video suggerito
video suggerito
Manovra 2026

Manovra, cosa vuole fare il governo per aumentare le buste paga ai dipendenti

Anche se la stesura definitiva della legge di bilancio è ben lontana, un’ipotesi sugli stipendi sembra farsi avanti con sempre più insistenza: detassare una parte delle buste paga, ovvero ridurre le imposte su straordinari, lavoro nei festivi e lavoro notturno. Il piano ha già avuto un sostegno, più o meno diretto, da due figure importanti dell’esecutivo: Salvini e Maurizio Leo.
A cura di Luca Pons
11 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Più si avvicina il periodo dei lavori sulla manovra 2026, più le ipotesi avanzate durante l'estate si sfoltiscono: alcune cadono nel vuoto, altre diventano più concrete. Il piano del governo Meloni per detassare in parte le buste paga dei lavoratori dipendenti sembrerebbe far parte del secondo gruppo: negli scorsi giorni sono arrivate alcune conferme non solo da esponenti dei partiti di centrodestra, ma anche da membri dell'esecutivo. L'intenzione sarebbe quella di ridurre al 5% le imposte sugli straordinari, il lavoro notturno e il lavoro nei giorni festivi. Cosa che, di conseguenza, porterebbe a un leggero aumento dello stipendio.

Come detto, si tratta di un'ipotesi che circola da alcune settimane. A inizio settembre il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini aveva già confermato che sul tavolo del governo c'era un'idea simile, anche se aveva provato a rivenderla come un allargamento della flat tax (cavallo di battaglia del Carroccio). Ieri, il viceministro dell'Economia Maurizio Leo – che è una delle voci più importanti nel governo quando si parla di tasse – ha fatto un intervento che sembra andare nella stessa direzione.

Parlando all'Osservatorio sul fisco della Cna (confederazione di artigiani e piccole-medie imprese), Leo ha detto che "la strada da seguire" è quella che il governo ha già tracciato con un'altra misura in passato: "Abbiamo introdotto la detassazione dei premi di risultato e questa è la strada da seguire. È giusto che il reddito che viene erogato in più sconti una tassazione minore, perché va in direzione di una maggiore produttività".

Quello sui premi di risultato, o premi di produzione, è stato un intervento abbastanza contenuto: oggi, e fino al 2027, chi riceve in busta paga un premio di risultato deve pagare solo il 5% di Irpef su quella somma. Prima l'imposta era già ridotta, ma al 10%. Al di là del fatto che i premi di produzione possono cambiare moltissimo (e anche non esserci affatto) a seconda dell'azienda, ci sono anche dei paletti che limitano la misura: si possono detassare al massimo 3mila euro all'anno, e sono esclusi coloro che hanno un reddito oltre gli 80mila euro.

Il punto, però, è che Leo ha confermato che questo è un meccanismo che il governo vuole ripetere. È una conferma, anche se indiretta, che il piano di detassazione delle buste paga è effettivamente in lavorazione. Anche se, da qui a ottobre-novembre quando i lavori sulla legge di bilancio entreranno nel vivo, c'è ancora parecchio da fare per capire se si tratta di un'ipotesi realizzabile.

Si parla di detassare gli straordinari, portando l'imposta al 5%. Il paletto fissato potrebbe essere una quantità massima di ore che possono accedere all'imposta agevolata. Oppure, al contrario, la riduzione delle tasse potrebbe scattare solo dopo una certa quantità di ore di straordinario. Non è ancora chiaro quali potrebbero essere gli eventuali limiti di reddito per godere dell'aumento. In ogni caso, prima di arrivare ai dettagli il governo dovrà fare i conti con i soldi a disposizione. Nelle prossime settimane ci sarà più chiarezza sui conti pubblici, e inizieranno i calcoli per stabilire cosa può finire nella manovra e cosa deve essere scartato.

11 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views
Immagine

Iscriviti a Evening Review.
Ricevi l'approfondimento sulle news più rilevanti del giorno

Proseguendo dichiari di aver letto e compreso l'informativa privacy