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Per Salvini bastano i Btp a superare la crisi: così saranno i giovani a pagare il conto

Europa, Mes, debito pubblico: Matteo Salvini torna ad affermare come il nostro Paese starebbe meglio se non fosse sottoposto ai vincoli di Bruxelles. Secondo il leader della Lega per risolvere i problemi economici basterebbe emettere titoli di Stato a condizioni vantaggiose per i risparmiatori italiani, senza dover così ricorrere alle linee di credito dell’Ue. “I soldi devono restare agli italiani, non andare ai tedeschi”, dice Salvini. Ma dimentica di dire che poi l’enorme debito, alimentato dai Btp, andrà ripagato. E lo Stato sarà costretto ad aumentare le tasse che pagano i cittadini italiani per far fronte ai costi.
A cura di Annalisa Girardi
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Matteo Salvini è tornato ad attaccare l'euro e l'Unione europea. Ma ci sono alcune cose che il leader della Lega non dice, quando afferma che in Italia staremmo tutti meglio senza le "regolette dell'Unione europea". L'ex ministro dell'Interno non ha mai nascosto il suo dissenso verso le direttive di Bruxelles, ma lo scenario che dipinge di un Paese economicamente più prosperoso al di fuori dei vincoli comunitari è tanto irrealistico quanto incompleto. Con le restrizioni imposte dall'Unione, infatti, se ne andrebbe anche il paracadute di sostegni e aiuti di cui non possiamo fare a meno. Specialmente in una situazione economica di fragilità ormai strutturale, che con l'emergenza coronavirus rischia di avere conseguenze devastanti nel tessuto socio-economico del Paese. Salvini guarda al passato, agli anni Ottanta, per indicare un benessere economico lontano dallo scenario attuale e che, secondo i sovranisti, è stato spazzato via a Maastricht. Ma il leader del Carroccio dimentica che gli anni Ottanta sono gli anni in cui il debito pubblico italiano è schizzato alle stelle, condizionando ogni politica economica successiva. E quando afferma che tutti i problemi economici di oggi possono essere risolti emettendo titoli di Stato, senza il bisogno di ricorrere agli aiuti europei, si scorda di dire che un giorno tutti questi soldi che finiscono per accrescere il nostro debito pubblico dovranno essere restituiti. E il conto lo pagheranno le nuove generazioni.

I costi del debito pubblico che Salvini non dice

"In questo momento non è all'ordine del giorno né l'uscita dall'euro, né l'uscita dall'Europa. Ma di certo nella vita c'è la morte e poco altro, tutto il resto è modificabile. Se io dovessi scegliere tra la salute, il lavoro, la felicità e il benessere degli italiani e il mantenimento a tutti i costi della burocrazia europea e delle moneta unica, ovviamente scelgo gli italiani. Conto ovviamente a non dover arrivare a fare questa scelta, però prima viene il benessere della mia gente", afferma Salvini intervenendo a diMartedì su La7. Ma come può uno Stato promuovere il benessere imponendo una gigantesca ipoteca sul futuro del Paese. Tutt'altro che un dettaglio, ma per il senatore leghista non sembra essere un problema. E infatti prosegue: "Sapete cosa sta facendo il governo? Quello che noi chiediamo da mesi: sta mettendo sul mercato Buoni del Tesoro. Noi da settimane stiamo dicendo di non impelagarsi nel Mes o nei fondi europei. Di Buoni del Tesoro ne hanno emessi 130 miliardi in pochi giorni e ho letto che il governo ne emetterà altrettanti. Hanno il vantaggio rispetto al Mes che sono soldi dati agli italiani, con interessi che rimangono agli italiani e senza nessuna condizione imposta da Berlino o da Bruxelles".

Ma ci sono alcune precisazioni da fare in merito al debito pubblico italiano. Nel 2018 questo era al 134,8% del Pil. Secondo l'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, se quest'anno ci dovesse essere una nuova ondata di contagi questo salirebbe al 169,9%. Al momento il debito pubblico vale circa 2.400 miliardi di euro: su questi, però, lo Stato paga degli interessi. Una spesa non indifferente, dal momento che nel Documento di economia e finanza (Def) dell'anno scorso si indicavano circa 64 miliardi di euro all'anno per i tassi di interesse. Si tratta di circa 176 milioni ogni giorno. E per gli anni successivi si prevedeva un aumento che avrebbe portato i tassi a costare 73,7 miliardi di euro all'anno nel 2022.

