1.191 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
News su migranti e sbarchi in Italia

Nuova strage di migranti, Alarm Phone: “Lasciati morire”. Guardia Costiera: “Non era Sar Italia”

La Guardia Costiera si difende dalle accuse delle Ong, dicendo che la zona in cui si è verificato l’ennesimo naufragio nel Mediterraneo non è Sar italiana. I dispersi sono trenta, e da ore si sapeva che c’era un gommone in grande difficoltà.
A cura di Tommaso Coluzzi
1.191 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Non era zona Sar italiana. Si difende così la Guardia Costiera, accusata da Alarm Phone di essere stata al corrente della situazione del gommone in difficoltà con 47 migranti a bordo, che poi si è rovesciato. Al momento, fanno sapere gli stessi militari italiani, ci sono trenta persone disperse e 17 soccorse. Le acque sono Sar libiche, ma questo poco cambia nel bilancio dell'ennesimo naufragio nel Mediterraneo. Le operazioni di ricerca sono svolte dai mercantili presenti in zona, tanto che i 17 migranti salvati sono stati recuperati da una nave commerciale. Altri due mercantili stanno raggiungendo la zona, controllati dall'alto da due aerei Frontex.

"L'intervento di soccorso è avvenuto al di fuori dell'area di responsabilità Sar italiana registrando l'inattività degli altri Centri Nazionali di coordinamento e soccorso marittimo interessati per area", scrive la Guardia Costiera in una nota, per spiegare il mancato intervento nonostante le numerose segnalazioni da parte di Alarm Phone. Il centralino che raccoglie le richieste di aiuto in mare ha accusato duramente l'Italia oggi: "Erano informate dell'urgenza e della situazione di pericolo – hanno twittato – Le autorità italiane hanno ritardato deliberatamente i soccorsi, lasciandole morire".

Ancora Alarm Phone ha poi spiegato cosa sta succedendo ai pochi sopravvissuti: "Sono stati soccorsi da una nave mercantile – si legge in un tweet – Dopo il naufragio con molti morti, temiamo che i sopravvissuti, che hanno visto i loro amici morire prima di essere soccorsi da una nave mercantile, saranno costretti ad andare in Libia o in Tunisia dove li attendono condizioni disumane". Perciò "chiediamo che tutti i sopravvissuti siano portati in un posto sicuro in Europa". È molto difficile che accada, ovviamente. I superstiti saranno riportati indietro con ogni probabilità.

1.191 CONDIVISIONI
851 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views