Fdi dopo gli spari delle Idf contro i diplomatici batte un colpo: “Con Israele siamo amici ma non esageri”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel giorno in cui l'Aula della Camera ha bocciato la mozione delle opposizioni su Gaza, che avrebbe comportato una presa di posizione più dura nei confronti di Israele, con la condanna "del criminale Netanyahu" e il riconoscimento dello Stato di Palestina, si ritrova a fare i conti l'incidente avvenuto oggi a Jenin, in Cisgiordania: oggi una delegazione di diplomatici stranieri, tra cui molti europei (presente anche il vice console italiano a Gerusalemme, Alessandro Tutino), è stata attaccata da spari esplosi dall'esercito israeliano. Non ci sono stati feriti, ma l'episodio è stato considerato gravissimo da parte di quasi tutta la comunità internazionale. E questa volta Meloni non può girarsi dall'altra parte, e lancia un monito.
Il governo italiano non ha potuto fare a meno di reagire, prima con la richiesta di spiegazioni al governo israeliano, e poi con la convocazione dell'ambasciatore israeliano a Roma, su iniziativa del ministro Tajani. Dopo di lui si sono mossi allo stesso modo anche i ministeri degli Esteri di Francia, Spagna e Portogallo.
"Con Israele non si stanno incrinando i rapporti. C'è un rimarcare dei paletti. Siamo amici, i nostri rapporti non si rovinano, ma agli amici si dice: non esagerare…", è quanto viene fatto filtrare da fonti autorevoli di via della Scrofa, interpellate dall'Adnkronos. Nemmeno questa volta dunque ci sono state da parte di Fdi delle parole chiare di condanna della situazione a Gaza, ma il partito di Meloni ha voluto comunque battere un colpo, dare un segnale al governo di Netanyahu.
La Farnesina: "Palestinesi non siano più coinvolti negli attacchi delle Idf"
Questo cambio di postura, a cui l'esecutivo di centrodestra è stato portato dagli ultimi eventi, si vede bene nella nota diffusa dalla Farnesina, dopo la convocazione dell'ambasciatore israeliano a Roma. Nella nota si specifica che il segretario generale della Farnesina, l'ambasciatore Riccardo Guariglia, oltre ad aver convocato l’ambasciatore di Israele Jonathan Peled, "ha protestato e chiesto spiegazioni per l’incidente di oggi", e "ha contestato il comportamento dei militari israeliani, definendo inaccettabile il fatto che una delegazione diplomatica civile venisse allontanata da un’area presidiata dai militari con l’uso delle armi da fuoco".
Ma oltre a questo, dice la Farnesina, Guariglia ha ripetuto all’ambasciatore di Israele Jonathan Peled, "quello che il governo italiano chiede insistentemente da giorni, e che il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato anche pubblicamente: Israele deve interrompere le operazioni militari a Gaza, deve puntare sul negoziato politico e diplomatico per la liberazione degli ostaggi israeliani e per raggiungere un cessate il fuoco che possa far ripartire un processo di pace".
"Soprattutto Israele – si legge ancora nella nota – deve aprire immediatamente i varchi di accesso a Gaza per permettere l’ingresso massiccio di aiuti alimentari e sanitari per la popolazione palestinese". Quindi, si aggiunge, "l’ambasciatore Guariglia conferma la posizione del Governo italiano secondo cui è la popolazione palestinese a essere essa stessa vittima dei terroristi di Hamas e non può più essere coinvolta negli attacchi militari delle Idf".
Meloni concorda la nuova linea su Gaza e Netanyahu con Tajani
Anche negli ultimi giorni, davanti alle gravissime dichiarazioni fatte dal governo israeliano sugli aiuti umanitari – fatti entrare con il contagocce solo per tenere buona la comunità internazionale – e sull'obiettivo di distruggere la Striscia, il governo italiano si è limitato a dire di non condividere le scelte di Israele, sollecitando un immediato ingresso degli aiuti umanitari a Gaza.
L'esecutivo italiano ha continuato insomma a ribadire la posizione storica a favore della soluzione "due popoli, due Stati" come unico possibile esito del conflitto. Tuttavia, gli ultimi avvenimenti hanno imposto un cambio di strategia, è il grave episodio di oggi che ha coinvolto l'Idf è stata la molla.
Da qui la reazione del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha annunciato su X di aver dato disposizione al segretario generale della Farnesina di convocare l'ambasciatore israeliano a Roma "per avere chiarimenti ufficiali su quanto accaduto". Una decisione che sarebbe stata presa dopo un colloquio telefonico tra lo stesso Tajani e la premier Giorgia Meloni. Secondo fonti di governo, riportate dall'Adnkronos, i due si sono confrontati e hanno concordato la convocazione del diplomatico israeliano. La mossa non sarebbe solo una reazione per quanto avvenuto nei pressi del campo profughi di Jenin, ma sarebbe stata ritenuta necessaria alla luce di un'escalation della crisi umanitaria nella Striscia.