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Manovra 2026

Manovra 2026, il piano del governo Meloni per tagliare l’Irpef e chi ci guadagna di più

Il governo Meloni ha confermato l’intenzione di tagliare di due punti l’Irpef per i redditi tra 28mila e 50mila euro, forse anche fino a 60mila. A guadagnarci sarebbe soprattutto chi guadagna oltre 40mila euro all’anno. In più, le detrazioni potrebbero cambiare in base alla composizione della famiglia. Bisogna vedere, però, quanti fondi ci saranno a disposizione.
A cura di Luca Pons
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Il governo Meloni nella prossima legge di bilancio vuole abbassare l'Irpef, in particolare tagliando due punti per la fascia di reddito tra 28mila e 50mila euro, dal 35% al 33%. Nelle ultime settimane l'idea era circolata, anche perché è un piano di cui l'esecutivo ha parlato più volte in passato. Ieri il viceministro dell'Economia Maurizio Leo, che è la figura di riferimento del governo per quanto riguarda le riforme fiscali, lo ha confermato. In più, ha detto, si valuta anche di cambiare le detrazioni per favorire le famiglie più numerose. Ma il problema resta sempre quello dei soldi.

Il taglio dell'Irpef nella Manovra 2026, chi è coinvolto e chi ci guadagna

"Bisogna trovare le risorse, quindi è un'opera molto complessa", ha detto infatti Leo, parlando al Telefisco del Sole 24 Ore. "Però il ceto medio è una priorità avvertita da tutti". Per questo si vuole intervenire "soprattutto nella fascia da 28mila a 50mila euro, portando l'aliquota che oggi è del 35% al 33%".

Eventualmente, poi, si valuta anche di alzare la soglia, includendo anche "i soggetti che hanno redditi che superano i 50mila, sino ai 60mila euro". La misura coinvolgerebbe "13,6 milioni di contribuenti", ha stimato il viceministro. Secondo le previsioni costo sarebbe di circa 4 miliardi di euro.

Diversi esperti contabili hanno anche stimato chi ci guadagnerebbe di più – anche se bisogna conoscere tutti i dettagli della misura per fare dei calcoli precisi, e i risultati possono cambiare in base alla situazione specifica in cui si trova una persona. Il guadagno sarebbe di circa 627 euro per chi ha un reddito da 40mila. Calerebbe a poco meno di 350 euro per chi ne guadagna 50mila. Se ci fosse l'estensione per i redditi fino a 60mila euro, chi è su questa soglia pagherebbe 440 euro in meno di Irpef. I benefici, invece, sarebbero minori per chi  ha un reddito tra i 28mila e i 40mila euro.

Come possono cambiare le detrazioni fiscali

C'è anche una misura aggiuntiva, che Leo ha solo accennato e su cui restano in lavorazione tutti i dettagli. Un cambio delle detrazioni fiscali, una "rivisitazione", che cambi gli sconti fiscali "in relazione alla composizione del nucleo familiare". Si può immaginare che questo significherebbe agevolare le famiglie numerose con sconti maggiori sulle imposte, e invece detrazioni più basse per i single o le coppie senza figli. Per ora, come detto, non ci sono dettagli. "Sono dei temi che vanno trattati congiuntamente", ha chiarito il viceministro.

Anche perché molto dipenderà dai soldi disponibili per la legge di bilancio. "Bisogna trovare le risorse, dobbiamo avere i dati sull'economia nazionale da parte di Istat, quindi si debbono fare ancora degli affinamenti sul reperimento delle risorse", ha spiegato Leo.

I dati Istat che aiuteranno il governo a fare il punto della situazione saranno pubblicati lunedì 22 settembre. Nei giorni successivi, l'esecutivo stilerà il Dpfp (Documento di programmazione di finanza pubblica), quello che un tempo era la Nadef. Questo conterrà il quadro economico attuale e dovrebbe avere anche alcune indicazioni sui contenuti della manovra. Dovrà arrivare al Parlamento entro il 2 ottobre, quindi il tempo stringe.

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