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Pensioni

Pensioni di dicembre 2025, di quanto aumenta l’assegno: dal bonus Natale alla tredicesima, chi ci guadagna

L’assegno della pensione di dicembre 2025 sarà più alto grazie alla tredicesima, la quattordicesima e il bonus Natale per chi ne ha diritto. Ecco di quanto aumentano gli assegni in pagamento dal 1° dicembre e chi avrà i benefici maggiori con l’assegno più ricco dell’anno. Dall’anno prossimo scatta invece la rivalutazione Inps.
A cura di Luca Pons
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L'assegno pensionistico di dicembre 2025 avrà un importo più alto dei precedenti. Come avviene tutti gli anni si uniranno l'importo della tredicesima, della quattordicesima (per chi ne ha diritto) e anche, per una fascia più ristretta, del bonus Natale da 154,94 euro. La pensione erogata da lunedì 1° dicembre, quindi, sarà decisamente più ricca rispetto al resto dell'anno. Da gennaio, invece, avrà effetto la rivalutazione degli assegni legata alla rivalutazione Inps in base all'inflazione, che porterà un rialzo modesto.

Chi può ottenere il bonus Natale 2025 con la pensione

L'aumento più selettivo sarà il cosiddetto bonus Natale da 154,95 euro. Questo, introdotto nel 2001, è riservato a chi ha un reddito particolarmente basso. L'Inps lo erogherà insieme all'assegno di dicembre solo a chi rispetta i seguenti requisiti.

L'importo della pensione incassata non deve superare gli 8.039,15 euro l'anno. Questa somma è pari al trattamento minimo Inps, più l'importo del bonus Natale. Infatti, chi ha una pensione pari o inferiore a 7.884,20 euro (il trattamento minimo Inps) riceverà tutti i 154,95 euro di bonus. Chi invece ha una pensione tra il trattamento minimo e gli 8.039,15 euro, riceverà solo la differenza necessaria per portare il totale a 8.039,15 euro.

Il secondo requisito riguarda invece il reddito complessivo – quindi tenendo conto anche di altre eventuali entrate. Questo deve essere al massimo di 11.766,30 euro all'anno. La soglia è raddoppiata se si parla di due persone sposate o unite civilmente: il reddito complessivo della coppia, in tal caso, non deve essere oltre i 23.352,60 euro.

Quanto vale la tredicesima 2025 per i pensionati

La tredicesima mensilità invece spetta a tutti i pensionati, senza eccezioni. Ne sono esclusi solo coloro che ricevono assegni che tecnicamente non sono ‘pensioni', come l'Ape sociale. La tredicesima è anche quella che porta un aumento più consistente dell'assegno, perché consiste in poco meno di un raddoppio della solita mensilità.

L'importo della tredicesima dipende da quanti mesi si sono trascorsi in pensione. Chi è stato pensionato da gennaio a dicembre, riceverà una somma pari più o meno alla propria pensione. Quindi, un assegno quasi raddoppiato. L'unica differenza è che, sulla tredicesima, si pagano più tasse. Perciò, ad esempio, chi ha una pensione da mille euro netti al mese non si ritroverà con 2mila euro, ma circa con 1.900 euro.

È diverso, invece, per chi è entrato in pensione nel corso dell'anno. Chi è stato pensionato solo da luglio, per esempio, avrà una tredicesima dimezzata rispetto agli altri. Sempre considerando una pensione da mille euro, con la tredicesima in quel caso si arriverà a poco meno di 1.500 euro netti.

A chi spetta la quattordicesima mensilità

In compenso, chi va in pensione più avanti nell'anno potrebbe avere diritto alla quattordicesima. Questa va a chi ha almeno 64 anni di età e rispetta i requisiti previsti di reddito e contributi. L'importo varia da 336 a 655 euro. Normalmente viene erogata a luglio, ma chi va in pensione dopo il 31 luglio la ottiene a dicembre, insieme alla tredicesima (che, come spiegato, è più bassa).

Per ottenere la quattordicesima, il reddito non deve superare i 15.688,40 euro all'anno. L'assegno vale di più per chi guadagna  meno di 11.766,30 euro. Infine, ci sono degli scaglioni di contributi: fino a 15 anni; da 15 a 25 anni; oltre i 25 anni. Per gli autonomi le cifre sono leggermente diverse, con paletti a 18 e a 28 anni.

Quindi, per esempio, chi ha meno di 15 anni di contributi e un reddito tra 11.766,30 e 15.688,40 euro annui, riceverà l'importo minimo della quattordicesima pari a 336 euro. Chi ha più di 25 anni di contributi e un reddito sotto gli 11.766,30 euro, invece, avrà l'importo massimo di 655 euro.

Come cambiano gli assegni con la rivalutazione

Un discorso a parte è quello della rivalutazione delle pensioni, che scatterà a gennaio 2026. Questo sarà un aumento automatico calcolato dall'Inps sulla base dell'inflazione di quest'anno. Non c'è ancora il dato ufficiale – che arriverà nei prossimi giorni – ma si stima che sarà dell'1,4% o dell'1,5%.

Ci sono però delle limitazioni per i redditi medio alti. Chi ha una pensione fino a 2.413,60 euro lordi al mese riceverà l'intera rivalutazione (ad esempio, l'1,4% dell'importo). Chi invece ha un assegno che va da 2.413,61 a 3.107 euro lordi al mese otterrà solamente il 90% della rivalutazione. Chi supera anche questa soglia avrà solamente il 75% della rivalutazione.

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