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Elezioni Regionali 2025

Meloni in Veneto al comizio per Stefani: “Patrimoniale? Ricetta tardo-comunista, con noi non passerà mai”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta a Padova per il comizio di chiusura della campagna elettorale di Alberto Stefani in Veneto: “Patrimoniale? Lasciateli all’opposizione con le loro ricette tardo-comuniste che non passeranno in ogni caso fin quando governiamo noi”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha tenuto questa sera il comizio di chiusura della campagna elettorale del candidato del centrodestra in Veneto, Alberto Stefani. Nella Regione si vota i prossimi 23 e 24 novembre, per eleggere il successore del presidente Luca Zaia.

Per il Veneto "abbiamo scelto come portabandiera una persona dalle qualità umane e politiche che non si possono improvvisare, voi lo conoscete meglio di me, combatte per le sue idee da quando aveva 15 anni", ha detto Meloni elogiando il candidato leghista. "Con Alberto non condivido solo i gusti musicali. Alberto non ha paura di dire chi è, di raccontare la sua fede, i suoi valori, adesso mette tutto questo a disposizione vostra, del Veneto. Sono certa che lo farà con una numerosa pattuglia di consiglieri di Fdi. Noi sappiamo dove vogliamo andare, sappiamo come arrivarci, ma possiamo arrivarci solo grazie a voi", ha aggiunto.

"Ricordo quando dicevano che Fdi non avrebbe raggiunto il 5%: l'ultimo sondaggio ci dà al 31,4%, il dato più alto di sempre, mai accaduto da quando ci sono i sondaggi dopo tre anni di governo", ha detto ancora. "Dicevano che non saremmo durati più di sei mesi, siamo il terzo più longevo della repubblica italiana su 68".

Dal palco di Padova Meloni ha attaccato ancora una volta la proposta di una patrimoniale avanzata dal segretario della Cgil Maurizio Landini, secondo cui sarebbe necessario un contributo di solidarietà dai più ricchi, cioè dai 500mola contribuenti che detengono patrimoni da più di 2 milioni di euro, e cha rappresentano l’1% della popolazione. Meloni ha detto che si tratta si una "ricetta tardocomunista", e ha rivendicato il taglio alla seconda aliquota Irpef previsto in manovra: "Con questa manovra tagliamo le tasse a milioni di italiani, tra i quali ci sono anche 800mila veneti con redditi fino a 50mila euro. Anche qui la sinistra l'opposizione ha cominciato a dire che la manovra favorisce i ricchi perché per loro chi guadagna 2500 euro lordi al mese e magari ci mantiene tre figli, ha il mutuo da pagare, paga le bollette è ricco. Poi dice perché uno si deve preoccupare quando ti parlano di patrimoniale. Perché visto che la patrimoniale la vogliono mettere ai ricchi, e considerano ricche queste persone, sì signori vi prego andate tutti a votare e lasciateli all'opposizione con le loro ricette tardo-comuniste che non passeranno in ogni caso fin quando governiamo noi". Lo ha detto la premier e leader di FdI, Giorgia Meloni, all’evento di chiusura della campagna elettorale del centrodestra in Veneto a sostegno di Alberto Stefani, in corso al Gran Teatro Geox di Padova.

"Oggi ci parlano di equità" ma "non dimentichiamo i decreti salva banche o il superbonus. Non dimentichiamo neanche misure con le quali si è consentito di ristrutturare la seconda casa a persone che potevano farlo anche con i soldi di chi una casa neanche ce l'ha. Quindi, per favore, almeno la sinistra non ci venga a parlare di equità".

La presiedente del Consiglio ha colto ancora una volta l'occasione per attaccare i sindacati che hanno proclamato due scioperi generali di venerdì, uno il 28 novembre e un altro il 12 dicembre: "In questi tre anni al governo siamo intervenuti di nuovo sui redditi più bassi portando al 5% la tassazione sugli gli aumenti legati ai rinnovi contrattuali, una misura che ci chiedevano i sindacati, una misura che ci chiedeva anche la Cgil. E la Cgil ha risposto con un nuovo sciopero generale, il settimo in tre anni, rigorosamente convocato di venerdì perché si sa che la rivoluzione nel weekend riesce meglio", ha detto ancora.

L'attacco a Prodi

La presidente del Consiglio si è scagliata anche contro l'ex premier Romano Prodi, citato anche nell'articolo pubblicato dalla Verità che ha provocato le tensioni con il Quirinale, caso scottante che non è stato affrontato nel comizio. Per Meloni la sinistra è "autoreferenziale, ormai si parla solo chiusa nei salotti. Si parlano tra di loro e pensano che quella sia la maggioranza. Una sinistra con la puzza sotto al naso alla quale il popolo che lavora dà fastidio. E guardate non lo dico io, lo dice Romano Prodi. Il professore qualche settimana fa ha dovuto ammettere che la sinistra non vince le elezioni perché ha voltato le spalle all'Italia. E se lo dice lui che sul voltare le spalle all'Italia c'ha una cattedra all'università, chi siamo noi per smentirlo?".

Meloni rivendica l'accelerazione sull'autonomia in Veneto

A pochi giorni dal voto in Veneto, è arrivata oggi la firma tra Zaia e Calderoli delle pre intese sull'autonomia in materie non Lep, un traguardo atteso soprattutto dalla Lega: "Penso alla piena realizzazione dell'autonomia differenziata per responsabilizzare sempre più chi governa i territori, per definire i livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio nazionale che devono garantire ogni cittadino indipendentemente da dove quel cittadino vive. Abbiamo fatto la legge attuativa che l'Italia aspettava da 20 anni, abbiamo approvato il disegno delega sui Lep e proprio oggi abbiamo firmato le intese sulle materie non Lep con le prime quattro regioni che ne hanno fatto richiesta, Veneto in testa, perché noi siamo persone serie e quando assumiamo un impegno quell'impegno viene mantenuto", ha commentato la premier.

Cosa ha detto Meloni sul referendum sulla giustizia

Quindi un passaggio sulla riforma della giustizia che contiene la separazione delle carriere dei magistrati, su cui ci sarà un referendum in primavera: "Non vi fate fregare e andate a votare guardando il contenuto della riforma. Cercheranno di convincervi di tutto, che se voi andate a votare è un referendum sul governo, la Meloni ‘sì' la Meloni ‘no': guardate, il governo rimane in carica fino alla fine della legislatura, metteremo anche questo record".

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