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Orlando: “Grazie alla riforma costituzionale si potranno approvare le leggi più in fretta”

Intervenendo a Porta a Porta per parlare delle ragioni del Sì, il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha sostenuto che se il bicameralismo perfetto fosse stato abolito anni fa, probabilmente la storia del nostro Paese ora sarebbe diversa.
A cura di Charlotte Matteini
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Camera - Comunicazioni del ministro Orlando

Con una sola Camera, le leggi verrebbero approvate prima. A dichiararlo è il ministro della Giustizia Andrea Orlando che, ospite della trasmissione Porta a Porta condotta da Bruno Vespa ha sostenuto che la riforma costituzionale potrebbe apportare benefici ai cittadini italiani, che vedrebbero l'iter legislativo semplificarsi grazie all'abolizione del bicameralismo perfetto. "Da ministro della Giustizia so che se ci fosse una Camera sola ad approvare le leggi, oggi la riforma della Giustizia penale e di quella civile sarebbero già leggi dello Stato", ha sottolineato Orlando. La riforma della giustizia penale, cui accenna Orlando, è ferma in Senato da circa due anni, impantanata a causa delle lungaggini provocate dall'attuale iter legislativo. Rispondendo a un'obiezione che sottolinea quanto sia in realtà semplice approvare nuove leggi quando esiste una forte volontà politica, Orlando ha ribadito che "se la volontà politica si scontra con numeri ristretti, è  più difficile farla maturare".

"Quando una legge arriva tre anni dopo il momento in cui si è posta una domanda che è emersa dalla società, da determinati fatti, la risposta rischia di essere tardiva, la democrazia rischia di svuotarsi. Pertanto chi ha a cuore la democrazia deve porsi questo problema. In un mondo che cambia così rapidamente occorre consentire alle istituzioni di rispondere in tempo utile alla domanda dei cittadini", ha dichiarato il ministro del Giustizia a Porta a Porta. "Le multinazionali e le banche prendono delle decisioni in poche ore. Non possiamo far sì che la democrazia si adegui a quei tempi ma nemmeno che resti ai tempi del 1948. Se fosse già stata soppressa la fiducia di una delle due Camere forse la storia politica del nostro Paese sarebbe stata diversa. Avremmo avuto governi che avrebbero retto alla prova dei numeri e, per esempio, forse l'ultimo governo Prodi avrebbe governato dal 2006 fino alla scadenza naturale del mandato parlamentare, cioè fino al 2011", ha spiegato Orlando.

Riguardo la posizione di Magistratura Democratica, che ha pubblicamente dichiarato di sostenere il fronte del No al referendum, Orlando ha sottolineato che non esiste alcuna norma che vieti ai magistrati di prendere posizione. "I Magistrati possono schierarsi? E' una questione di opportunità quella di arrivare ad attivismo così forte, ma non ci può essere nessuna norma che abolisce il prendere posizione", ha spiegato. Inoltre "Magistratura democratica diceva di essere contraria per il problema della legge elettorale e poi per il troppo grande numero di articoli che vengono modificati", sottolinea Orlando, sostenendo inoltre che "il Consiglio superiore della magistratura non deve intervenire, è diritto di ogni cittadino di esprimere le proprie opinioni, ma affermare che viene modificato il titolo IV, non si può dire, perché non viene modificato di una virgola. Dire, come ha detto qualcuno, mi pare al congresso di Md, che si altera il funzionamento di organi terzi come la Corte e il Csm non è vero e se lo dice un magistrato, c'è da chiedersi se ha letto effettivamente la riforma di cui parla".

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