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Parlamento Ue approva risoluzione contro la legge anti-Lgbtq+ ungherese, Lega e FdI votano contro

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che condanna la legge anti-Lgbtq+ promossa dall’Ungheria di Viktor Orban. Il via libera è arrivato con una larga maggioranza: 459 voti a favore e 147 contrari. Tra questi ci sono anche quelli della Lega e di Fratelli d’Italia. Nella risoluzione i deputati affermano che questa legge sia “un ulteriore esempio intenzionale e premeditato del graduale smantellamento dei diritti fondamentali in Ungheria”.
A cura di Annalisa Girardi
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Sono sempre più forti le tensioni tra l'Unione europea e l'Ungheria. Dopo che la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha definito la legge anti-Lgbt promossa dal presidente Viktor Orban come "vergognosa", accusandola di usare "i bambini come pretesto per discriminare gli omosessuali", è arrivata la replica da Budapest. "Non ritireremo la legge, anzi la difenderemo", ha affermato la ministra della Giustizia, Judit Varga. Intanto anche dal Parlamento europeo è arrivata la condanna, con una risoluzione in cui i deputati descrivono la legge ungherese come una chiara violazione dei valori europei.

Sul tema si è espresso anche il presidente dell'Europarlamento, David Sassoli: "Nessuna violazione dei principi dello Stato di diritto resterà impunita, anche perché nessuna infrazione sfuggirà all'applicazione del regolamento". In un'intervista con il Corriere della Sera ha quindi parlato delle procedure d'infrazione che dovrebbero partire dall'autunno: "Ho piena fiducia che la Commissione rispetterà il suo impegno a difendere i principi dello Stato di diritto, probabilmente dal punto di vista della procedura e dei tempi si dovrà tener conto anche della decisione della Corte di giustizia alla quale si sono rivolte Polonia e Ungheria. Ma questo non implica posticipare le linee guida che possono consentire alla Commissione già dopo l'estate di inviare le lettere indicando le infrazioni".

Sassoli poi ha chiesto a Commissione e Consiglio di non indignarsi solo a parole, ma di prendere delle decisioni. La risoluzione approvata a Strasburgo sottolinea come la legge contro la comunità Lgbt non sia comunque un caso isolato, ma "un ulteriore esempio intenzionale e premeditato del graduale smantellamento dei diritti fondamentali in Ungheria". Si tratta di una risoluzione approvata, come abbiamo detto, a larga maggioranza: 459 voti a favore e 147 contrari. Tra questi ci sono anche quelli della Lega e di Fratelli d'Italia. Diversi europarlamentari di Forza Italia si sono invece astenuti.

Gli europarlamentari hanno anche ricordato il recente emendamento alla Costituzione per affermare che "la madre è donna e il padre è uomo", che impedisce di fatto alle coppie omosessuali di adottare un figlio. Ma anche il divieto di riconoscere legalmente il genere per le persone transgender o intersessuali.  Infine, oltre a chiedere l'apertura della procedura d'infrazione, i deputati europei chiedono anche di attivare il regolamento sullo stato di diritto in modo da bloccare l'erogazione dei fondi europei per il piano nazionale di ripresa ungherese.

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