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Nasce ufficialmente la federazione tra Azione e Italia Viva: l’anno prossimo sarà partito unico

La federazione tra Azione e Italia Viva è nata ufficialmente con un accordo tra Calenda e Renzi: nel testo viene spiegato che l’obiettivo è fondersi in un partito unico il prima possibile.
A cura di Tommaso Coluzzi
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È nata ufficialmente la federazione tra Azione e Italia Viva. Comincia così il percorso di fusione tra i due partiti del Terzo polo, fondati e guidati da Carlo Calenda e Matteo Renzi, dopo l'esperienza comune delle elezioni politiche del 25 settembre. Di partito unico si parla già da un po', ma per ora si comincia con una federazione, ratificata ufficialmente con un documento firmato ieri dagli stessi leader. L'obiettivo è presentarsi alle elezioni europee del 2024 sotto un solo simbolo di partito. Si tratta, perciò, di qualcosa di più rispetto a una semplice alleanza politica. Già il segnale è arrivato chiaramente al momento della formazione dei gruppi parlamentari alla Camera e al Senato, così come per le candidature alle prossime elezioni regionali.

L'annuncio ufficiale l'ha dato Carlo Calenda, pubblicando il testo dell'accordo firmato con Renzi sui social. "Azione e Italia Viva, con il presente atto, danno vita a una federazione attraverso la quale partecipare in modo coordinato all'attività politica – si legge nel documento – con l'obiettivo di arrivare entro il più breve tempo possibile alla costituzione di un partito unico dei liberaldemocratici che sia aperto a tutte le forze e le energie liberali, riformiste e popolari che si riconoscano nei valori della Repubblica e respingano ogni forma di populismo di destra e di sinistra".

La linea politica sarà condivisa, sia a livello parlamentare che locale. A livello organizzativo, invece, il lavoro spetterà a un Ufficio di coordinamento politico costituito da quattordici membri: il presidente sarà Calenda, il vice sarà designato da Italia Viva, i capigruppo di Camera e Senato e cinque altri membri per partito. Il presidente sarà anche il "capo politico della federazione". Insomma, Calenda resta il leader. L'ultimo punto del testo torna sul partito unico, di cui dovrà occuparsi l'Ufficio di coordinamento politico per "definire una proposta di regole e percorso" da "completarsi al più presto".

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