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Caso Paragon

Paragon, anche l’ad di Enel e manager di Generali Flavio Cattaneo è stato spiato

Anche l’amministratore delegato di Enel e membro del Cda di Generali Flavio Cattaneo è stato spiato. Il suo nome si aggiunge a quelli dell’ad di Unicredit, Andrea Orcel e del potente editore, Francesco Gaetano Caltagirone, finiti vittime di spionaggio tramite Graphite, lo spyware dell’israeliana Paragon.
A cura di Giulia Casula
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Non solo l'ad di Unicredit Andrea Orcel e l'editore Francesco Gaetano Caltagirone, anche l'amministratore delegato di Enel e membro del Cda di Generali Flavio Cattaneo è stato spiato. Tra febbraio e marzo Apple aveva inviato un avviso sul suo dispositivo che lo informava di un attacco spyware. Modalità simili a quelle con cui attivisti e giornalisti, tra cui il direttore di Fanpage Francesco Cancellato e capo redattore Ciro Pellegrino, sono venuti a conoscenza dello spionaggio tramite Graphite, il software dell'azienda israeliana Paragon.

A darne notizia oggi è Il Fatto quotidiano, che aggiunge il nome di Cattaneo a quelli emersi finora dalla lista delle 90 persone che hanno ricevuto un alert per software spia sui loro telefoni. Secondo fonti qualificate consultate da Fanpage quello dell'ad non sarebbe un caso legato a Paragon. Finora infatti, non sono arrivate conferme dal diretto interessato.

Negli ultimi giorni il caso Paragon ha avuto nuovi sviluppi, dopo che l'inchiesta condotta da La Stampa e Irpi Media ha rivelato che Orcel e Caltagirone sono stati intercettati tramite lo spyware di Paragon. Si tratta di due importanti uomini d'affari, un manager bancario e una delle figure più potenti in Italia, finite vittima dello spionaggio che ha colpito anche gli attivisti dell'ong Mediterranea Saving Humans, Beppe Caccia e Luca Casarini. 

Per quanto riguarda Cattaneo, non conosciamo i dettagli sul software inoculato sul suo dispositivo (solo un'analisi successiva alla notifica di allarme permette di identificarlo). Per il momento Enel non ha commentato la notizia: se confermata, è abbastanza probabile che l'azienda farà scattare dei controlli interni per verificare che la sicurezza e la riservatezza delle comunicazioni resti garantita.

Come ricostruisce Il Fatto, il periodo in cui l'ad sarebbe stato intercettato non è casuale. In quel momento infatti, Generali (di cui Cattaneo è consigliere d'amministrazione) aveva appena annunciato un'alleanza nel risparmio gestito con Natixis, banca d'investimento francese. La mossa- in cui ci sono di mezzo circa 650 miliardi di asset – non sarebbe piaciuta al governo e sarebbe stata contestata dallo stesso Cattaneo. Come è noto poi, nei mesi successivi, è andata concretizzandosil'operazione di acquisizione di Mediobanca, che a sua volta controlla una parte di Generali, da parte di Monte dei Paschi di Siena (di cui il governo è azionista).

Si tratta solamente di ipotesi, ma è chiaro che i tre nomi delle vittime di spionaggio saltate fuori in queste ore sono tutti personaggi centrali nel risiko bancario. Finora l'indagine del Copasir ha concluso che le intercettazioni contro Caccia e Casarini sono da attribuire ai servizi segreti italiani mentre ha escluso il coinvolgimento del governo nello spionaggio contro i giornalisti Pellegrino e Cancellato, su cui ancora resta un enorme punto di domanda.

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