Novità su Irpef e benefici per i familiari non a carico, cosa cambia con il decreto del governo

Il governo Meloni corregge una norma inserita lo scorso anno in legge di bilancio, con cui ha escluso diverse categorie dai familiari ‘a carico' dal punto di vista fiscale: con un nuovo decreto, varato ieri dal Consiglio dei ministri, l'esecutivo ha chiarito che questi familiari possono comunque godere degli altri benefici fiscali previsti dalla legge. Un modo per allentare leggermente la stretta lanciata da quest'anno.
La situazione prima del decreto era questa: con l'ultima legge di bilancio, valida per il 2025, il governo aveva ristretto l'elenco dei familiari che si possono considerare a carico, e che quindi danno accesso a detrazioni fiscali specifici (cioè sconti sull'Irpef). Dalla lista erano stati tagliati ad esempio i figli oltre i 30 anni che non hanno disabilità. Fino all'anno scorso, i figli si potevano considerare a carico a qualunque età, purché rispettassero un requisito di reddito: non dovevano incassare più di 2.840,51 euro all'anno.
Così, però, era rimasta un'ambiguità. Il problema era che l'elenco dei familiari a carico si trova nel Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir), all'articolo 12. E per comodità molte altre leggi, quasi tutte quelle che riguardano dei benefici fiscali legati alla famiglia, fanno riferimento a quell'articolo. Invece di ripetere ogni volta "questo beneficio si applica a coniuge, figli, genitori…" e così via, scrivono direttamente "si applica alle persone indicate nell'articolo 12 del Tuir".
Cancellando questi familiari dal testo unico sui redditi, erano esclusi non solo dalle detrazioni Irpef, ma anche da tutti gli altri benefici che fanno riferimento a quell'articolo. Quindi è servito un nuovo intervento, arrivato ieri.
Il decreto ha cambiato il testo dell'articolo 12. Ha aggiunto esplicitamente che quando ci sono misure che "fanno riferimento alle persone indicate nel presente articolo", allora si considerano anche altre categorie.
Le categorie incluse sono:
- il coniuge non legalmente ed effettivamente separato,
- i figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi, affiliati o affidati, e i figli conviventi del coniuge deceduto
- le altre persone elencate nell'articolo 433 del codice civile (genitori, nonni, fratelli, sorelle, suoceri e suocere, generi, nuore) che convivono con il contribuente, o che percepiscono assegni alimentari che non derivano da provvedimenti dell'autorità giudiziaria
Il chiarimento, insomma, è: anche se abbiamo ristretto l'elenco dei familiari a carico che danno diritto agli sconti Irpef, non significa che questo si debba applicare a tutte le altre norme che prevedono dei benefici discali. Ad esempio sulla sanità, o i benefit per lo studio.
Per quanto riguarda i familiari a carico invece resta il requisito di reddito da rispettare. Si può considerare ‘a carico' un familiare che abbia entrate fino a 2.840,51 euro in un anno. Il tetto sale a 4mila euro all'anno solamente per i figli fino a 24 anni di età. Si parla sempre di somme lorde, non nette.