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Covid 19

Ministero Salute alle Regioni: “Fase epidemica acuta, rafforzare misure di assistenza sanitaria”

In una circolare il ministero della Salute raccomanda alle Regioni una “tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative per fronteggiare un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria”.
A cura di Annalisa Cangemi
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In una circolare inviata ai governatori il ministero della Salute raccomanda di rafforzare le misure di assistenza sanitaria, perché l'Italia si trova "in fase epidemica acuta, caratterizzata da una elevata velocità di trasmissione del virus SarsCoV2 nella maggior parte del paese". La richiesta è contenuta in un documento del ministero della salute, anticipato oggi da Repubblica, indirizzato a Regioni e Comuni. La circolare è firmata dal direttore della Prevenzione del ministero Gianni Rezza e dal direttore generale della Programmazione sanitaria Andrea Urbani.

Il documento, dal titolo ‘Rafforzamento delle misure organizzative per la gestione dell'attuale fase epidemica', sottolinea l'urgenza di una "tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative per fronteggiare un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria legata all'infezione da SarsCoV2, sia a livello territoriale che ospedaliero". La circolare in particolare mette in guardia le Regioni rispetto variante Omicron, che continua a propagarsi e che nel giro di poche settimane si prevede che diventerà la variante prevalente del virus.

"Nelle ultime otto settimane – si legge ne testo – sul territorio nazionale sono stati registrati rapidi incrementi dell'incidenza, che ha ormai raggiunto i 241 casi/100.000 e del tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva (9,6%) e nelle aree mediche (12,1%), mentre si mantengono stabilmente e significativamente al di sopra della soglia epidemica sia l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici (1,13) che l'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (1,09)".

Alla luce dell'attuale andamento epidemico ed "altresì in considerazione degli ulteriori impatti epidemiologici ed assistenziali potenzialmente correlati alla maggiore diffusione della variante virale B.1.1.529, designata dall'OMS come variante Omicron, le cui caratteristiche in termini di trasmissibilità, gravità della malattia e sensibilità ai vaccini attualmente in uso non sono ancora chiaramente definite – si afferma nella circolare – si ritiene importante raccomandare la tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative atte a fronteggiare nelle prossime settimane un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria legata all'infezione da SARS-CoV-2, sia a livello territoriale che ospedaliero, garantendo l'adeguata presa in carico dei pazienti affetti da COVID-19 in relazione alle specifiche necessità assistenziali".

Il ministero rimanda quindi le Regioni alle circolari già emanate per la gestione delle precedenti ondate pandemiche e che riguardano, in particolare, misure per la riprogrammazione dell'attività considerata differibile, indicazioni per partorienti e neonati, riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali per la gestione dell'emergenza con il potenziamento dei posti letto ospedalieri e dell'assistenza sul territorio.

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