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Pensioni, perché a giugno ci saranno dei tagli sugli assegni e chi rischia di ricevere meno soldi

A giugno alcuni pensionati potrebbero ricevere assegni più bassi. Per chi ha ricevuto i bonus straordinari da 200 e 150 euro nel 2022 pur non rispettando i requisiti di reddito previsti, scatterà il recupero delle somme indebitamente percepite. Vediamo come funziona e chi subirà il taglio delle pensioni.
A cura di Giulia Casula
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A partire da giugno alcuni pensionati potrebbero riscuotere degli assegni più bassi rispetto al previsto. Il motivo? All'inizio di quest'anno l'Inps ha avviato i controlli sui bonus straordinari da 200 e 150 euro erogati nel 2022, per verificare se chi li ha ricevuti rispettasse effettivamente i requisiti di reddito previsti (ovvero fino a 35mila euro per il primo e fino a 20mila euro per il secondo). Dunque i pensionati che hanno beneficiato per errore degli incentivi ora vedranno sottratte quelle somme dalle loro pensioni.

Chi avrà una pensione più bassa a giugno

Chi ha ricevuto indebitamente i bonus straordinari da 150 euro e 200 euro dovrà restituire le somme. Le due misure erano state introdotte sotto il governo Draghi per contrastare l'inflazione ed erano destinati a lavoratori e pensionati con redditi bassi. Per ottenerli erano state fissate delle soglie di reddito da rispettare: entro i 35mila euro per il bonus da 200 euro e al di sotto dei 20mila per quello da 150 euro. Gli importi sono stati erogati nel 2022 in base ai dati fiscali provvisori relativi all'anno precedente. Per questo motivo, tra i beneficiari potrebbero esserci state persone con redditi superiori al limite previsto. Successivamente l'Inps ha quindi avviato una serie di controlli per verificare le incongruenze ed eventualmente, far scattare i recuperi.

Come funziona la restituzione delle somme

Già negli scorsi mesi per alcuni pensionati è partita la restituzione delle somme appartenenti al bonus straordinario percepito per errore ormai tre anni fa. A giugno il recupero toccherà tutti coloro che non rispettavano i requisiti richiesti. Gli importi verranno recuperati gradualmente: ogni mese l'Inps sottrarrà 50 euro dal netto della pensione fino a raggiungere le cifre dovute. I tagli proseguiranno fino a giugno 2025 per chi dovrà restituire 200 euro e fino a dicembre 2025 per chi dovrà ridarne 350.

Non si tratta però di una sorpresa. I pensionati coinvolti dal recupero hanno già ricevuto le comunicazioni relative alla loro situazione da parte dell'Inps, che ha chiarito tramite la piattaforma SEND, il valore dei rimborsi e le modalità in cui si svolgeranno. Queste sono essenzialmente due: tagli degli assegni sotto forma di trattenute mensili da 50 euro, oppure avvisi di pagamento tramite PagoPa nel caso in cui la prima modalità non sia possibile.

Chi dovrà restituire i bonus quindi, dovrebbe essere già al corrente. Inoltre, già dal 20 maggio, è possibile controllare il cedolino della pensione del mese prossimo e prendere così visione dell'eventuale taglio. Per visionare il cedolino basta connettersi al portale Inps tramite Spid, Cie o altra identità digitale, oppure consultare Caf e patronati.

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