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Meloni a Lampedusa con Von der Leyen: “Serve una missione Ue per fermare le partenze dei migranti”

L’immigrazione illegale è “un problema che va affrontato tutti insieme”, dice Meloni in conferenza stampa a Lampedusa con Ursula Von der Leyen, poi chiede nuovamente una missione europea per fermare le partenze.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Prima una piccola contestazione, poi la visita è partita come da programma. Anche perché i tempi, per Giorgia Meloni e Ursula Von der Leyen, sono serratissimi. Le presidenti del Consiglio italiano e della Commissione europea sono arrivate a Lampedusa per visitare l'isola sotto forte pressione per via dei flussi migratori. Ma appena lasciato l'aeroporto, Meloni è stata contestata da alcune decine di cittadini di Lampedusa, che si sono frapposti al convoglio di automobili in cui viaggiano le due leader politiche. I manifestanti hanno preteso di parlare con la premier, dicendo che altrimenti non avrebbero sgomberato la carreggiata impedendo la visita.

Meloni ha accettato il confronto, scendendo dall'automobile insieme a Von der Leyen e al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "Stiamo facendo il possibile", ha detto la presidente del Consiglio ai contestatori. E ha sottolineato: "Come sempre io ci metto la faccia". Poi, dopo qualche momento di tensione e il colloquio, i cittadini hanno ringraziato le autorità e sgomberato la strada, lasciando che la visita proseguisse. Meloni e Von der Leyen sono andate all'hotspot che ospita i migranti a contrada Imbriacola, dove si sono trattenute una decina di minuti. Poi si sono spostate al molo di Favaloro, dove approdano ogni giorno i barconi che trasportano i migranti. Insieme a loro, oltre al titolare del Viminale, c'è anche la commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson.

Al molo Favaloro, Meloni e Von der Leyen hanno guardato a lungo le decine di barchini ormeggiate nel "cimitero" dei natanti, una distesa di legno e alluminio. Sono le imbarcazioni su cui sono arrivati nelle ultime settimane migliaia di migranti. E qui un pescatore si è rivolto alla presidente del Consiglio, chiedendole di aiutare gli operatori del settore in difficoltà per via dei flussi migratori. "Ci ha detto che ci farà lavorare", ha spiegato il pescatore alla fine del breve colloquio.

Poi, alla fine della visita, la conferenza stampa in aeroporto. "Avete visto, la presidente Von der Leyen ha accettato immediatamente il mio invito – ha cominciato Meloni – Non lo considero un gesto di solidarietà dell'Europa verso l'Italia, ma un gesto di responsabilità, perché questi sono anche i confini dell'Europa". E ha aggiunto: "Siamo di fronte a una portata tale, in tema di flussi migratori, che se non lavoriamo tutti insieme al contrasto delle partenze illegali, questo fenomeno travolgerà prima i Paesi di frontiera e poi tutti gli altri". È un problema che "va affrontato tutti insieme".

"Qui è in gioco il futuro dell'Europa, l'immigrazione illegale è una sfida epocale", ha continuato Meloni. "Servono soluzioni serie, complesse, durature. Non avrebbe senso vedere una parte di Europa che si impegna per trovarle e un'altra che si adopera per smontarle – ha attaccato la presidente del Consiglio – Di fronte ai flussi che l'Italia e l'Europa affronta non risolveremo il problema con la redistribuzione. L'unico modo è fermare le partenze illegali. C'è lo chiedono i cittadini europei, i migranti legali, i rifugiati".

"Le proposte dell'Italia sono sempre le stesse: accordi strutturali con i Paesi del Nordafrica per fermare le partenze, lotta contro i trafficanti anche uniformando le legislazioni, quote di immigrazione legale concordate con i Paesi che collaborano, una efficace missione europea navale per contrastare gli scafisti e strumenti più efficaci di rimpatrio messi in campo dalla Ue. E serve anche un coinvolgimento dell'Onu", ha sottolineato Meloni. Poi la presidente del Consiglio ha insistito ancora sull'importanza della degli accordi con il Paesi del Nordafrica, soprattutto con la Tunisia – che può essere il primo di una lunga serie – e ha annunciato che tutto ciò verrà discusso al Consiglio Ue di ottobre. Meloni ha confermato anche la nuova norma sul trattenimento in attesa di rimpatrio – domani in Consiglio dei ministri – e la costruzione di nuovi Cpr con l'impegno della Difesa.

"La migrazione illegale ha bisogno di una risposta europea – ha detto Von der Leyen – la solidarietà incredibile degli abitanti dell'isola scalda il cuore. Ricordiamo che tutti i coinvolti sono persone che si trovano in una situazione che non hanno voluto loro. Arrivano qui a Lampedusa perché è il posto più vicino".

"Voglio essere molto chiara: abbiamo un obbligo come parte della comunità internazionale e dobbiamo rispettarlo – ha continuato la presidente dell'Unione europea – Dobbiamo decidere chi entra nell'Unione europea e come, sicuramente non i trafficanti, non gli scafisti". Poi Von der Leyen ha illustrato i dieci punti per affrontare la crisi migratoria:

Subito il sostegno all'Italia per affrontare la crisi nell'immediatezza; secondo, aiuteremo a trasferire i migranti fuori da Lampedusa ed esortiamo gli altri Paesi a farlo; terzo, utilizzare il sostegno di Frontex per un rapido rimpatrio dei migranti che non hanno diritto all'asilo; quarto punto, dobbiamo migliorare i nostri sforzi per combattere i trafficanti di esseri umani, abbiamo bisogno di un approccio doppio, magari parlando con la Tunisia, e dobbiamo aggiornare la nostra legislazione; quinto punto, dobbiamo migliorare la sorveglianza navale aerea attraverso Frontex, ed estendere le missioni navali nel Mediterraneo e migliorare l'equipaggiamento della Guardia costiera tunisina.

E ancora:

Il sesto punto è agire contro le strutture logistiche dei trafficanti, per rimuovere e distruggere tutte le imbarcazioni recuperate; settimo punto, l'agenzia europea per l'asilo deve dare sostegno all'Italia, respingendo le domande che non rispettano i requisiti richiesti; ottavo punto, le misure più efficaci per lottare contro scafisti e trafficanti sono corridoi umanitari e percorsi legali, per spezzare la narrativa dei criminali; nono punto, migliorare la cooperazione con Oim e Unhcr per offrire rimpatri volontari; ultimo punto, lavorare con la Tunisia per dare vita a nuovi progetti e allo stanziamento di fondi.

"Sono qui per dire a tutti per dire che la migrazione è una sfida europea che richiede una risposta europea – ha concluso Von der Leyen – Solo attraverso l'unità raggiungeremo l'obiettivo".

"Per la prima volta all'interno dell'Unione europea abbiamo la possibilità di trovare la quadra sul patto sull'asilo e la migrazione, è molto importante. Si può fare molto essendo operativi, perciò ho parlato dei dieci punti. Solo unendo le forze gestiremo la migrazione in maniera umana – ha risposto Von der Leyen alle domande dei giornalisti – i trafficanti sono dei criminali che mettono a rischio la vita delle persone per guadagnare miliardi".

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