video suggerito
video suggerito

Pd, Matteo Orfini: “Funziona male e modello del partito è obsoleto, discussione su Renzi surreale”

In occasione della festa dell’unità del Pd romano, Matteo Orfini non risparmia critiche al suo partito: “Funziona male e il modello del 2008 è oggi completamente obsoleto”. L’ex presidente dem definisce “surreale e demenziale” la polemica sull’intervento di Matteo Renzi in Senato dopo l’informativa di Conte sul caso Moscopoli.
A cura di Stefano Rizzuti
384 CONDIVISIONI
Immagine

Il Partito Democratico, così come è organizzato oggi, “funziona male”. A dirlo è l’ex presidente del partito e ora deputato Matteo Orfini. Intervistato dal direttore di Fanpage.it, Francesco Piccinini, in occasione della festa dell’unità organizzata dal Pd romano, Orfini non risparmia critiche al suo partito, ai suoi colleghi e al modo in cui la struttura organizzativa dem va avanti: “Il Pd è un partito che funziona male, fondato sulle primarie e che concepisce la partecipazione solo in quel momento”. Uno dei problemi è che il lavoro dei dirigenti “è dedicato solo al peacekeeping interno”, mentre sarebbe necessario dedicarsi “a chi non ci vota”.

Orfini critica l’organizzazione del partito: “Il modello del 2008 è oggi completamente obsoleto, abbiamo livelli di organizzazione interna più burocratici dello Stato, non abbiamo strumenti per innovare le forme di partecipazione. Dobbiamo rimettere in discussione ciò che siamo, anche gli equilibri interni e le rendite di posizione”. Questi problemi e questi errori, secondo il deputato dem, portano un pezzo di Italia “che sta reagendo a non riconoscere in noi un interlocutore credibile. Ed è anche colpa nostra”.

Tema di polemiche nel partito è stata la decisione di far intervenire Matteo Renzi al Senato durante l’informativa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sul caso dei presunti fondi russi alla Lega. Dopo le polemiche interne Renzi ha deciso di rinunciare all’intervento. Questa discussione, secondo Orfini, è stata “surreale e demenziale: un partito normale fa parlare nelle occasioni importanti gli ex presidenti del Consiglio che ha in Parlamento. È un segnale di autorevolezza e forza quando Gentiloni o Renzi parlano in Parlamento. La discussione interna è ferma a Renzi sì o Renzi no, quando da tempo ha una posizione laterale e non partecipa nemmeno più a queste dinamiche. Dobbiamo superare questa impasse, non credo siano auspicabili scissioni o calcoli politici”.

Il centrosinistra in questo momento non basta, secondo Orfini, e non può competere “con il Movimento 5 Stelle e il centrodestra: dobbiamo costruire un Pd che punti a essere maggioritario, non ridurne le ambizioni: dobbiamo capire come tornare a prendere voti”. Ma dall’altro lato il deputato dem è ottimista sulla durata del consenso di Matteo Salvini: “L’onda salviniana non sarà così lunga e travolgente, dobbiamo prepararci e capire come rappresentare quel pezzo di società che aspetta una forza in grado di coinvolgerlo e non solo di rappresentarlo”.

Sul tema dei migranti, Orfini sembra negativamente stupito dalle reazioni alla notizia della morte di oltre 100 persone nel Mediterraneo in seguito a un naufragio: “Sono morte 120 persone e per questo paese non è una notizia, è agghiacciante che non sia un problema per questa nazione. Ci fossero state le Ong quelle persone sarebbero ancora vive, siamo alla criminalizzazione della solidarietà. È quasi impossibile mandare qualcuno a salvare quelle vite, visto che prima il compito di salvare quelle vite era dello Stato”.

E sempre su questo tema, Orfini torna su quanto fatto dai governi Pd nella scorsa legislatura: “Abbiamo stretto un patto con chi viola i diritti umani, la mia posizione contro la linea Minniti Gentiloni era largamente minoritaria, perché le politiche del Pd erano quelle del governo. Noi abbiamo teorizzato che l'immigrazione mettesse a rischio la democrazia, una chiave di lettura sbagliata. Questa lettura su cui Salvini marcia è diventata maggioritaria perché nessuno l'ha contrastata”. E, ancora, sul caso della Diciotti Orfini parla di Salvini: “Il ministro dell'Interno è accusato di aver sequestrato delle persone e non va a processo perché c'è una maggioranza che lo difende, una deriva autoritaria vera”.

384 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views