Monti: “Sui marò nessuno scambio economico, dimissioni di Terzi hanno altri scopi”

Dopo le dimissioni a sorpresa del Ministro degli esteri Terzi sul caso dei marò, il Presidente del Consiglio si è recato alla Camera per un'informativa urgente sulle dimissioni e sul caso dei nostri militari soggetti a provvedimento giudiziario in India. Un dovere istituzionale del Premier, come ha spiegato lo stesso Monti anche per informare il Parlamento delle misure intraprese dal governo. Dopo aver ringraziato lo stesso Terzi "che non ho avuto modo di vedere", e i militari italiani in missione per il loro lavoro, Monti ha ripercorso la vicende dei due Marò e le iniziative intraprese dal governo. Il Ministro degli esteri ad interim ha respinto qualsiasi illazione sui possibili scambi o accordi economici nel caso dei marò affermando "interessi economici non hanno condizionato gli obiettivi di tutela dei nostri connazionali".
Terzi non aveva mai espresso contrasto alla linea del governo – Monti ha spiegato che la decisione di far rimanere in Italia i due fucilieri di marina dopo il secondo permesso è arrivato dopo che lo Stato indiano non si è reso disponibile a nessun colloquio. Il mancato ritorno dei due marò però doveva essere solo un passaggio nella trattativa che però secondo Monti è stato reso inefficace da "precipitose dichiarazioni alla stampa" da parte del Ministro Terzi che hanno irrigidito le istituzioni di New Delhi. "Ogni decisione intrapresa è stata condivisa dal Ministro degli esteri" ha detto Monti spiegando che Terzi non ha mai insistito nell'intraprendere un'azione diversa rispetto a quella decisa collegialmente dall'Esecutivo. Questi significa che "l'obiettivo non era modificare una decisone ma quello più esterno di conseguire altri risultati che nei prossimi tempi diventeranno più evidenti" ha affermato Monti.