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Omofobia, M5s: “Con lo sport si può battere”. Albin Ekdal chiede ai giocatori gay di fare coming out

Al convegno ‘Sport vs omofobia, una partita da vincere’, organizzato al Parlamento Ue, il giocatore della Sampdoria Albin Ekdal, ha lanciato un video-denuncia in cui invita gli sportivi gay a fare coming out. “Auspichiamo che anche il mondo dello sport possa recitare un ruolo da protagonista nella battaglia contro l’omofobia”, ha detto l’eurodeputata M5s Beghin.
A cura di Annalisa Cangemi
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Al Parlamento Ue si è svolto oggi il convegno ‘Sport vs omofobia, una partita da vincere', organizzato da Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, Tomasz Frankowski, europarlamentare del PPE e Marc Tarabella, europarlamentare del gruppo S&D. Testimonial dell'evento è stato il calciatore svedese della Sampdoria Albin Ekdal, che ha partecipato all'incontro con un video, in cui lo sportivo sottolinea l'importanza di fare coming out nel mondo del calcio e non solo.

"Nel mondo della politica i primi tabù iniziano a cadere: è emblematico e sinonimo di apertura il grande consenso ottenuto in Iowa alle primarie del Partito Democratico da Pete Buttigieg, 38enne gay dichiarato e sposato da due anni. Auspichiamo che anche il mondo dello sport possa recitare un ruolo da protagonista nella battaglia contro l’omofobia perché rappresenta l’ariete perfetto per abbattere certi schemi mentali assurdi che riguardano, poi, anche la vita di tutti i giorni e le relazioni che si creano tra le persone nella quotidianità", così la capodelegazione del Movimento 5 Stelle Tiziana Beghin in apertura dell'incontro.

L'eurodeputata ha inoltre ricordato uno studio dell'Institute of Sociology and Gender Studies della German Sport University di Colonia secondo cui il 90% di un campione di 5.500 persone omosessuali, bisessuali, transgender e intersessuali, di età compresa tra i 16 e i 78 anni, ha dichiarato di percepire l'omofobia come un grave problema nello sport, al punto che il 20% di loro, e più della metà delle persone trans (il 54%), ha deciso di rinunciare a praticare sport per via del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere, per timore delle ripercussioni.

Inoltre, sempre secondo lo studio, in Italia il 41% delle persone che praticano sport non ha rivelato il proprio orientamento sessuale in nessun ambito sportivo per paura di essere giudicato. "Questi dati dimostrano che il problema riguarda tutti, sia gli sportivi amatoriali che gli atleti professionisti anche se, probabilmente, è proprio da quest'ultimi che potrebbe partire la rivoluzione culturale e sociale che attendiamo, ormai, da troppo tempo. Come recita la Carta Olimpica ogni forma di discriminazione verso un Paese o una persona basata su considerazioni razziali, religiose, politiche, sessuali, o altro, è incompatibile con lo sport", ha concluso Tiziana Beghin.

Il video messaggio di Albin Ekdal

"Da giocatore professionista ritengo essenziale contribuire a sensibilizzare il pubblico europeo sul tema dell'omofobia", ha detto Albin Ekdal, centrocampista della Sampdoria, nel suo video messaggio per l'incontro. "In un mondo ideale nessuno dovrebbe sentirsi a disagio a dichiararsi omosessuale, che sia nella vita o nel calcio – ha aggiunto il calciatore -, ma purtroppo la realtà è molto diversa. Nel nostro sport solo otto giocatori si sono ufficialmente dichiarati omosessuali, ma molti altri vorrebbero farlo, ma non si sentono liberi" di farlo, "per paura delle reazioni negative". Nel suo video-denuncia il centrocampista ha spiegato che "questi giocatori sono preoccupati di diventare un bersaglio per gli insulti", e dunque "si sentono obbligati a nascondersi, fuggire e vivere nella paura".

"Ecco perché dobbiamo reagire, utilizzando l'istruzione come una forza per un cambiamento positivo" ha detto Ekdal. "Che società siamo se un ragazzino non può seguire il suo sogno di diventare un calciatore per via del suo orientamento sessuale? Ogni volta che un ragazzino appende le scarpe al chiodo e smette di giocare perché non è accettato nello spogliatoio della sua squadra o di chi lo circonda, è una sconfitta per il mondo del calcio". 

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