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Napolitano: l’Italia ha bisogno di un nuovo balzo in avanti

Nel suo abituale discorso di fine anno il Presidente della Repubblica ha esortato gli italiani a credere nella ripresa del Paese che “può e deve farcela” continuando, anche attraverso sacrifici, sulla strada del risanamento che è stata intrapresa.
A cura di Antonio Palma
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Napolitano l'Italia ha bisogno di un nuovo balzo in avanti

Il sesto discorso di fine anno del Presidente Napolitano, enunciato come consuetudine la sera del 31 dicembre, non poteva che essere incentrato sull'economia nazionale, sugli sforzi richiesti ai cittadini per superare il momento di crisi dell'Italia e sui risvolti politici che questo ha comportato nel 2011. Il Capo dello Stato nel discorso, durato poco più di venti minuti, ha ricordato le fasi della nostra crisi, le misure intraprese dal punto di vista politico ed economico e ha chiesto a tutti grandi sforzi per continuare sulla strada del risanamento dei conti pubblici. La parola d'ordine è stata "dobbiamo farcela" un'esortazione a tutti gli italiani ad agire per il futuro del Paese in cui il Presidente della Repubblica crede fermamente, incoraggiato dalle manifestazioni di unità nazionale a seguito dei festeggiamenti del 150° anniversario della nascita del Paese.

Il Presidente è stato molto sincero, non nascondendo che l’Italia è ancora in difficoltà ed elencando quelli che sono i problemi che rendono debole la nostra economia, la perdurante scarsa credibilità, il continuo attacco ai buoni del tesoro e soprattutto il debito pubblico enorme accumulato negli anni. Per Napolitano la crisi italiana va superata adottando misure ad hoc per quei mali che la affliggono da decenni, in primis la corruzione e l’evasione. La lotta a questi due forti mali del nostro Paese non è semplice, ha detto Napolitano e richiederà la messa in atto di strumenti adeguati, ma sarà importante anche la continuità.

“ L'Italia può e deve farcela, la nostra società deve uscirne più severa e più giusta, più dinamica, moralmente e civilmente più viva, più aperta, più coesa. ”
Giorgio Napolitano
Il Capo dello Stato non ha taciuto nemmeno sull’altro grande problema che colpisce l’Italia, la mancanza di lavoro soprattutto per i giovani. Il Presidente ha voluto ricordare a tutti il suo passato e la formazione politica, molto vicina alle difficoltà che stanno attraversando i lavoratori e soprattutto chi ha perso il lavoro, ma chiede a tutti di fare uno sforzo, sia alle organizzazioni dei lavoratori che al Governo, che devono instaurare un confronto costruttivo per il bene di tutti. Il Capo dello stato ammette che purtroppo tutti dovranno fare sacrifici, ma dall’altra parte ricorda che la priorità del Governo deve essere quello di assicurare un futuro ai giovani, poiché è soprattutto questo ciò che chiedono i cittadini, introducendo prima di tutto “nuove forme di sicurezza sociale”.

Il Presidente si è rivolto, però, anche all’Europa, invitandola a fare in tempi brevi scelte adeguate per bloccare le pressioni speculative e rivendicando per l’Italia un ruolo di prima piano all’interno dell’Unione Europea. Napolitano, inoltre, ha invitato i partner europei a prendere coscienza degli sforzi che l’Italia ha messo in atto e del suo impegno “per le riforme strutturali”. Infine, il Presidente ha ringraziato tutte le forze politiche che hanno dimostrato grande senso di responsabilità nel permettere la nascita del Governo Monti, evitando elezioni anticipate che sarebbero state “un azzardo per l’interesse del Paese” e augurandosi che vadano avanti “alla ricerca di intese comuni”. Il Capo dello stato ha concluso il suo discorso con le parole che hanno caratterizzato tutto il suo ragionamento, "la fiducia in noi stessi è il solido fondamento su cui possiamo costruire".

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