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Per Salvini l’oste di Lodi è stato assolto grazie a sua riforma su legittima difesa. Ma non è vero

“Grazie alla nuova legge sulla legittima difesa voluta dalla Lega il ristoratore Mario Cattaneo, per cui erano stati chiesti tre anni di carcere per aver ucciso un rapinatore nel suo locale, è stato assolto!”: Matteo Salvini grida vittoria per l’assoluzione dell’oste di Lodi, che nel 2017 aveva sparato a un uomo che si era introdotto nel suo locale, uccidendolo. Ma le cose stanno davvero così? La sentenza è davvero riconducibile alla riforma del Carroccio? Facciamo chiarezza.
A cura di Annalisa Girardi
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Matteo Salvini grida vittoria per la sentenza del tribunale di Lodi, che ha assolto l'oste che nel marzo del 2017 aveva ucciso un ladro che si era intrufolato nel suo locale: "Grazie alla nuova legge sulla legittima difesa voluta dalla Lega il ristoratore Mario Cattaneo, per cui erano stati chiesti tre anni di carcere per aver ucciso un rapinatore nel suo locale, è stato assolto!". Così il segretario della Lega commenta la notizia dell'assoluzione di Mario Cattaneo, riconducendola alla riforma sulla legittima difesa che il Carroccio varò quando era al governo.

Era il 10 marzo 2017 quando Cattaneo puntò il proprio fucile contro Petre Ungureanu, un uomo rumeno di 32 anni che, insieme a due complici, si era introdotto nella trattoria di Casaletto Lodigiano nel tentativo di rubare dei soldi. Oggi l'oste, che era accusato di eccesso colposo di legittima difesa, è stato assolto in primo grado. Il leader leghista, che aveva già espresso il suo sostegno al ristoratore andando a cena nel suo locale, ha deciso di festeggiare il verdetto, attribuendolo alla nuova legge sulla legittima difesa. Ma le cose stanno proprio così?

Il pm: "Riforma della Lega irrilevante in questo caso"

La procura sembra infatti smentire quanto attestato da Salvini, spiegando al contrario, che difficilmente la nuova legge può aver avuto impatto in questo caso. "In attesa di leggere le motivazioni, è più probabile che la nuova legge sulla legittima difesa non abbia avuto rilevanza che ce l'abbia avuta", ha detto Domenico Chiari, procuratore di Lodi. "Una delle versioni della difesa era che il colpo fosse partito accidentalmente nel corso della colluttazione: per capire se la legge è stata applicata, bisogna aspettare le motivazioni della sentenza. Il giudice di solito dà ragione o all'accusa o alla difesa, difficile che ci siano terze versioni completamente diverse. Probabilmente avrà recepito la tesi della difesa ed è chiaro che, se così fosse, la nuova legge non c'entrerebbe", ha quindi aggiunto il magistrato.

E nemmeno la difesa sembra essere contraria a questa versione. Come riportato da Repubblica, il legale Vincenzo Stochino, avvocato difensore di Cattaneo, ha detto: "Aspettiamo le motivazioni ma siamo dell’idea che il giudice abbia sposato la nostra tesi e in questo caso non credo che la legge sulla legittima difesa possa aver pesato in qualche maniera".

Perché la riforma della Lega non ha nulla a che vedere con l'assoluzione

La legittima difesa, d'altronde, è sempre esistita. Prima della legge fortemente voluta dalla Lega, il codice penale prevedeva comunque la legittimità della difesa personale, specificando che questa doveva essere necessaria (condizione che non sussiste, ad esempio, nel caso in cui l'aggressore sia in fuga), comprendere l'incombenza del pericolo e la proporzionalità all'offesa. Ed è per questo che negli ultimi anni, vicende giudiziarie simili si sono concluse, per la maggioranza, nello stesso modo. Su Fanpage.it avevamo già trattato l'argomento, ricordando come "il caso del benzinaio Stacchio è stato archiviato prima di arrivare alla fase processuale, quello del gioielliere Corazzo, che uccise un rapinatore, anche. Addirittura sono state archiviate le accuse nei confronti del pensionato Francesco Sicignano, che uccise un ladro, il cui corpo fu ritrovato all’esterno del suo appartamento. Anche il tabaccaio Franco Birolo, che secondo i giudici di primo grado non era mai stato concretamente in pericolo di vita, è stato assolto in appello".

All'approvazione della riforma, erano state diverse le polemiche contro le modifiche introdotte dalla Lega. Molti magistrati, avvocati e giuristi avevano infatti definito il provvedimento del Carroccio vuoto al di là del suo impatto mediatico, sottolineando che di fatto non venissero introdotti cambiamenti rilevanti per la pratica quotidiana. La rivista Diritto.it, ad esempio, aveva scritto sulla riforma: "Pare avere più una funzione politica, di affermazione di un concetto (il cittadino deve potersi sentire sicuro di agire nel lecito quando, all’interno della propria abitazione, protegge sé stesso od i propri cari), che valenza giuridica".

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