quella fascia ci sono stati. Grazie alla sicurezza e all'efficacia di questo prodotto è stato raggiunto il 97% della popolazione pediatrica vaccinata a Cuba. Siamo in Italia perché quello che abbiamo fatto è stato un successo per l'umanità: le dosi sono state somministrate a 1.7 milioni di bambini. Il 15 novembre è stato riaperto l'anno scolastico a Cuba, e da quel momento nessun decesso tra i bambini è stato registrato. Il grande obiettivo è riaprire le scuole in sicurezza. Dopo il calo di casi di Delta è arrivata la variante Omicron, che è stata a Cuba di piccola entità. Lì avevamo lo stesso livello di vaccinazione della popolazione adulta dell'Italia, e allora perché Omicron ha avuto un impatto più contenuto? Per Cuba la differenza è stata proprio la vaccinazione della popolazione pediatrica".

"Cosa può succedere quindi con le prossime varianti che saranno sempre più aggressive con la popolazione pediatrica? I bambini e i giovani devono essere protetti dai casi gravi della malattia e dai decessi. Abbiamo il dovere di condividere con voi il vaccino che abbiamo sviluppato", ha concluso il professore.

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