Padoan: “Rinviato al 2018 il taglio dell’Irpef”

"Per il taglio dell’Irpef bisognerà attendere il 2018". Chiaro, conciso, difficilmente equivocabile. Così, con queste parole, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, ospite a Porta a Porta, ha annunciato il rinvio del taglio dell'Irpef, ipotesi che a più riprese era stata avanzata dal Governo Renzi e che avrebbe dovuto concretizzarsi già il prossimo anno. Nelle intenzioni dell'esecutivo rimane ferma l'intenzione di ridurre la pressione fiscale, "che è già scesa di un punto rispetto al 2013, ma è ancora alta". L’ipotesi iniziale suggeriva una riduzione relativa alle aliquote intermedie del 27% e del 38%, con l'obiettivo di tagliarle di un punto, per un costo totale di 3 miliardi di euro.
Durante l'intervista condotta da Bruno Vespa, il ministro dell'Economia ha annunciato inoltre che verrà effettuata una seconda operazione di "voluntary disclosure", ovvero di rientro dei capitali dall'estero, allo studio dell'Esecutivo. "Molti capitali sono già rientrati, mi accontenterei di una frazione della cifra recuperata, spero di poter recuperare un po’ meno di 4 miliardi", ha dichiarato Padoan.
Rispetto ai dati relativi all'occupazione italiana diramati stamane dall'Istat, il titolare del dicastero dell'Economia si dice comunque piuttosto speranzoso, nonostante i segnali siano deboli: "La ripresa c’è, anche se debole. C’è una crescita dell’occupazione superiore al Pil e questo vuol dire che Jobs Act sta funzionando. L’occupazione cresce più di quello che si sarebbe atteso in assenza di riforme e questo fa ben sperare per il futuro perché lavoratori in più sono crescita in più". Riguardo al caso Montepaschi di Siena, ancora nessuna novità. In seguito alle dimissioni dell'amministratore delegato Fabrizio Viola, ancora di attende la nuova nomina: "La nomina del nuovo ad di Mps, da quello che mi risulta, sarà oggetto mercoledì della riunione del consiglio di amministrazione: lo deciderà il cda".