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Nuova proroga dello smart working, cosa cambia per il lavoro agile e chi riguarda

Con il decreto Milleproroghe sono arrivate delle novità sullo smart working: c’è la proroga fino al 30 giugno per i lavoratori fragili, ma anche per chi ha figli under 14 (a cui era stato tolto).
A cura di Tommaso Coluzzi
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Alcuni lavoratori potranno proseguire il loro lavoro in smart working fino a fine giugno. La novità è arrivata con il decreto Milleproroghe, approvato prima dal governo e poi dal Parlamento nei giorni scorsi – anche se è il testo di legge su cui il Presidente della Repubblica ha deciso di richiamare l'esecutivo – che prevede un prolungamento del regime straordinario di lavoro agile senza accordo scritto tra datore e dipendente. Insomma, è il proseguo di quella formula che si era trovata durante la pandemia di Covid e che – ormai – riguarda pochissimi lavoratori rispetto al passato.

Lo smart working senza accordo aziendale viene prorogato fino al 30 giugno per due categorie di lavoratori: i fragili e chi ha figli sotto ai 14 anni. Ma ci sono delle precisazioni da fare: se per i fragili lo smart senza accordo è stato sempre prorogato – di anno in anno – per i genitori con figli under 14 era stato cancellato. Con il decreto Milleproroghe viene reintrodotto dal 28 febbraio al 30 giugno.

Lo smart working al 100% per i lavoratori fragili era in scadenza il 30 marzo, ma è stato prorogato fino al 30 giugno. Qui valgono le solite regole: i dipendenti del pubblico e del privato, che abbiano una delle patologie indicate dal ministero della Salute, hanno diritto al lavoro da remoto per tutte le ore in cui devono essere impiegati; e nel caso di incompatibilità della mansione con il lavoro in smart, il dipendente può essere assegnato a un'altra mansione nella stessa categoria purché lo stipendio resti lo stesso.

Il decreto reintroduce lo smart working per i genitori con figli under 14 fino al 30 giugno, ma solamente per chi lavora nel settore privato. Per i dipendenti pubblici, infatti, non ci sarà questa possibilità. Ci sono due condizioni per richiederlo, oltre al fatto di avere dei figli sotto ai 14 anni: nel nucleo familiare non ci deve essere un altro genitore che non lavora o che beneficia di misure di sostegno al reddito (come la disoccupazione o il reddito di cittadinanza); il lavoro agile deve essere compatibile con la mansione svolta.

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