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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Mozione Pd-M5s-Avs per stop massacro a Gaza, Carotenuto: “Italia succube di Israele, Netanyahu ci sbeffeggia”

Dario Carotenuto, deputato M5s, ha partecipato alla missione al valico di Rafah insieme ad altri parlamentari nei giorni scorsi: “C’erano centinaia di camion nel deserto pronti a entrare”, ha raccontato in un’intervista a Fanpage.it. “I palestinesi pensavano che davanti all’apocalisse il mondo si sarebbe mobilitato. Oggi hanno capito che non si muove niente e che Israele può fare quello che vuole”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La situazione a Gaza è sempre più tragica, le persone vivono in condizioni disumane. Ieri il sottosegretario generale Onu per gli Affari umanitari, Tom Fletcher, ha detto che 14.000 bambini rischiano di morire nelle prossime 48 ore nella Striscia, se non verranno inviati più aiuti. I primi camion di aiuti umanitari sono entrati nel territorio palestinese, passando dal valico di Kerem Shalom, dopo quasi tre mesi di blocco totale imposto da Israele. Tel Aviv ha fatto sapere di aver consentito il passaggio delle forniture per evitare una "carestia" che possa ostacolare la nuova offensiva militare.

E così stanno arrivando farina, medicinali e altri elementi basilari necessari per affrontare l'emergenza alimentare. Nella giornata di lunedì erano arrivate le "baby formula", cioè i alimentari sostitutivi del latte materno, più altri alimenti destinati ai bambini. Ma gli aiuti continuano ad arrivare con il contagocce, sebbene Israele abbia dichiarato che 93 camion delle Nazioni Unite carichi di aiuti hanno attraversato ieri il valico di Kerem Shalom.

Fino al 7 ottobre 2023. di camion ne passavano 500 al giorno. Questo cambio di passo sta avvenendo per un calcolo preciso e cinico da parte di Israele, come ha dichiarato lo stesso ministro delle Finanze israeliano Smotrich; quest'ultimo ha difeso la decisione del suo governo di far arrivare aiuti a Gaza, ma solo allo scopo di tenere buona la comunità internazionale. E così Israele può andare avanti senza ostacoli con il genocidio e con la distruzione della Striscia.

La situazione resta fortemente instabile e caotica, dal momento che proprio l'Onu ha denunciato che decine di camion sono sì entrati a Gaza, ma nessuno sarebbe arrivato a destinazione a causa di problemi di traffico, logistica e sicurezza, per cui i convogli dopo il transito sarebbero rimasti bloccati sul lato palestinese del valico di Kerem Shalom.

Delegazione dei parlamentari al valico di Rafah, Carotenuto: "UNRWA non riesce più a operare"

Non è ancora chiaro se gli aiuti stiano transitando anche dal valico di Rafah, dove nei giorni scorsi si è recata una delegazione di parlamentari italiani, impegnati in una missione promossa da AOI – l'Associazione delle ONG italiane, con Acli, IPSIA, Un Ponte Per, ARCS, CISS, Oxfam Italia, ACS, CRIC, EducAid, Vento di Terra – insieme ad Arci, Assopace Palestina, 3 eurodeputati, giornalisti accademici, esperti di diritto internazionale e della Cooperazione.

"Al valico di Rafah c'erano centinaia di camion nel deserto pronti a entrare, e c'erano dei tendoni con del cibo stipato da due mesi, vaccini e medicinali conservati all'interno di enormi frigoriferi, alimentati ad energia solare, in attesa di essere smistati. Un ingente impegno economico da parte della comunità mondiale. Uno spreco di milioni di euro", ha denunciato a Fanpage.it Dario Carotenuto, deputato M5s, che aveva già partecipato alla missione l'anno scorso, a marzo.

"Siamo stati al Cairo, dove abbiamo avuto incontri con il personale medico che è stato a Gaza, con membri della comunità palestinese riusciti a uscire, e con le ONG. Questa volta abbiamo trovato una situazione molto diversa rispetto all'ultima volta, in cui già ci veniva descritta la situazione in Palestina come un'apocalisse. La rabbia e l'indignazione sembra abbiano lasciato spazio alla rassegnazione. I palestinesi pensavano che davanti all'apocalisse il mondo si sarebbe mobilitato. Oggi hanno capito che non si muove niente e che Israele può fare quello che vuole", ci ha detto Carotenuto al telefono.

"Abbiamo parlato molto poco con UNRWA, che non sta riuscendo più a operare nella Striscia, sebbene riesca a essere attiva nei Paesi limitrofi, dove ci sono i profughi palestinesi. La sua struttura viene costantemente bombardata, e questo rende il lavoro impossibile. Anche noi, dall'Egitto, sentivamo le bombe, cosa che non succedeva durante la missione dell'anno scorso".