I Btp non sono gratis: a pagare saranno le nuove generazioni

Emettere Buoni del Tesoro non è gratis, sia che li acquisiscano i risparmiatori italiani o gli investitori stranieri. Anche se si tappa un buco nei conti pubblici oggi, rispondendo alle esigenze economiche di una crisi senza precedenti, in futuro questi soldi andranno restituiti. Vista la straordinarietà della situazione, però, l'Ue ha messo a disposizione delle linee di credito che non comportino effetti collaterali così pesanti: tra queste il Meccanismo europeo di stabilità. E ci sono delle differenze importanti nei costi. Infatti, su 22,3 miliardi di euro di Btp già venduti ai risparmiatori italiani, lo Stato in cinque anni dovrà pagare un costo per i tassi di interesse pari a 1,45 miliardi di euro. Per la stessa cifra, il Mes richiederebbe interessi per circa 110 milioni. Una somma circa 13 volte più piccola.

Che però non sembra interessare a Salvini: "Quel miliardo di costo per lo Stato in cinque anni, sapete a chi va? Ai risparmiatori italiani. È un costo per lo Stato ed è un vantaggio per i risparmiatori italiani", replica l'ex ministro. Ma non è proprio così. Infatti, per ripagare il proprio debito, lo Stato si troverà ad aumentare la spesa. Se questo accrescimento non viene bilanciato da maggiori entrate il governo si troverebbe a dover mettere in pari i propri conti pubblici. E potrebbe farlo aumentando la pressione fiscale: in altre parole, più tasse. Uno scenario che il senatore leghista ha sempre affermato di voler combattere a tutti i costi. Ma continuando ad alimentare i costi a carico dello Stato con l'emissione di Btp, questa sarebbe l'eventualità più probabile e i risparmiatori italiani si ritroverebbero quindi a spendere i soldi ricevuti per i loro investimenti nei Btp in tasse.

Non è vero che possiamo avere "quanti soldi vogliamo"

"In quaranta giorni sono arrivati al ministero dell'Economia 250 miliardi di euro di Buoni del Tesoro. La via è emettere Btp per i risparmiatori italiani a condizioni vantaggiose. Non voglio dipendere da Berlino, da Bruxelles o da Pechino. Quando mi arriva un portafoglio con mille euro dall'Europa io ringrazio, anche perché sono soldi pagati dai cittadini italiani. Ma per il momento gli altri Paesi europei non hanno aspettato l'Europa. La Germania ha stanziato 130 miliardi per abbassare l'Iva del 3%. Anche noi li abbiamo i soldi: se emetti Buoni del Tesoro i soldi ne hai, ne hai quanti ne vuoi", aggiunge Salvini.

Ma non è vero. O meglio, tutti questi soldi di cui parla Salvini (che sono comunque sottoposti a limiti stabiliti dall'Ue) si possono anche avere nell'immediato, ma vanno ripagati. Altrimenti non si fa altro che aumentare quel circolo vizioso di rifinanziamento del debito pubblico che frena la crescita del nostro Paese da ormai decenni. E ne alimenta la fragilità economica, creando un quadro via via sempre più deteriorato delle finanze pubbliche che andranno a influire sulla qualità della vita delle generazioni future. "Quando c'era l'inflazione alta e il tasso di interesse sui buoni italiani era alto io mi ricordo come stavano bene i nostri papà. Lavoravano tutti. Io mi ricordo quanto stavano bene negli anni Ottanta i lavoratori italiani senza questi vincoli europei. Noi rispettando queste regolette di Bruxelles, il Mes o il 3% di deficit/Pil, abbiamo una disperazione e una disoccupazione che non hanno eguali nella storia italiana", ribadisce il leader della Lega.

Dimenticando, però, che le difficoltà economiche del Paese sono anche dovute dalle fatiche di ripagare un debito che proprio negli anni Ottanta è passato dal 60% a oltre il 100%. E che senza l'Unione europea alle nostre spalle, a garantire e acquistare titoli inaffidabili come quelli italiani, questo sarebbe semplicemente insostenibile.

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