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Navi quarantena per migranti fino al 31 maggio per “motivi sanitari”, ma nessuno sa spiegare perché

Le navi quarantena continueranno a essere utilizzate per i migranti che arrivano dal Mediterraneo fino al 31 maggio. Dopo questa data il governo non dice però se la misura sarà prorogata ancora e perché le persone che arrivano via mare debbano ricevere un trattamento diverso da chi arriva via terra o via aereo.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il sistema della navi quarantena per i migranti che arrivano via mare non ha una data di scadenza. Più di due anni fa, quando inizia la pandemia, con il decreto numero 150 del 7 aprile 2020, il governo stabilisce che "Per l'intero periodo di durata dell'emergenza sanitaria nazionale derivante dalla diffusione del virus Covid-19, i porti italiani non assicurano i necessari requisiti per la classificazione e definizione di Place of Safety ("luogo sicuro"), in virtù di quanto previsto dalla Convenzione di Amburgo, sulla ricerca e il salvataggio marittimo, per i casi di soccorso effettuati da parte di unità navali battenti bandiera straniera al di fuori dell'area Sar italiana".

Il decreto interministeriale del 7 aprile 2020 viene firmato dalla ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, dall'allora ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Pochi giorni dopo, il 12 aprile 2020, viene emanato il decreto della Protezione civile che istituisce le navi quarantena, affidando al Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell'Interno la gestione delle procedure legate all'isolamento fiduciario e alla quarantena dei migranti soccorsi o arrivati autonomamente via mare.

Nel frattempo però lo stato d'emergenza è stato eliminato, ma l'obbligo di trascorrere 5 giorni di quarantena (prima erano 10) a bordo di navi adibite a quest'uso è rimasto, e senza una motivazione ufficiale che spieghi perché, dal punto di vista scientifico, questa norma sanitaria sia necessaria per la sicurezza.

A quanto apprende Fanpage.it al momento l'obbligo è previsto fino al prossimo 31 maggio. Abbiamo provato a chiedere un chiarimento al ministero della Salute, sul perché questa procedura continui a essere ritenuta indispensabile, ma non abbiamo ottenuto risposta. Ad oggi il governo non ha ancora deciso quando l'obbligo sarà rimosso e se le due navi che operano in questo momento, Nave Azzurra e Nave Aurelia, proseguiranno le loro attività anche nei mesi estivi, quando probabilmente i flussi dal mare aumenteranno, come sempre avviene in questo periodo.

Ma perché le autorità non hanno ancora abolito l'obbligo? Fonti del governo ci hanno spiegato che il sistema delle navi quarantena sopravvive per "questioni sanitarie", dettate da indicazioni del ministero della Salute. Ma nessuno sa spiegare perché lo stesso trattamento non venga riservato alle persone che arrivano via terra o via aereo, o perché non sia ritenuto altrettanto rischioso far entrare i profughi che arrivano dall'Ucraina con un semplice tampone. Su questo punto le fonti consultate da Fanpage.it non hanno fornito una risposta precisa. Bisognerà aspettare fine mese, e solo allora potremo sapere se l'esecutivo deciderà di prolungare ulteriormente la misura anche a giugno.

Intanto però i disagi per i migranti e per le ong che si occupano dei soccorsi continuano. Per le organizzazioni umanitarie che effettuano le operazioni di salvataggio in mare è un problema spesso prolungare la permanenza delle persone a bordo delle loro imbarcazioni, in attesa che arrivi la nave quarantena, che magari non sempre è immediatamente disponibile nelle vicinanze. Esausti dopo un viaggio estenuante, provati psicologicamente e fisicamente, i migranti si trovano a sopportare una nuova limitazione della loro libertà, bloccati in un altro limbo.

"Quello delle navi quarantena è un sistema sbagliato perché crea un doppio standard nel sistema d'accoglienza e quindi una discriminazione implicita per le persone che arrivano nel nostro Paese – ha detto il deputato dem Erasmo Palazzotto, contattato da Fanpage.it – Ma se anche fosse stato giustificabile durante l'emergenza sanitaria, non ha alcuna giustificazione in un momento come questo. Se si vogliono continuare a usare le navi come strumento del sistema d'accoglienza vanno codificate e normate, e la gestione non può essere finalizzata a una quarantena ma al massimo al trasporto delle persone dall'hotspot di Lampedusa alla terraferma, come strumento per la distribuzione delle persone che arrivano nel nostro Paese".

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