Migranti, parte nuova missione Frontex: naufraghi sbarcati anche a Malta, non solo in Italia

Parte oggi Themis, dopo la conclusione della missione Triton, avviata nel 2014, un ‘operazione gestita da Frontex, l'agenzia dei guardia-coste e guardia-frontiere dell'Unione. La novità principale sta nel fatto che i migranti che saranno considerati dei naufraghi del mare verranno sbarcati nel porto considerato più vicino, e non sarà necessariamente l'Italia il Paese d'elezione. I barconi da questo momento in poi, potranno essere dirottati anche su Malta. La nuova operazione è frutto di accordi diplomatici condotti dal ministro degli Interni Minniti. La gestione degli arrivi quindi non sarà più una questione solo italiana, ma sarà anche appannaggio del governo maltese. Un passo avanti, visto che sull'isola negli ultimi tre anni non è arrivato nessun richiedente asilo.
Con Triton le regole erano differenti: i migranti recuperati in qualsiasi parte del Mediterraneo da una nave del dispositivo Frontex dovevano essere portati in salvo in un porto italiano. "L'operazione Themis continuerà a includere la ricerca e il soccorso come componente cruciale", ma al contempo "avrà un'attenzione rafforzata sulle attività di polizia", ha spiegato in un comunicato l'agenzia. L'area d'azione è stata estesa per ricomprendere le acque che coprono i flussi da Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Turchia e Albania. Il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, ha spiegato che "l'operazione Themis rifletterà meglio i percorsi che cambiano delle migrazioni, così come il crimine transfrontaliero. Frontex assisterà l'Italia nel perseguire attività criminali, come il traffico di droga nell'Adriatico", ha detto Leggeri. L'obiettivo sarà anche la sicurezza, e per questo verranno attuate anche una raccolta di informazioni di intelligence e altre misure che mirano a individuare combattenti stranieri e altre minacce terroristiche alla frontiera esterna. "Dobbiamo essere meglio equipaggiati per impedire a gruppi criminali di cercare di entrare nell'Ue senza farsi individuare. Questo è cruciale per la sicurezza interna dell'Ue", ha concluso Leggeri.