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Migrante morto in Cpr, ma nessuno lo dice al deputato Pd durante la visita. Governo: “Pensavano sapesse”

La vicenda della morte del giovane migrante di 37 anni nel Cpr di Brindisi ha contorni sempre più opachi. Il Pd ha presentato un’interrogazione parlamentare, dopo che il deputato Stefanazzi ha denunciato di aver svolto una visita nella struttura proprio poche ore dopo il decesso del ragazzo, ma di non essere stato messo al corrente dell’accaduto. Per il governo si tratta di un equivoco: “Il Prefetto era convinto che Stefanazzi fosse già a conoscenza del decesso”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo la morte di Abel Okubor, chiamato Mimmo, un giovane migrante nigeriano nel Cpr di Brindisi, nella notte tra l'1 e il 2 maggio, vicenda di cui Fanpage.it si è occupato pochi giorni fa, il Pd ha presentato un'interrogazione parlamentare al governo, che è stata esposta nell'Aula della Camera dalla deputata Rachele Scarpa.

L'interrogazione nasceva dall'esigenza di far luce su una vicenda opaca, resa ancora più grave dal fatto che il deputato del Pd Stefanazzi, proprio nel giorno della tragedia, si era recato in visita nel Centro di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) di Brindisi Restinco, per una normale attività ispettiva da parlamentare, ma non era stato informato della morte improvvisa del giovane, avvenuta poche ore prima. Per il governo si è trattato solo di un equivoco.

"Quando una persona di 37 anni in un Cpr non penso si possa parlare di semplice malore. Questa morte non un caso isolato. Da anni le persone muoiono nei Cpr tra le braccia dello Stato. Sono luoghi in cui da tempo di denunciano le condizioni di trattenimento inumane, tra l'altro non regolate da una normativa primaria, dove la contenzione con psicofarmaci e la negligenza sanitaria sono all'ordine del giorno", ha detto Scarpa. "Tutto questo è avvenuto in un clima di opacità che ha dell'incredibile. Il collega Stefanazzi proprio la mattina del decesso ha fatto un ingresso ispettivo nel centro ed è stato tenuto all'oscuro di tutto. Manca ancora una comunicazione ufficiale da parte delle autorità competenti rispetto a questo decesso. Avrei voluto chiederlo al ministro Piantedosi, che questo modello che produce morte vuole esportarlo anche in Albania, ma lo chiedo a lei: visto che lo Stato ha la responsabilità di garantire la sicurezza e la salute di chi è in sua custodia, come è stato possibile tutto questo?".

Ha risposto in Aula, per conto del governo, il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani: "Lo scorso 2 maggio, alle ore 2,35 circa, gli operatori del Consorzio Onlus Hera, gestore del Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Restìnco in provincia di Brindisi, comunicavano al personale di turno delle Forze di polizia che il cittadino nigeriano Abel Okubor era stato colto da malore. Nell'immediatezza, l'uomo, trovato privo di sensi, veniva soccorso e trasportato in infermeria e, alle ore 2,55, giungeva presso il Centro anche l'unità operativa del Servizio 118, con a bordo il medico territoriale".

"I tentativi di rianimazione non davano esito positivo e alle ore 3,20 il medico ne constatava il decesso. Sempre sulla base di quanto riferito dalle Autorità provinciali di pubblica sicurezza, il P.M. di turno presso il Tribunale di Brindisi, immediatamente informato da un Dirigente della Questura, disponeva la traslazione della salma presso l'obitorio del cimitero di Brindisi, affinché rimanesse a disposizione dell'Autorità giudiziaria. Tutti gli atti, compresa la documentazione sanitaria, venivano, pertanto, trasmessi dalla Questura alla Procura della Repubblica, che sta svolgendo tutti gli accertamenti per far luce sul tragico decesso".

"Dagli elementi forniti dalla Prefettura di Brindisi – aggiunto ancora – circa le pregresse condizioni generali del migrante in questione, risulta che lo stesso non aveva palesato sintomi di alcun tipo di patologie. Circa la mancata comunicazione dell'avvenuto decesso all'onorevole Stefanazzi, in visita al Cpr a poche ore dai fatti, il Prefetto di Brindisi ha riferito di aver interloquito telefonicamente con il parlamentare prima dell'accesso al Centro e di aver espresso apprezzamento per la sensibilità dimostrata con la sua tempestiva presenza nella struttura. Ciò nel convincimento che la visita fosse collegata al decesso del cittadino nigeriano. Anche la Direttrice del Centro ha riferito di aver subito collegato la presenza del parlamentare alla conoscenza di quanto accaduto".

Nel suo intervento, Ciriani ha ricordato l’esito "sostanzialmente positivo" delle visite ispettive svolte nel Cpr sia da parte dell’Agenzia per i rifugiati dell’Onu e sia da parte del personale del ministero dell’Interno. Il ministro ha inoltre sottolineato che l'impegno del governo è quello di "mantenere adeguate le condizioni dei Cpr ripetutamente oggetto di danneggiamento e di atti vandalici da parte degli stessi migranti che vi sono ospitati. L'obiettivo strategico rimane quello di aumentare i posti nei Cpr, data la correlazione diretta tra disponibilità logistica e incremento dei rimpatri nei Paesi di origine per coloro che non hanno titolo a rimanere in Italia, come dimostra il trend in aumento degli allontanamenti effettuati negli ultimi due anni".

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