Pasolini nel pantheon di Atreju, Mollicone (FdI): “Fu come Kirk, sarebbe onorato di stare accanto a lui”

È cominciata Atreju, la festa nazionale di Fratelli d’Italia a Roma. Nella mostra sull’egemonia, dove sono esposte le immagini di “donne e uomini che hanno mostrato egemonia dei valori”. Tra questi Pier Paolo Pasolini e a poca distanza, Charlie Kirk. Cosa tiene insieme i due personaggi lo spiega a Fanpage.it Federico Mollicone, presidente meloniano della Commissione Cultura della Camera.
Intervista a Federico Mollicone
Presidente FdI della Commissione cultura alla Camera
A cura di Redazione
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A cura di Marco Billeci e Giulia Casula

Con il tradizionale taglio del nastro tricolore ha preso il via Atreju, la festa nazionale di Fratelli d'Italia a Roma. Ad attirare l'attenzione tra le altre cose la mostra sul tema dell'egemonia, dove sono esposte le immagini di "donne e uomini che hanno mostrato egemonia dei valori". Tra questi un intellettuale apparentemente lontanissimo dalla storia e dalle idee di Fdi, come Pier Paolo Pasolini, comunista "eretico" e antifascista. E a poca distanza da lui, Charlie Kirk, l'attivista della destra Maga Usa, ucciso in un attentato a settembre del 2025. A Fanpage.it Federico Mollicone, presidente meloniano della Commissione Cultura della Camera spiega cosa tiene insieme due personaggi dalle idee così distanti tra loro.

"Pasolini sarebbe onorato di essere accostato a Kirk. Certo, partendo dalle differenze che li contraddistinguono. Ma a noi piacciono rispetto alla melassa mainstream", risponde Mollicone. "Pasolini era un Kirk superiore. Parlo della polemica sociale naturalmente", precisa. Pasolini "è un grandissimo letterato, poeta, profeta del Novecento. Su quello è un altro livello, però sulla polemica sociale è un Kirk dell'epoca. Se andate a vedere le sue inchieste lui si confrontava con i ragazzi di destra".

Il meloniano prosegue a raccontare "la famosa scena davanti al cinema Farnese dove lui (Pasolini, ndr) sferra un cazzotto a un ragazzo di destra che lo contestava. Giustamente, perché lo aggredivano", commenta. E ancora: "Nelle sue polemiche sociali non aveva paura di confrontarsi con l'altra parte".

Quando il reporter di Fanpage gli ricorda la posizione di Kirk sull'omosessualità, difficilmente compatibile con gli ideali di Pasolini, Mollicone replica: "Non è vero perché se voi andate a vedere sui social, c'è un video in cui Kirk contrasta un conservatore ortodosso contro gli omosessuali, dicendo  "A me non interessa l'orientamento e la vita sessuale di una persona a patto che rimanga privato". Quindi dal suo punto di vista, contestava quell'ideologia che fa dell'omosessualità un'altra cosa. Approfondite", dice.

Pasolini "fu fascista attivo e consapevole, non un passante per caso. Era redattore e caporedattore di due riviste – Setaccio e L'Architrave – a Bologna. Faceva parte dei Guf. Poi fu antifascista, marxista, come lui stesso ha rivendicato. Ma è stato espulso dal Partito comunista, perché indegno e omosessuale, è bene ricordarlo", sottolinea. "E poi è stato anche filo radicale irregolare. Nel '75 stava andando a partecipare a un congresso radicale quando purtroppo un agguato lo uccise", ricorda.

Mollicone spera che riaprano le indagini sull'omicidio di Pasolini. "Non ho mai creduto alla pista omosessuale di Pelosi. È benché riaprano le indagini e si vada fino in fondo. Detto questo, Pasolini va preso tutto", sostiene e dice di "non rivendicare la sua gioventù fascista ma il suo pensiero irregolare, conservatore per alcuni, antiprogressista quando progresso diventa sfruttamento dell'uomo e dell'ambiente".

Il deputato nega che la presenza del volto dello scrittore nel Pantheon di FdI sia legata alla sua militanza fascista: "Non esiste quest'interpretazione, il Pasolini che ci piace è quello che si riconosce nella tutela del glocalismo, dei borghi, delle abbazie, dei ruderi e dell'archeologia, dei beni paesaggisti e ambientali. La nostra è una mostra sull'egemonia. Chi l'ha organizzato ha voluto fare una provocazione culturale, a mio avviso, corretta", conclude.

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