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Covid 19

Mascherine al chiuso fino a giugno, oggi la proroga ufficiale del governo: dove serviranno ancora

Un’ordinanza del ministro Speranza, attesa tra oggi e domani, rinnoverà l’obbligo di indossare le mascherine al chiuso in alcuni luoghi specifici almeno fino alla fine di maggio.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'addio alle mascherine al chiuso sarà posticipato a giugno. Un'ordinanza del ministro Speranza, attesa tra oggi e domani, ufficializzerà la proroga dell'obbligo su cui già da giorni si è raggiunta un'intesa di massima nel governo. Perciò il primo maggio non sarà il vero e proprio freedom day italiano, come previsto dal decreto Covid. Il green pass non sarà più obbligatorio, se non per le Rsa e gli ospedali, ma le mascherine al chiuso resteranno in vigore in alcuni luoghi specifici ritenuti particolarmente a rischio. In ogni caso sarà un'estate senza restrizioni, la proroga infatti non andrà oltre il mese di giugno, anche se la data definitiva non è ancora decisa.

Sciolto il nodo lavoro, su cui si procederà con una semplice raccomandazione e non con una proroga dell'obbligo di mascherina al chiuso, il governo ha deciso di rinnovare la regola in cinema, teatri e sale da concerto e su tutti i mezzi di trasporto, sia quelli locali come autobus, tram e metropolitane, che quelli a lunga percorrenza come pullman, navi, treni e aerei. Oltre che ovviamente negli ospedali e Rsa. La regola sarà in vigore almeno fino a fine maggio – e quindi con data di termine fissata al primo giugno – ma si potrebbe decidere di far coincidere la scadenza con la fine dell'obbligo vaccinale il 15 giugno. Dal primo maggio, però, le mascherine al chiuso non saranno più necessarie in negozi, bar, ristoranti, palestre e tutte le altre attività escluse quelle citate in precedenza.

Per prorogare l'obbligo di indossare le mascherine al chiuso si procederà con un'ordinanza ponte del ministro della Salute, che sarà valida fino all'approvazione di un emendamento ad hoc al decreto Covid dello scorso 24 marzo. Il dl al momento è fermo in commissione alla Camera e deve essere convertito entro un mese. Il Consiglio dei ministri previsto per oggi, tra l'altro, è stato rimandato a lunedì, con un nuovo decreto Energia all'ordine del giorno.

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