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Migranti bloccati su Geo Barents e Humanity 1, Ocean Viking e Rise Above in mare: evacuate 5 persone

Terminate le operazioni di sbarco dei migranti considerati vulnerabili che si trovavano a bordo della Geo Barents, ma restano a bordo 215 migranti. Evacuazione d’urgenza per la Rise Above.
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: Ancora un'evacuazione d'urgenza, in questo caso dalla Geo Barents di Msf: scende così a 214 il numero dei migranti che si trovano a bordo della nave, ferma al porto di Catania. L'ultimo a scendere è stato un uomo che ha dovuto abbandonare la nave a causa di forti dolori addominali, che non potevano essere curati a bordo.

Ieri notte sono terminate le operazioni di sbarco dei migranti che si trovavano a bordo della nave norvegese di Medici senza frontiere: sono state fatte scendere tutte le persone che versavano in condizioni emergenziali – in particolare nuclei familiari, donne e minori – e in precarie condizioni sanitarie secondo gli accertamenti effettuati dall'Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera (Usmaf).

Prima dell'ultima evacuazione si parlava complessivamente di 357 migranti di cui, ha fatto sapere il Viminale, 56 minori non accompagnati, 3 donne e 41 componenti di nuclei familiari. Per loro il Comune ha messo a disposizione il Palaspedini, impianto sportivo dove ieri erano già stati condotte le persone sbarcate dalla tedesca Humanity 1. Per tutti i migranti scesi dalla nave sono state svolte le operazioni di prima assistenza e identificazione. Sono rimasti sulla nave 214 migranti ai quali ieri sera sono stati forniti pasti caldi.

Continua intanto il braccio di ferro tra le ong e il governo italiano, dopo il decreto interministeriale firmato dai ministri dell'Interno, della Difesa e delle Infrastrutture, Piantedosi, Crosetto e Salvini, che ha stabilito appunto lo sbarco selettivo dei migranti, dando il via libera solo per i vulnerabili. In teoria, secondo le richieste del governo italiano, ai migranti in buone condizioni di salute non sarà concesso il permesso di sbarco. Pertanto le navi delle ong che si trovano al porto di Catania, la Geo Barents e la tedesca Humanity 1, devono lasciare le acque territoriali con il "carico residuale", così il ministro Piantedosi ha definito i naufraghi a bordo delle ong.

Il titolare del Viminale vorrebbe che i migranti facessero domanda di asilo direttamente sulle navi, sulla base della loro registrazione nazionale, rivolgendosi dunque al Paese di cui battono bandiera. Ma per l'Unione europea una soluzione di questo tipo non sarebbe percorribile. Una fonte europea ha spiegato all'Ansa che sarebbe "molto difficile" uno scenario di questo tipo, perché le leggi in materia sarebbero "abbastanza chiare".

In 144 hanno lasciato Humanity 1, ma 35 sono rimasti a bordo. Il capitano dell'imbarcazione tedesca, Joachim Ebeling, ha fatto già sapere che non lascerà il porto di Catania con i 35 migranti rimasti a bordo, perché sarebbe un atto "contro le leggi". Per questo i legali della ong tedesca stanno preparando un ricorso al tribunale amministrativo regionale del Lazio nei confronti del decreto interministeriale del governo. "Se andassi via adesso violerei una serie infinita di leggi e convenzioni internazionali. Qui nel porto di Catania non sto facendo nulla di male", ha spiegato a Repubblica il comandante 59enne. L'ong Sos Humanity ha annunciato che avvierà "un procedimento accelerato davanti al tribunale civile di Catania perché sia garantito il diritto dei richiedenti a bordo di Humanity 1 di accedere con urgenza a una procedura formale di asilo a terra".

Una posizione che trova supporto nel deputato Aboubakar Soumahoro che da due giorni si trova a Catania per seguire insieme a un pool d'avvocati l'evoluzione della vicenda: "Non partiranno – ha detto Soumahoro -, perché sarebbe illegale. Ci stiamo attivando per fare valere la legge e il diritto internazionale". Medici senza frontiere ha contestato lo sbarco selettivo proposto dalle autorità italiane e – fa sapere l'ong – "un'operazione di soccorso si può considerare terminata solamente una volta che tutti i sopravvissuti sono stati fatti sbarcare in un luogo sicuro".

Altre due navi intanto rimangono in balia delle onde. Si tratta della Ocean Viking, con 234 migranti, e della Rise Above, con a bordo 90 persone. La prima è ancora in acque internazionali, pur rimanendo vicino al loro ‘confine', la seconda naviga a poche miglia dalla riva.

Per quanto riguarda Ocean Viking l'ong Sos Mediterranee ha lanciato l'ennesimo appello: "Le cattive condizioni meteorologiche sono dure da sopportare per chi dorme sul ponte. 16 giorni di attesa: il periodo più lungo mai trascorso dai sopravvissuti a bordo di Ocean Viking. La loro salute fisica e mentale sta peggiorando. Hanno urgentemente bisogno di un porto sicuro", ha scritto ieri sera.

Evacuazione d'urgenza invece per la Rise Above: "Quattro persone con gravi complicazioni mediche sono state evacuate" dalla nave, da giorni al largo delle coste catanesi. "Dopo 3 giorni in mare senza un porto sicuro, la situazione continua a peggiorare. Chiediamo: Porto sicuro adesso", ha denunciato su Twitter la ong Missione Lifeline.

E Alarm Phone ha lanciato l'allerta per una nave con circa 500 persone a bordo nella zona Sar a est di Malta. Per quanto riguarda la redistribuzione in Europa, nuove indicazioni potrebbero arrivare martedì dalla Francia al termine di una riunione del suo ministero dell'Interno, nel corso della quale saranno ridefinite le modalità per l'accoglienza dei migranti sbarcati in Italia. Il via libera al trasferimento arriverà solo dopo un sopralluogo in Italia dei responsabili dell'immigrazione francese, che effettueranno colloqui con le persone da accogliere. Altre interlocuzioni per la redistribuzione dei richiedenti asilo potrebbero riguardare nelle prossime ore anche altri Paesi, come la Germania.

La Procura di Catania intanto ha aperto un'inchiesta sulla possibile presenza di scafisti sulle navi Humanity 1 e Geo Barents. Le indagini sono condotte dalla Squadra mobile etnea.

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