"Israele non fa entrare nessuno a Gaza"

"Mentre eravamo in pullman in direzione Al-Arish, dove abbiamo soggiornato per raggiungere il valico di Rafah, abbiamo letto una dichiarazione di Taiani in cui c'era finalmente una parvenza di presa di posizione, un'esortazione più dura riguardo al fatto che non entravano gli aiuti". Il riferimento del deputato M5s è a una dichiarazione fatta dal ministro degli Esteri, sabato scorso, molto simile a quella fatta in precedenza da Meloni durante il premier time alla Camera: "Noi non condividiamo le ultime scelte del governo israeliano", che proprio domenica scorsa ha fatto partire ufficialmente l'operazione ‘Carri di Gedeone' per il controllo totale della Striscia. Nella stessa dichiarazione Tajani ha assicurato che il governo sta "insistendo molto perché ci possa essere un ingresso degli aiuti umanitari italiani".

"Dopo aver letto la dichiarazione di Tajani, noi della delegazione abbiamo chiesto ai leader di fare una dichiarazione congiunta, affinché chiedessero al ministro di farci entrare a Gaza", ha raccontato Carotenuto. Ma questo non è stato possibile per motivi di sicurezza. "Abbiamo fatto di tutto per entrare, ma Israele non ha mai fatto entrare nessuno da quanto sono iniziate le operazioni militari. A parte alcuni giornalisti al seguito di militari in una sola occasione".

Italia non condanna Israele, ma acquista le sue tecnologie militari

Davanti a tutto questo il governo italiano, invece di prendere chiaramente le distanze da Netanyahu, condannandolo senza esitazioni, continua ad acquistare tecnologie militari da Israele. I partiti della maggioranza ieri hanno dato in commissione Difesa alla Camera parere favorevole allo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale che prevede l'acquisto di sofisticati velivoli Gulfstream G550, allestiti con tecnologia militare israeliana per missioni di guerra elettronica e spionaggio.

"La comunità occidentale internazionale è sbeffeggiata da Israele, che afferma di poter fare tutto quelli che vuole", ha commentato Carotenuto. Nel frattempo però l'ambasciatore israeliano è stato convocato dal governo del Regno Unito, che contemporaneamente ha sospeso i negoziati con il governo di Netanyahu su un nuovo accordo di libero scambio, e in Ue, Francia, Spagna, Irlanda, Belgio e Svezia, hanno chiesto di rivedere l'accordo di associazione con Israele. "L'Italia invece sembra più succube degli altri, in virtù di chissà quali patti stretti con Netanyahu. E il voto in commissione Difesa lo dimostra. Questa sudditanza ci dice che c'è una relazione di dipendenza tra Italia e Israele. Non siamo sicuramente liberi di esprimerci e di prendere delle decisioni da stato sovrano", ha detto ancora Carotenuto.

Quanti camion di aiuti ha inviato l'Italia al valico di Rafah?

La delegazione italiana è stata anche nella sede della La Mezzaluna Rossa Egiziana, che monitora la situazione degli aiuti umanitari. È stato mostrato con un grafico quanto l'Italia abbia contribuito in termini di aiuti, considerando le sole forniture dal valico di Rafah: sono 14 i convogli italiani, contro i 20 della Francia, i 49 della Germania, i 100 della Cina, i 149 della Libia, i 1216 della Turchia, e addirittura gli 8855 inviati dall'Egitto. "Delle forniture italiane è stato consegnato tutto, a riprova della forte relazione tra il nostro Paese e Israele", ha detto il parlamentare M5s.

"La Mezzaluna Rossa Egiziana ci ha detto che l'anno scorso le regole per i transiti cambiavano di giorno in giorno, certe volte, di ora in ora, per cui un camion poteva essere bloccato, in base all'umore e al livello di crudeltà di chi lavorava al transito fri convogli. Bastava un singolo oggetto fuori posto per far rimandare indietro tutto. Quest'anno invece sembra si siano consolidate delle scelte politiche, che hanno fatto sì che gli aiuti di alcuni paesi entrassero e quelli di altri no. E i camion dell'Italia sono entrati tutti, per esempio. Come se fosse cambiata la regola".

Cosa dice la mozione unitaria delle opposizioni su Gaza che viene discussa oggi

Le opposizioni hanno presentato alla Camera una mozione unitaria, che verrà discussa oggi in una seduta che si concentrerà interamente sulla situazione in Medio Oriente e a Gaza.

Nel testo, firmato da Pd, M5s e Avs, si chiede di riconoscere lo Stato di Palestina, anche a livello europeo; immediato cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi catturati da Hamas e protezione della popolazione palestinese a Gaza; fornitura di aiuti umanitari "continui, rapidi e sicuri" per la popolazione nella Striscia; si chiede inoltre che venga intrapresa ogni iniziativa nelle opportune sedi internazionali ed europee per arrivare "alla immediata interruzione e alla ferma condanna del Piano ‘Carri di Gedeone'" per "l'annientamento" della popolazione nella Striscia. E ancora, si chiede di sospendere la vendita di armi a Israele; sostenere le sanzioni a Israele e proporre "azioni efficaci contro le violazioni del diritto internazionale e umanitario da parte del governo di Israele". Infine, nel testo si chiede di sostenere la "legittimità della Corte penale internazionale", in quanto "strumento cardine della giustizia internazionale".

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