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Matteo Salvini: “I criminali devono tornare ad avere paura. Avanti tutta con pistola elettrica”

Con queste parole il ministro dell’Interno commenta la fase di sperimentazione della pistola taser. Alcune settimane fa, Salvini si era recato presso la scuola per ispettori di Nettuno, dove aveva partecipato a un’esercitazione e aveva affermato: “Ai benpensanti di sinistra dico che non c’è mai stata alcuna controindicazione medica per il soggetto colpito”.
A cura di Annalisa Girardi
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"Avanti tutta con la pistola elettrica, i criminali devono tornare ad avere paura": così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, commenta la fase di sperimentazione della pistola elettrica. Qualche momento prima aveva condiviso un video in cui alcuni poliziotti utilizzano una pistola Taser durante un controllo, finito in uno scontro con un uomo di origine nigeriana, scrivendo: "Al di là di quello che pensano i buonisti della sinistra, serve dare nuovi strumenti alle Forze dell'Ordine, che quotidianamenti rischiano la propria incolumità affrontando delinquenti senza scrupoli che ci portano la guerra in casa".

Qualche settimana fa il vicepresidente del Consiglio leghista si era recato presso la Scuola per ispettori di Nettuno in provincia di Roma, dove aveva partecipato a un'esercitazione all'utilizzo della pistola Taser. "L'obiettivo è di dare migliaia di Taser in dotazione, dopo l'addestramento, a Polizia e Carabinieri per aumentare la sicurezza degli italiani e degli operatori delle forze dell'ordine che da una distanza di 7 metri possono evitare di sparare e di essere aggrediti. Vogliamo averli anche sui treni, sulle volanti, nelle città", aveva spiegato. Poi aveva aggiunto: "l taser è stato già sperimentato diverse volte con successo. Ai benpensanti di sinistra dico che non c’è mai stata alcuna controindicazione medica per il soggetto colpito".

Le ultime polemiche

Nelle ultime ore un altro tweet di Salvini è finito al centro delle polemiche. Il leader del Carroccio, infatti, ha condiviso la foto che ritrae uno dei giovani americani sospettati dell’omicidio del vice brigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega bendato e ammanettato in caserma, commentando: "A chi si lamenta della bendatura di un arrestato, ricordo che l'unica vittima per cui piangere è un uomo, un figlio, un marito di trentacinque anni, un Carabiniere, un servitore della Patria morto in servizio per mano di gente che, se colpevole, merita solo la galera a vita. Lavorando. Punto".

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