Nuovi arrivi a Lampedusa a bordo dalla nave ong Aurora: ci sono sette migranti dispersi

La nave ong Aurora, operata da Sea-Watch, con a bordo 41 persone, tra eritrei, etiopi, malesi e sudanesi soccorsi nel canale di Sicilia, è sbarcata ieri a Lampedusa, porto assegnato dalle autorità.
I migranti hanno raccontato che sette loro compagni di viaggio, a causa del mare agitato, sono caduti in acqua e non è stato possibile aiutarli a risalire sul gommone. Secondo le testimonianze raccolte, due sono finiti in mare la prima notte e cinque quella successiva. Anche l'ong ha confermato il numero dei dispersi. La traversata era iniziata nella tarda serata del 27 agosto da Zuara in Libia, dopo aver pagato 800 euro a testa. Poi il giorno successivo, il 28 agosto, i migranti erano stati presi a bordo della Maridive 208 su istruzione della Marina tunisina. Un migrante diabetico è stato portato al poliambulatorio per accertamenti.
"Da sei giorni 41 persone erano abbandonate da Italia ed Europa nel Mediterraneo, a bordo del mercantile Maridive", ha scritto l'organizzazione umanitaria tedesca. "Tra loro, un minore gravemente malato e un uomo diabetico che sono stati assistiti da Garganey VI e che nessuna autorità statale è andata a soccorrere".
I migranti "hanno rischiato di essere catturati e respinti in Tunisia dalla Marina Militare Tunisina, ma prima che accadesse siamo riusciti a intervenire con Aurora".
La Aurora ha recuperato quindi le 41 persone che si trovavano a bordo del mercantile egiziano Maridive 208, in zona Sar di Malta, dopo sei giorni di stallo in acque internazionali nel Mediterraneo centrale. Sea Watch ha fatto sapere in una nota che l'allerta era partita da Alarm Phone e che l'Aurora è intervenuta dopo giorni in cui nessuno Stato europeo ha coordinato un'operazione di salvataggio.
L'ong sostiene che il 1 settembre un elicottero italiano abbia sorvolato l'area senza intervenire e che, dal 30 agosto, il monitoraggio aereo con Seabird fosse in corso. Sea Watch ha aggiunto che il 31 agosto le autorità tunisine sarebbero arrivate con l'intenzione di trasferire forzatamente le persone in Tunisia, opzione respinta dai naufraghi. L'ong ha ribadito che la Tunisia non è un "luogo sicuro" per mancanza di un sistema d'asilo funzionante.
Ci sono stati ripetuti appelli della rete Alarm Phone, che prima dello sbarco aveva denunciato il rischio di respingimento verso la Tunisia e indicato la presenza delle 41 persone sulla Maridive 208 in area di responsabilità maltese. Nei mesi scorsi l'Aurora era stata più volte al centro dell'attenzione per fermi amministrativi in Italia, poi sospesi dai giudici. Il trattenimento di navi Ong, lamentano le organizzazioni umanitarie, ha ridotto la capacità di risposta in mare.